Cita:
No, Fulvio, aspetta. Il rapporto segnale /rumore è fondamentale. Però è poco collegato con la geometria e la luminosità dello strumento.
Certamente, perchè in astronomia si studiano gli oggetti astronomici, non i telescopi, che sono nient'altro che un mezzo per ottenere determinati fini.Che il tele sia f4, f 100 o 1000 ha importanza solo in funzione di quello che si vuole ottenere, che il migliore rapporto S/R di un oggetto.Chi si occupa di spettroscopia sa bene che questo è un punto fondamentale, sicuramente non trascurabile.
Cita:
Ho letto il link, contiene la trattazione dell'argomento ma non si fanno collegamenti con le caratteristiche fisico-ottiche degli strumenti. Mi piacerebbe che non trasformassimo questo tread e questi argomenti in un botta e risposta tra convinzioni preconcette, ma in un argomento di riflessione e di sviluppo. Anche perchè io, ripeto, non ho preconcetti.
Allora, se si vuole veramente affrontare seriamente il problema, che non è banale, non si può partire da posizioni preconcette , della serie "è così , prendere o lasciare" altrimenti non si va da nessuna parte.
In astronomia si osservano gli oggetti astronomici, non il fondo cielo, e questi sono inevitabilmente sottoposti ad una serie di vincoli che variano a seconda dell'oggetto, della qualità del cielo, del seeing, del rumore dell'oggetto stesso e del fondo cielo, e, poi della camera CCD del rumore di lettura di questa, del rumore termico, etc, anche, ovviamente della QE, della Full Well e delle dimensioni dei pixel,etc.I telescopi hanno importanza in quanto sono il mezzo per osservare, ed hanno anch'essi vincoli e caratteristiche strumentali, quali, ad esempio apertura e focale che contano ai fini dell'accoppiamento coi CCD e dell'ottimizzazione con questo.Esaminare solo alcuni di tali aspetti non credo porti lontano: esaminare il valore in ADU dell'immagine senza curarsi dell'oggetto osservato, stella o nebulosa, non mi sembra del pari utile.
Nè,mi sembra utile discutere e teorizzare senza avere il minimo supporto strumentale e sperimentale alle formule od alle tesi formulate.
Direi quindi di ripartire da zero e cercare una formulazione che si sposi alle evidenze osservative, facendo delle prove ad hoc, come si era ventilato in precedenza: potrebbe essere un esercizio interessante e costruttivo, ed ognuno potrebbe fornire il proprio contributo, me compreso.