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MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 13:56 
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Iscritto il: martedì 30 maggio 2006, 11:01
Messaggi: 69
Località: Bergamo
Giusto per restare in tema con il topic e con le critiche costruttive, uno strumento come l'allegato, secondo Voi può reggere???
http://forum.astrofili.org/userpix/559_TELE35MM_1.jpg
Grazie.
Un saluto.

_________________
Robi2


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MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 15:28 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 14:35
Messaggi: 4611
Località: Padova
ROBI2 ha scritto:
Giusto per restare in tema con il topic e con le critiche costruttive, uno strumento come l'allegato, secondo Voi può reggere???

Secondo me i 4 piatti longitudinali in alluminio non creano una struttura sufficientemente rigida e robusta. Sarebbe meglio utilizzare una soluzione con tubi in fibra di carbonio come nell'esempio (foto presa lo anno allo stand Astrotch alla fiera di Forl').

Donato.

http://forum.astrofili.org/userpix/137_forl_1.jpg


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MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 16:04 
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Iscritto il: martedì 30 maggio 2006, 11:01
Messaggi: 69
Località: Bergamo
In effetti avevo qualche dubbio in merito.
Non ho intenzione, almeno per adesso di fare quanto riportato nel disegno, era soltanto un idea dettata dal fatto è che ho già realizzato per uno strumento più piccolo (250mm.)http://forum.astrofili.org/userpix/559_tele250_1.jpg
una struttura a traliccio in alluminio, ma al solo pensiero di quanto tempo ci ho messo per tagliare i tubi, forare le piastre, tagliare e forare i sostegni dei tubi e costruire i tappi con foro per i tubi, il primo pensiero è stato delle piastre logitudinali.
Penserò ad altro.
Grazie dell'interesse
Un saluto.

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Robi2


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MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 16:34 
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Iscritto il: martedì 24 ottobre 2006, 10:42
Messaggi: 298
Località: Avezzano
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ciao a tutti,vedo che la cosa si fa interessante e viste le molte idee mi è venuta ancora più voglia di costruire il Ritchey-chretien.
Se ho anch'io qualche soluzione tecnica per la costruzione del tubo a tralicci ve la sottoporrò.
Comunque le premesse mi sembrano ottime e nonostante le molte difficoltà che la costruzione può
comportare credo che non ci sia niente di impossibile.
Ottimi i link che avete inviato,spero di vederne di altri,ogni idea è ben accetta.
Per quanto riguarda le piastre longitudinale,le avevo prese in considerazione anche io al posto dei tubi,credo che siano più resistenti e più facili da tagliare e bucare,però credo che risultino più pesanti.
Comunque penserò anche io a qualcosa.

Ci risentiamo ciao Domenico

_________________
DOMENICO75


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 Oggetto del messaggio: rc 250
MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 16:37 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
Messaggi: 1623
Località: trivero
tamiro ha scritto:
Ma quello sembra proprio il mio..;-)
Grazie per il link Donato.
Massimo, che tipo di modifiche faresti?
Ciao
Andrea


Allora Andrea, diciamo che non farei nessuna modifica visto che ne sono certo lo strumento funziona bene.

Dico cosa avrei fatto io in fase di progettazione:

sistema di ventilazione forzata: secondo me le ventole subiscono interferenze da parte del piatto supporta specchio. Da prove pratiche e da quanto ho sentito parrebbe che il risultato migliore si riscontra mantenendo la ventilazione il piu' possibile attorno al blocco ottico, questo te lo confermo per i tubi in carbonio. Con questo occultamento perdi potenza nel ricambio dell'aria calda. Aspirano o soffiano?


segue secondo punto

_________________
non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
Cassegrain coudè 450 mm f 15 OPS optics (1/16 pv - 1/43 rms sthrel 0,97) terminato.
SUINOX (r) 80/540 ed. - Acro 100/1300 "Old Style"
Acromatico folded 230 mm. f 18 in costruzione.
Dall Kirkham "Raptor" 277 mm. f 24,3 ostr. 18% in costruzione.


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MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 16:44 
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Iscritto il: martedì 30 maggio 2006, 11:01
Messaggi: 69
Località: Bergamo
Scusate l'intromissione.
Volevo un chiarimento da Domenico in merito al preventivo dello specchio da 350 mm.
E' stato considerato in vetro Astrositall oppure in pyrex 7740 ???
Ciao

_________________
Robi2


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 Oggetto del messaggio: Re: rc 250
MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 16:46 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
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Località: trivero
massimoboe ha scritto:
tamiro ha scritto:
Ma quello sembra proprio il mio..;-)
Grazie per il link Donato.
Massimo, che tipo di modifiche faresti?
Ciao
Andrea


Allora Andrea, diciamo che non farei nessuna modifica visto che ne sono certo lo strumento funziona bene.

Dico cosa avrei fatto io in fase di progettazione:

sistema di ventilazione forzata: secondo me le ventole subiscono interferenze da parte del piatto supporta specchio. Da prove pratiche e da quanto ho sentito parrebbe che il risultato migliore si riscontra mantenendo la ventilazione il piu' possibile attorno al blocco ottico, questo te lo confermo per i tubi in carbonio. Con questo occultamento perdi potenza nel ricambio dell'aria calda. Aspirano o soffiano?


segue secondo punto



secondo punto: il tubo in carbonio

ho fatto due calcoli e cosi' - senza molti elementi in mano ovviamente - mi pare che sia stata usata troppa resina. Non so quale metodo di infusione tu abbia usato, ma questa è la questione fondamentale per il buon funzionamento di un tubo in carbonio. Ricordiamo che il coefficente di espansione termica della fibra è comunque molto influenzato dal coefficente di espansione termica della resina (MTE), si deve ricordare che la resina ha valori di espansione diversi strato per strato, nel caso di tubi lo strato interno ha un MET inferiore ad uno strato esterno.
Un fattore determinante sull'uso della resina: piu' se ne usa e peggiore è
la curva di raggiungimento della stabilità termica. Per usare poca resina entrano in gioco i metodi di infusione, e il curing termico che si decide di applicare, ovviamente ciò è vincolato dal tipo di prodotto che si è scelto di applicare. Detto in altro modo si puo' assumere che: un esatto controllo della quantità di resina sulle pelli di carbonio, l'esatta disposizione di dette pelli con l'angolazione delle fibre calcolata in modo adeguata, un curing termico adeguato che evita di sottoporre a stress termici il manufatto, hanno come conseguenza una perfetta stabilità geometrica e termica del manufatto. Non affronto il problema del tipo di tessuto e del titolo K che hai usato, perchè presumo che come privato hai preso quello che hai potuto trovare, come è ovvio.


segue terza parte

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non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
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 Oggetto del messaggio: Re: rc 250
MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 16:59 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
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Località: trivero
massimoboe ha scritto:
massimoboe ha scritto:
tamiro ha scritto:
Ma quello sembra proprio il mio..;-)
Grazie per il link Donato.
Massimo, che tipo di modifiche faresti?
Ciao
Andrea


Allora Andrea, diciamo che non farei nessuna modifica visto che ne sono certo lo strumento funziona bene.

Dico cosa avrei fatto io in fase di progettazione:

sistema di ventilazione forzata: secondo me le ventole subiscono interferenze da parte del piatto supporta specchio. Da prove pratiche e da quanto ho sentito parrebbe che il risultato migliore si riscontra mantenendo la ventilazione il piu' possibile attorno al blocco ottico, questo te lo confermo per i tubi in carbonio. Con questo occultamento perdi potenza nel ricambio dell'aria calda. Aspirano o soffiano?


segue secondo punto



secondo punto: il tubo in carbonio

ho fatto due calcoli e cosi' - senza molti elementi in mano ovviamente - mi pare che sia stata usata troppa resina. Non so quale metodo di infusione tu abbia usato, ma questa è la questione fondamentale per il buon funzionamento di un tubo in carbonio. Ricordiamo che il coefficente di espansione termica della fibra è comunque molto influenzato dal coefficente di espansione termica della resina (MTE), si deve ricordare che la resina ha valori di espansione diversi strato per strato, nel caso di tubi lo strato interno ha un MET inferiore ad uno strato esterno.
Un fattore determinante sull'uso della resina: piu' se ne usa e peggiore è
la curva di raggiungimento della stabilità termica. Per usare poca resina entrano in gioco i metodi di infusione, e il curing termico che si decide di applicare, ovviamente ciò è vincolato dal tipo di prodotto che si è scelto di applicare. Detto in altro modo si puo' assumere che: un esatto controllo della quantità di resina sulle pelli di carbonio, l'esatta disposizione di dette pelli con l'angolazione delle fibre calcolata in modo adeguata, un curing termico adeguato che evita di sottoporre a stress termici il manufatto, hanno come conseguenza una perfetta stabilità geometrica e termica del manufatto. Non affronto il problema del tipo di tessuto e del titolo K che hai usato, perchè presumo che come privato hai preso quello che hai potuto trovare, come è ovvio.


segue terza parte



terza parte: ancora tubo ottico


se ho letto bene, mi pare di aver capito che per il finish esterno del tubo è stata usata una vernice di derivazione auto. Se è cosi' non credo sia la scelta migliore. Sul lungo potresti avere un cattivo stato di conservazione del tubo. Avrei usato un gel coat trattato UV, al limite colorato (anche se non ne vedo particolari motivi), che applicato in modo adeguato avrebbe dato un risultato migliore.

Passo alla parte interna del tubo: dalla foto vedo molti punti e disuniformità interne. Queste irregolarità esistono per molti motivi (ma non avendo lo strumento non lo posso sapere con precisione), primo motivo e piu' intuitivo è la qualità dello stampo (che metodo hai usato? controstampo in carbonio? gesso ceramico? tubo in plastica o alluminio?), evidentemente non molto curato, infatti se esteriormente (quindi la parte appoggiata allo stampo) è regolare, interiormente non lo è. Devo dedurre che se hai usato un metodo di infusione sotto vuoto non è stato applicato con le regole che i manuali RTM chiedono, oppure se hai applicato la resina a rullo....spero di no eh, altro discorso se hai potuto appoggiarti a strutture fornite di autoclave in questo caso il cane che ti ha fatto il lavoro dovrebbe rimborsarti. Un ulteriore motivo delle irregolarità interne che io vedo è il curing termico, non adeguato al tipo di resina che hai applicato, ciò ha comportato stress termici in alcuni punti e la non perfetta vetrificazione delle resine su tutta la struttura. Potrei fare molte congetture ma sarebbero aria fritta perchè non ci si può basare su delle foto per analizzare un prodotto.

segue quarta parte

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Morale: meglio comperarseli già fatti (i tubi) :D

Donato.


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 Oggetto del messaggio: Re: rc 250
MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 17:26 
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Ma quello sembra proprio il mio..;-)
Grazie per il link Donato.
Massimo, che tipo di modifiche faresti?
Ciao
Andrea


Allora Andrea, diciamo che non farei nessuna modifica visto che ne sono certo lo strumento funziona bene.

Dico cosa avrei fatto io in fase di progettazione:

sistema di ventilazione forzata: secondo me le ventole subiscono interferenze da parte del piatto supporta specchio. Da prove pratiche e da quanto ho sentito parrebbe che il risultato migliore si riscontra mantenendo la ventilazione il piu' possibile attorno al blocco ottico, questo te lo confermo per i tubi in carbonio. Con questo occultamento perdi potenza nel ricambio dell'aria calda. Aspirano o soffiano?


segue secondo punto



secondo punto: il tubo in carbonio

ho fatto due calcoli e cosi' - senza molti elementi in mano ovviamente - mi pare che sia stata usata troppa resina. Non so quale metodo di infusione tu abbia usato, ma questa è la questione fondamentale per il buon funzionamento di un tubo in carbonio. Ricordiamo che il coefficente di espansione termica della fibra è comunque molto influenzato dal coefficente di espansione termica della resina (MTE), si deve ricordare che la resina ha valori di espansione diversi strato per strato, nel caso di tubi lo strato interno ha un MET inferiore ad uno strato esterno.
Un fattore determinante sull'uso della resina: piu' se ne usa e peggiore è
la curva di raggiungimento della stabilità termica. Per usare poca resina entrano in gioco i metodi di infusione, e il curing termico che si decide di applicare, ovviamente ciò è vincolato dal tipo di prodotto che si è scelto di applicare. Detto in altro modo si puo' assumere che: un esatto controllo della quantità di resina sulle pelli di carbonio, l'esatta disposizione di dette pelli con l'angolazione delle fibre calcolata in modo adeguata, un curing termico adeguato che evita di sottoporre a stress termici il manufatto, hanno come conseguenza una perfetta stabilità geometrica e termica del manufatto. Non affronto il problema del tipo di tessuto e del titolo K che hai usato, perchè presumo che come privato hai preso quello che hai potuto trovare, come è ovvio.


segue terza parte



terza parte: ancora tubo ottico


se ho letto bene, mi pare di aver capito che per il finish esterno del tubo è stata usata una vernice di derivazione auto. Se è cosi' non credo sia la scelta migliore. Sul lungo potresti avere un cattivo stato di conservazione del tubo. Avrei usato un gel coat trattato UV, al limite colorato (anche se non ne vedo particolari motivi), che applicato in modo adeguato avrebbe dato un risultato migliore.

Passo alla parte interna del tubo: dalla foto vedo molti punti e disuniformità interne. Queste irregolarità esistono per molti motivi (ma non avendo lo strumento non lo posso sapere con precisione), primo motivo e piu' intuitivo è la qualità dello stampo (che metodo hai usato? controstampo in carbonio? gesso ceramico? tubo in plastica o alluminio?), evidentemente non molto curato, infatti se esteriormente (quindi la parte appoggiata allo stampo) è regolare, interiormente non lo è. Devo dedurre che se hai usato un metodo di infusione sotto vuoto non è stato applicato con le regole che i manuali RTM chiedono, oppure se hai applicato la resina a rullo....spero di no eh, altro discorso se hai potuto appoggiarti a strutture fornite di autoclave in questo caso il cane che ti ha fatto il lavoro dovrebbe rimborsarti. Un ulteriore motivo delle irregolarità interne che io vedo è il curing termico, non adeguato al tipo di resina che hai applicato, ciò ha comportato stress termici in alcuni punti e la non perfetta vetrificazione delle resine su tutta la struttura. Potrei fare molte congetture ma sarebbero aria fritta perchè non ci si può basare su delle foto per analizzare un prodotto.

segue quarta parte



quarta parte: supporto spider secondario : li ci avrei messo o un sottile anello in alluminio (meglio ergal) a cui ancorare lo spider o - al limite un rinforzo in carbonio (rowing da 30 mm) spesso 2 o 3 mm. I due mm del tubo (soprattutto non conoscendo la resina che ci hai messo dentro e quanta/come ce l'hai messa) sono pochini e in caso di uno strumento trasportabile potresti avere fenomeni di fessurazione anche importante, salvo il caso in cui hai provveduto ad inserire boccole (non in acciaio spero) dentro il tessuto in carbonio. Ricordiamoci che è un grosso strumento con un tubo importante, per un 200 mm lungo 40/50 cm non starei a fare tutte ste menate, con un valore aggiunto molto elevato dato da un'ottica di grande pregio. Queste particolarità che vado elencando sono dunque dei perfezionismi non maniacali ma di messa in opera, in modo corretto, di un set up ottico e meccanico di alto standard qualitativo.

Una cosa non mi è proprio piaciuta: la barra di alluminio che corre tra i due anelli. Capisco che psicologicamente da molta tranquillità e che meccanicamente è molto facile da realizzare. Ma come la metti con il suo coefficente di esp termica rispetto a quello del tubo? Secondo me potevi usare due tubi in carbonio (es. diam. 30 mm) che andavano a fissarsi sugli anelli in alluminio. Nel mezzo dei due tubi avrei posto una slitta in ergal (quindi piccola e molto resistente) montata su boccole in tecnopolimero per poter permettere il perfetto scorrimento di questa slitta entro i due tubi, in ogni istante avrei potuto variare il baricentro del tubo ecc ecc.

Sulla meccanica nulla da eccepire mi pare molto ben fatta .

Adesso puoi anche darmi del criticone :lol:

Ripeto: hai fatto un buon lavoro e credo che il tuo telescopio ti stia dando grandi soddisfazioni, le mie annotazioni spero servano a chi vuole seguire le tue orme migliorando alcuni aspetti non del tutto insignificanti.

ciao
massimo

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