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Autore Messaggio
MessaggioInviato: domenica 18 marzo 2012, 11:10 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2881
Località: LV426/Acheron
L'uscita di ieri viewtopic.php?f=10&t=69534 eravamo solo io e Lorenzo. Un 60 cm e un 50 cm. Lorenzo aveva in lista alcuni oggetti non comuni, come le UGCA 150/151 e la NGC 2610, che anche io ho puntato, e così abbiamo avuto modo di confrontare la resa delle due diverse aperture.
Nonostante gli oggetti (che non sono mica grandi e luminosi) si vedessero nel 50 cm, siamo stati entrambi colpiti del fatto che la differenza con 10 cm in più fosse ben evidente. Uno si aspetterebbe una differenza marginale e invece, là dove si vedeva a fatica, qua si vedeva bene.
Più avanti nella notte abbiamo osservato la piccola IC 4617 http://stargazerslounge.com/attachments/im...-m13-ic4617.jpg , che è un oggetto che (credo) di aver visto nel vecchio 40 cm in condizioni particolari. La galassietta non era alta sull'orizzonte e nel 50 cm ci voleva molto sforzo per vederla, mentre era ovvia nel 60 cm, specie a 380x.

Un po' sorpresi che 10 cm facessero tanta differenza, abbiamo controllato la magnitudine limite sulla famose sequenza di stelle intorno a M57. www.flickr.com/photos/edhiker/5954756749/lightbox/

Nel 60 cm ho visto la stellina di 16.1 mentre nel 50 il limite era la 15.7 (più o meno di pari difficoltà). La linea di vista era abbastanza bassa sull'orizzonte. Allo zenit si guadagna almeno mezza magnitudine, ma i telescopi erano fianco a fianco e il confronto ha senso.
C'erano quindi circa 4 decimi di differenza che sono esattamente la differenza di raccolta di luce dei due telescopi. Questo ci ha fatto capire che la differenza andava tutta attribuita alla differenza di apertura e che, anche se lo specchio di Lorenzo era sporco, questo non era l'effetto principale.

Cavolo! un 20% di apertura si vede eccome! Penso che questa esperienza possa essere un elemento di riflessione quando considera se e fino a che punto l'apertura conta. Per esempio di recente una discussione trattava come "equivalenti" un 35 cm e un 40 cm, ma la differenza è del 14%, quindi molto vicina al 20% sopra detto e tanto equivalenti non sono.

Si leggono spesso consigli nei quali si raccomanda di rinunciare a qualche (spesso molti) cm di apertura in favore di qualche altro fattore che dovrebbe consentire di fare anche meglio. Avendo visto la differenza non ne sono così convinto. Rinunciando alla apertura si perde qualche cosa di certo ed è tutto da dimostrare che poi quello che si perde sia recuperato con gli interessi da qualche altra parte.


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MessaggioInviato: domenica 18 marzo 2012, 11:37 
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Iscritto il: venerdì 10 febbraio 2006, 0:42
Messaggi: 27058
Località: 41°N 16°E
Tipo di Astrofilo: Visualista
Ogni tanto te ne esci con le tue comparazioni molto belle e "one way", come direbbero gli ammerecani.
Io sono semplicemente daccordo con te ma con tante di quelle riserve che quella madre la racchiuderei in una banale "sei un astrofilo attivo con dozzine di nottate alle spalle". L'approccio di un neofita (perché di questo stiamo parlando) è totalmente diverso dal mio o dal tuo.
Persino il mio approccio è diverso dal tuo: un 60cm, forse, neanche ci entra in macchina!
Che poi ci sia differenza, e che sia palese in casi in cui il limite è solo il cielo, è cosa scontata ed empiricamente provata diverse volte.
Sciocco chi si ferma a immaginare immagini uguali tra un 50 e un 60.
E tra un 35 e un 40.
E tra un 25 e un 30.

Il limite, però, è spesso il cielo.
Il resto sono cose superabili solo se ne abbiamo voglia.

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MessaggioInviato: domenica 18 marzo 2012, 11:58 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2881
Località: LV426/Acheron
La question non è se sia meglio 50 cm o 60 cm. Il 50 è il massimo che entra nella macchina di Lorenzo. Il 60 entra a filo nella mia e sono stato poi costretto a scegliere fra poche alternative quando ho cambiato.
Ci possono essere delle ottime ragioni per fermarsi a una certa apertura. Detto questo, però, spesso si leggono consigli dl tipo "togli x cm e in cambio ottieni qualche altra cosa". Bene, quello scambio molto probabilmente non paga!
I neofiti sono un caso a parte ,nel senso che sono in un percorso di "crescita". Ovvio che qua sto parlando di chi sta cercando la soluzione per massimizzare il risultato osservativo.

Per fare un esempio concreto. Il mio telescopio è costato 9000 euro IVA compresa. L'80% di questa somma è stata per le ottiche (tanto costa un buon 60 cm). Il 20% per la struttura. Ecco un dettaglio del sistema di aggancio dei tubi dei truss.

Immagine

Al posto del blocco di legno degli obsession che stringe i tubi da fuori, questo è fatto con un sistema a espansione da dentro. Puoi vedere che, per esempio, il foro nel tubo (che serve a far passare la chiave per girare il grano) è fatto con il trapano ed è un po' scentrato. Il fatto che il foro non sia allineato al grano esattamente non impedisce di passare con la chiave e non modifica la resa ottica in alcun modo. Ci sarà un po' di spazio in più da na parte e un po' meno dall'altra della chiave quando la si inserisce per stringere.
Ora, torniamo alla proporzione 80% per l'apertura di 60 cm e 20% per il resto. Sarei disposto a cambiare queste proporzioni in 50% 50%, sacrificando magari l'apertura per avere, che ne so, il foro fatto con la macchina utensile e perfettamente in linea con il grano, e magari tante altre migliorie simili? Dal punto di vista estetico non è una meraviglia, ma la risposta è comunque: assolutamente no, perché si tratterebbe di rinunciare a qualche cosa che si vede all'oculare in favore di un aspetto che non cambia il risultato.


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MessaggioInviato: domenica 18 marzo 2012, 14:14 
Ma che scoperta! Eccezziunale verammente! :lol: :mrgreen:
..Non è davvero facile capire il senso di certi tuoi thread. :roll: :evil:


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MessaggioInviato: domenica 18 marzo 2012, 15:01 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2881
Località: LV426/Acheron
Il senso è molto semplice: io e Lorenzo siamo stati sorpresi della differenza di resa fra 60 e 50 cm di apertura (che avrebbe dovuto essere "solo" il 20%). Non ci credevamo e abbiamo voluto verificare che la differenza fosse dovuta solo alla apertura. Abbiamo trovato 4 decimi esattamente come doveva essere. Quindi non c'era altro che la semplice e pura differenza di diametro ed è però- questa è la constatazione - notevole.
Morale della favola: riflettete bene quando vi consigliano di ridurre l'apertura (anche di poco) in cambio di qualche altra cosa.


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MessaggioInviato: domenica 18 marzo 2012, 17:19 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23667
:shock:
stai dicendo che la raccolta di luce dipende linearmente dal diametro?
io penso che il passaggio da un 50 a un 60 sia nettamente piu' significativo che quella da un 35 a un 40 (visto che parliamo di raccolta di luce!).
nel primo caso hai un guadagno del 44% (e che cacchio, come facciamo a pensare che un incremento di questa entità non sia percepibile?), nel secondo caso di "solo" il 30%.

se invece vogliamo parlare (visto che ormai pare che ogni discussione debba avere sempre un "pensiero" ad altre) di quello che penso di aver capito, in quel caso si discuteva di potere risolutivo, non tanto di luce raccolta....

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MessaggioInviato: domenica 18 marzo 2012, 17:27 
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Macchè, un buon rifrattore super apocromatico è molto meglio di tutti quei decimetri di roba inutile... :twisted:

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MessaggioInviato: domenica 18 marzo 2012, 20:00 
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Iscritto il: sabato 28 novembre 2009, 19:31
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Tipo di Astrofilo: Visualista
xenomorfo ha scritto:
Nonostante gli oggetti (che non sono mica grandi e luminosi) si vedessero nel 50 cm, siamo stati entrambi colpiti del fatto che la differenza con 10 cm in più fosse ben evidente.


davidem27 ha scritto:
Persino il mio approccio è diverso dal tuo: un 60cm, forse, neanche ci entra in macchina!


Comincio con il cambiare la macchina :mrgreen:

Vi parlo della mia esperienza con 50 cm sotto un cielo che non è un gran chè, tanto che spesso non arriva a sqm 21,0.
Nel passaggio dal 12" al 20" ho notato una netta differenza nella facilità di vedere oggetti deep (e ci mancherebbe :D ), anche sotto cieli relativamente inquinati (parlo comunque di montagna e di cieli tra 20,5 e 21,3).
Su molti oggetti si passa dal "percepire" al "vedere".
Non ho modo di confrontarmi con diametri intermedi, solo qualche volta c'è stato giuki84 con il 16", ma rispetto ai telescopi degli altri amici, che hanno al massimo un 12", la differenza è evidente, come testimoniato un pò da tutti, poichè stiamo spesso a spostarci da un telescopio all'altro.
In parte è anche dovuto alla capacità di "reggere" un filtro, come p. es. l'OIII, senza che si scurisca completamente l'immagine.
Poi però ci sono cose che io semplicemente non vedo proprio o che vedo veramente male. Ci sono oggetti di cui leggo nei report di chi può andare sotto cieli veramente bui, visti anche con un 12", che io semplicemente non vedo o appena percepisco. (E infatti ho deciso di cominciare a spostarmi in cerca di cieli migliori.)
Però se devo dire che, a causa dell'inquinamento luminoso, il mio 20" è limitato e sarebbe la stessa cosa, sotto i cieli dove vado in trasferta normalmente, avere un diametro minore, questo assolutamente no, non posso dirlo.

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Alfonso Noschese

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MessaggioInviato: domenica 18 marzo 2012, 20:03 
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Messaggi: 23667
12"-->20" è un salto che non lascia nessuno spiraglio alla discussione :D
temo che nemmeno il piu' accanito sacerdote della setta dei Rifrattoristi Apo del Settimo Giorno possa mettere in discussione il salto di qualità :D

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MessaggioInviato: domenica 18 marzo 2012, 20:31 
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Iscritto il: sabato 28 novembre 2009, 19:31
Messaggi: 1098
Località: Pontecagnano (SA)
Tipo di Astrofilo: Visualista
Non è colpa mia se gli altri sono piccoli e neri :D
Volevo mettere in risalto che anche sotto un cielo relativamente inquinato io non ho notato un "appiattimento" delle prestazioni.

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Alfonso Noschese

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