Provo a rispondere a qualcosa, non a tutto perché metti troppa carne al fuoco tutta insieme
Fabios ha scritto:
...
In realta' non ho trovato quello che cercavo, un simulatore delle dimensioni del piano focale, in particolare tenendo fisso il rapporto focale e variando il diametro (che e' quello che ci interessa direi), perche' la partita si svolge tutta li'. Che poi mi manca qualche base: vedo i raggi convergere in un unico punto, il fuoco. E il CCD deve stare sul fuoco. Ma sto piano focale allora e' un punto o ha dimensioni? Chiaramente il CCD vede un immagine non un punto, non riesco a capire questo passaggio.
Forse davvero ho 752*582 buchi neri nel mio CCD e non lo sapevo??

Il piano focale non è un punto, è un piano, appunto.
Virtualmente si estende illimitato, praticamente è una piccola porzione per i limiti di lenti e specchi.
Solo se la sorgente è puntiforme, l'immagine è puntiforme; altrimenti è una versione scalata dell'originale.
Fabios ha scritto:
Sto cercando di capire la parte degli ADU del fondo cielo ad uguale rapporto focale, variando il diametro. E m'e' venuto il dubbio se magari il campo inquadrato rimanesse lo stesso ma la sua rappresentazione sul piano focale (si dice cosi'?) fosse di dimensioni maggiori. Se le dimensioni di un arcsec quadro di cielo sul piano focale, all'ingrandirsi del diametro (a parita' di rapporto focale) si fanno piu' grandi ma il CCD rimane lo stesso, io mi trovo ad avere un campionamento maggiore quanto maggiore e' il diametro del tubo. Quindi ecco che gli ADU non saranno gli stessi, nonostante la luminosita', sul piano focale, per dimensioni relative "alla volta celeste", sia rimasta uguale. Perche' sono ingrandite.
Quindi il flusso per arcsec quadro "rappresentato sul piano focale", rimane quello, in funzione di f, ma si spalma su una superficie di CCD maggiore quindi variano gli ADU per pixel, in funzione di D.
A parte che il campo inquadrato, per quello che ti ho detto prima, dipende solo dal sensore (o da qualunque oggetto lungo il percorso ottico che intervenga per primo, tipo un raccordo che ha una misura limitata, che nel caso genera vignettatura), ci sei quasi: il concetto è che all'aumentare del diametro, a parità di rapporto focale, aumenta anche la focale; quindi da un lato gli ADU scendono perché si distribuiscono su più pixel, dall'altro aumentano perché il diametro aumenta. Se guardi l'esempio che ho fatto sopra ti rendi conto che questi due effetti sono uguali e contrari, e quindi si compensano.
Fabios ha scritto:
Se quanto detto e' vero, l'IDL vincola la variabile campionamento, quindi non si puo' applicare se si cambia il singolo tubo. Il che ha pieno senso, indica insomma l'efficienza finale di un setup "correttamente accoppiato", come dire.
Pero' non lo posso usare io l'IDL per confrontare i dettagli di 2 foto, casomai forse potrei confrontarci le esposizioni...?
Esatto, infatti l'indice valuta solo la luminosità del setup dando per scontato che, con un'altra formula specifica, ti sia accertato che la scala dell'immagine sia quella che ti serve.
Fabios ha scritto:
Comunque non mi riesce di capire se il campionamento e la risoluzione si possono disaccoppiare o no: come esempio pratico, mi pare che il mio setup mi dia una risoluzione, 1.5 arcsec/pix un po' eccessiva per il mio seeing, ma allo stesso tempo un sottocampionamento del disco di Airy, per cui dovrei scegliere invece pixel grandi la meta' (citando "Il CCD in Astronomia"). E non riesco a capire come disaccoppiare questi due parametri, se e' poi possibile.
questo è da aprirci un topic a parte...