1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: mercoledì 7 marzo 2012, 12:26 
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Iscritto il: lunedì 17 gennaio 2011, 18:28
Messaggi: 69
Località: Paese TV
Tipo di Astrofilo: Visualista
Raf ma veramente pensi quello che hai scritto, o si tratta solo di una sfuriata?

ciao
Oreste


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MessaggioInviato: mercoledì 7 marzo 2012, 12:33 
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Iscritto il: mercoledì 27 febbraio 2008, 14:07
Messaggi: 4758
Località: Cogorno (GE)
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Oreste.
Purtroppo è ciò che la mia esperienza sul campo mi ha insegnato in anni ed anni di riprese. Ovviamente Oreste io sto parlando di riprese in alta-risoluzione di pianeti e luna con relative elaborazioni, questo è il mio personale ambito di lavoro nell'astronomia.
I miei risultati penso tu li conosca (che possono piacere o meno), a prescindere dai telescopi utilizzati.
Poi non so a cosa ti riferisci in particolare, ma potrebbe essere interessante parlarne insieme.
Raf

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"Non basta guardare,
occorre guardare con occhi che vogliono vedere,
che credono in quello che vedono..."
(Galileo Galilei)
"L'agitazione atmosferica è il limite alla
risoluzione dei telescopi" (Newton)
"Siamo surfisti del seeing,
aspettiamo l'onda giusta" (Raf)


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MessaggioInviato: mercoledì 7 marzo 2012, 15:38 
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Iscritto il: giovedì 4 dicembre 2008, 14:10
Messaggi: 789
Raf ha scritto:
Oreste.
Purtroppo è ciò che la mia esperienza sul campo mi ha insegnato in anni ed anni di riprese


Purtroppo? Io direi per fortuna... :wink:

Aggiungo che secondo me non è neanche necessaria la perfezione ottica: basta una buona qualità....e salire di diametro. A parità di apertura invece , naturalmente , conta la qualità ottica. Per intendersi, faccio una domanda (anzi due ). Ha più risoluzione un 350 con un Strehl di 0.99 o un 400 con 0.85 ? E qual'è la qualità necessaria che deve avere un 400 per equivalere ad un 350 perfetto ?


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MessaggioInviato: mercoledì 7 marzo 2012, 18:04 
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Iscritto il: domenica 31 luglio 2011, 19:06
Messaggi: 988
Località: NAPOLI e Caserta
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ale ti stimo!

Almeno persone come te incentivano la ripresa economica :mrgreen: :wink: :wink: :wink:

Quando compri il cannone Astronomico ci facciamo una smezzata insieme! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Ciao

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Intes Micro MN78- Vixen FL102S
Bino FUJINON 25X150 MT-SX
AstroPhysics AP1600 GTOCP3


Carl Zeiss Jena SET-Pentax SMC Ortho
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MessaggioInviato: mercoledì 7 marzo 2012, 18:57 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2885
Località: LV426/Acheron
emadeg72 ha scritto:
Ha più risoluzione un 350 con un Strehl di 0.99 o un 400 con 0.85 ? E qual'è la qualità necessaria che deve avere un 400 per equivalere ad un 350 perfetto ?


E' la cosa a cui stavo pensando. La realtà è che la qualità nell'immaginario astrofilo è tendenzialmente mitizzata (fin dai tempi dei rifrattori "magici"). Come farò vedere con analisi ingegneristiche, un po' più di apertura extra vale facilmente di più di un po' di Strehl extra (quanto di più lo vedremo calcoli alla mano - e sperando che nessuno cominci a dire che i miei calcoli sono il prodotto di "disonestà intellettuale").

Se poi dall'ottica passiamo alla meccanica beh.. ci sono solo due modi in cui la meccanica può influenzare la resa ottica. Entrambi i modi richiedono che la meccanica abbia un effetto sul fronte d'onda:
1) le ottiche non sono collimate (e qua credo che una persona esperta allo star test sappia capire se ha o no raggiunto la collimazione - ma anche questo lo vedremo calcoli alla mano). Inoltre c'è giù un lungo thread di analisi fatte con ATMOS che quantifica la sensibilità agli errori di allineamento da cui emerge un notevole tolleranza.
2) la meccanica deforma le ottiche, ma anche qua c'è fior fiore di analisi ingegneristiche che ci dicono per esempio quel è il numero di punti di appoggio necessario (usare più punti di quelli che non deformano le ottiche non serve visto che se la deformazione è praticamente zero, resta tale anche se si dimezza). PLOP non è di ieri e sostenere che le conclusioni di PLOP (o di codici a elementi finiti più sofisticati) sono carta straccia la vedo difficile.
Ci sarebbe poi una terza possibilità: e cioè che la meccanica induca delle vibrazioni o dei cambiamenti di forma... ma anche qual la risposta sarà abbastanza sorprendente (per l'alta risoluzione).

Se vogliamo adottare un punto di vista funzionale e razionale dobbiamo concludere che la meccanica e l'ottica devono essere adeguate (adeguate è l'aggettivo giusto) a raggiungere quello che - da tanti anni- viene considerato il concetto di diffraction limited. Non è un caso che questo concetto sia posto a circa strehl 0.8-0.9 effettivo. Significa che da là in poi paga di più l'aumento di apertura.


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MessaggioInviato: mercoledì 7 marzo 2012, 19:23 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23668
aggiungerei, pero', un

3) quanto è affidabile la meccanica, nel senso che, raggiunta la collimazione quanto posso essere sicuro che essa resti invariata dopo un tempo x? e spostando il telescopio da spica alla polare?

_________________
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MessaggioInviato: mercoledì 7 marzo 2012, 20:16 
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Iscritto il: giovedì 4 dicembre 2008, 14:10
Messaggi: 789
xenomorfo ha scritto:
emadeg72 ha scritto:
Ha più risoluzione un 350 con un Strehl di 0.99 o un 400 con 0.85 ? E qual'è la qualità necessaria che deve avere un 400 per equivalere ad un 350 perfetto ?


E' la cosa a cui stavo pensando. La realtà è che la qualità nell'immaginario astrofilo è tendenzialmente mitizzata (fin dai tempi dei rifrattori "magici"). Come farò vedere con analisi ingegneristiche, un po' più di apertura extra vale facilmente di più di un po' di Strehl extra (quanto di più lo vedremo calcoli alla mano - e sperando che nessuno cominci a dire che i miei calcoli sono il prodotto di "disonestà intellettuale").

Se poi dall'ottica passiamo alla meccanica beh.. ci sono solo due modi in cui la meccanica può influenzare la resa ottica. Entrambi i modi richiedono che la meccanica abbia un effetto sul fronte d'onda:
1) le ottiche non sono collimate (e qua credo che una persona esperta allo star test sappia capire se ha o no raggiunto la collimazione - ma anche questo lo vedremo calcoli alla mano). Inoltre c'è giù un lungo thread di analisi fatte con ATMOS che quantifica la sensibilità agli errori di allineamento da cui emerge un notevole tolleranza.
2) la meccanica deforma le ottiche, ma anche qua c'è fior fiore di analisi ingegneristiche che ci dicono per esempio quel è il numero di punti di appoggio necessario (usare più punti di quelli che non deformano le ottiche non serve visto che se la deformazione è praticamente zero, resta tale anche se si dimezza). PLOP non è di ieri e sostenere che le conclusioni di PLOP (o di codici a elementi finiti più sofisticati) sono carta straccia la vedo difficile.
Ci sarebbe poi una terza possibilità: e cioè che la meccanica induca delle vibrazioni o dei cambiamenti di forma... ma anche qual la risposta sarà abbastanza sorprendente (per l'alta risoluzione).

Se vogliamo adottare un punto di vista funzionale e razionale dobbiamo concludere che la meccanica e l'ottica devono essere adeguate (adeguate è l'aggettivo giusto) a raggiungere quello che - da tanti anni- viene considerato il concetto di diffraction limited. Non è un caso che questo concetto sia posto a circa strehl 0.8-0.9 effettivo. Significa che da là in poi paga di più l'aumento di apertura.


Xeno a dire il vero speravo in un tuo intervento.... credo che un po' di teoria non faccia mai male ogni tanto, e ne gioveranno, spero, tutti gli utenti di questo forum.
Ciao e grazie


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MessaggioInviato: mercoledì 7 marzo 2012, 20:22 
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Iscritto il: mercoledì 26 dicembre 2007, 19:17
Messaggi: 2055
Località: Dolianova (CA) - Sardegna
tuvok ha scritto:
aggiungerei, pero', un

3) quanto è affidabile la meccanica, nel senso che, raggiunta la collimazione quanto posso essere sicuro che essa resti invariata dopo un tempo x? e spostando il telescopio da spica alla polare?


Esatto...anche questa è una questione da tenere in considerazione. Il fatto di avere un C14 il cui spostamento di 30-40° comporta una leggera inclinazione dello specchio e quindi variazione della collimazione mi fa pensare che l'ottica di cui dispongo non è caratterizzata da una costruzione meccanica degna di nota.
Ripeto, il C14 che ho in mano non è assolutamente "na ciofeca" come si direbbe a Roma (e lo si vede dalle immagini che sforno) però posso pensare di "buttare" 20k€ per un'ottica della stessa apertura o superiore (se esiste) che non soffra di nessunissima flessione meccanica, di problemi di termiche e quant'altro normalmente caratterizza uno SCT commerciale?
Posso avere questo desiderio?
Chi me lo vieta? Io son del parere che si vive una volta sola e pure male e se mi capitasse l'occasione di potermi togliere uno sfizio (come spero che avvenga) fuori dalla norma perchè non farlo?
Se si può...se invece a settembre non potrò di certo non accenderò un finanziamento per acquistarmi un Northek o un Intes o un Royce o ... o...
Ragazzi, ognuno dei propri soldi fa ciò che vuole e chiedere un consiglio tecnico tra due opzioni non per forza deve portare a valutare la politica commerciale di una azienda o a beccarsi offese gratuite!!!

Ma di che cosa stiamo parlando! Rileggetevi il mio post iniziale e eventualmente gradirei avere ulteriori consigli TECNICI.
Grazie a Mauro per le ulteriori delucidazioni tecniche.
A proposito, prendendo in considerazione i due telescopi in oggetto, quanto pensate siano efficienti le soluzioni previste per il corretto raggiungimento della stabilizzazione termica?

La mia paura è che il MN sia fonte di innumerevoli problemi...il suo spesso menisco penso possa dar vita a difficoltà enormi nel raggiungimento dell'equilibrio termico inside outside optic.

Che ne pensate?

_________________
Alessandro Bianconi
http://www.astrobin.com/users/sulcis2000/

Ottengo sempre quel che voglio :-)

Osservo con:
C14 EDGE
Starizona Hypestar
10 Micron GM2000QCI
Astro Professional 152/900 with internal D-ERF 75
Daystar Quark Chromosphere Version
TS60ED
Skywatcher NEQ6
Starlight Trius H694 mono
ASI224MC
ASI174MM


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MessaggioInviato: mercoledì 7 marzo 2012, 20:45 
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Iscritto il: giovedì 4 dicembre 2008, 14:10
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sulcis2000 ha scritto:

La mia paura è che il MN sia fonte di innumerevoli problemi...il suo spesso menisco penso possa dar vita a difficoltà enormi nel raggiungimento dell'equilibrio termico inside outside optic.

Che ne pensate?


Alessà, non è un menisco, perchè non è un mak newton . E' un newton con lastra piana di copertura. Quindi non penso sia neanche troppo spesso. Il problema è che una lastra piana per quanto ben lavorata ...boh non mi convince. A che pro poi? Per evitare correnti interne? Ma se lo specchio è in temperatura perchè dovrebbero crearsi? boh ripeto non è un progetto convincente. Poi magari è una spada però non mi convince. A st punto andrei su un newton classico alla Guidi


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MessaggioInviato: mercoledì 7 marzo 2012, 21:01 
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Iscritto il: lunedì 17 gennaio 2011, 18:28
Messaggi: 69
Località: Paese TV
Tipo di Astrofilo: Visualista
Il vetro piano dovrebbe essere di 20-25 mm da come mi ha detto chi ha avuto questo telescopio. Comunque 130 chili per 2 mt di lunghezza posso pensare che ci voglia una montatura ben superiore a una AP 1200, forse "El Capitan"?

Si Xeno ti prego erudisci il volgo..........siamo in adorata contemplazione :D

Oreste


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