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Autore Messaggio
MessaggioInviato: venerdì 17 febbraio 2012, 17:01 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2885
Località: LV426/Acheron
Beh Davidem27. Non è esattamente la stessa cosa.

1) Lo scopo di una ventola che soffia è quello di raffreddare lo specchio. Specchio freddo si traduce in assenza di quello strato sottile e irregolare che si chiama strato limite sulla faccia dello specchio e quindi ottime visioni.

2) Lo scopo di una ventola che aspira è quello di intervenire que questo strato controllandone direttamente lo spessore e rendendolo uniforme. E' vero che sottrae calore anche questo, ma è altettanto vero che funziona anche con lo specchi ancora in parte caldo.

L'idea viene da qua (e in questa forma è mia): http://autocostruttori.blogspot.com/200 ... rrors.html

E' un sistema diverso da quello di Alan Adler (che soffia sulla faccia anteriore, 2002). Il sistema di Adler rimuove lo strato limite ma soffiando, lo strato finchè non scompare è turbolento http://www.crossflowfansystem.com/docs/ ... 1-2002.pdf

In aspirazione invece lo strato si assottiglia e diventa uniforme e laminare.

Puoi edere le celle convettive osservando in intra focale, come qua: http://autocostruttori.blogspot.com/200 ... ng_24.html oppure osservando dentro il fuocheggiatore come qua: http://www.fpi-protostar.com/bgreer/may2004st.htm

Più di recente sixela su Cloudy Nghts ha applicato il mio l'estrazione dello strato limite con questi risultaii:
http://www.cloudynights.com/ubbthreads/ ... art/1/vc/1

A proposito... fine della favola che i riflettori fanno cattive immagini a causa della natura intrinseca della riflessione (che farebbe incazz* i fotoni sballottandoli avanti e indietro... s'era letto anche di questo).


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MessaggioInviato: sabato 18 febbraio 2012, 14:23 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16154
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
Io ormai osservo sempre con ventola accesa (visto che la dimenticavo sempre) in aspirazione (metodo che mi ha portato i maggiori benefici) poiché il mio primario dato lo spessore rilevante non si uniforma mai con la temperatura ambiente, la "massa" dello strumento ed il tipo particolare di ventola contribuiscono a contenere le vibrazioni sotto il limite di percezione.
Però penso che se si ha un primario sottile e di materiale "moderno" (a bassa dilatazione) probabilmente è meglio la ventola "soffiante" che raffredda lo specchio, comunque si puo fare la verifica diretta con entrambi i modi, basta invertire la ventola o il senso di rotazione di questa.

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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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MessaggioInviato: sabato 18 febbraio 2012, 17:14 
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Iscritto il: sabato 28 novembre 2009, 19:31
Messaggi: 1098
Località: Pontecagnano (SA)
Tipo di Astrofilo: Visualista
Quando ho detto ad Aieye, un pò scherzando, di non toccare niente e ritenersi fortunato, è perchè non è facile ottenere una situazione dove sia così evidente il risultato.
Io con il GSO 12", che è il fratello maggiore del suo 8", non ho mai notato una differenza immediata tra ventola accesa e spenta.
Probabilmente si è realizzata una situazione come questa (scusate la rozza immagine fatta con il paint):
Allegato:
schema ventola soffiante.jpg
schema ventola soffiante.jpg [ 22.02 KiB | Osservato 923 volte ]

dove la depressione creata dall'aria spinta dalla ventola aspira quella sopra lo specchio (come nel link postato da Davidem.
Per realizzare lo schema inverso, con la ventola in aspirazione, non basta girare la ventola.
Per prima cosa bisognerebbe chiudere il fondo del tubo, altrimenti si fa solo girare l'aria aspirata dal retro anzichè aspirarla dal tubo.
Poi probabilmente sarebbe necessario un diaframma nel tubo.
Per cercare di realizzare lo schema descritto da Xenomorfo sul mio 20" sto avendo grosse difficoltà, innanzi tutto perchè è tutto aperto e quindi è difficile realizzare il diaframma davanti, e poi perchè non si può chiudere il retro.
Attualmente ho tre ventole a 120° che soffiano quando voglio raffreddare, e otto (dico otto :D ) ventoline tutto intorno allo specchio che aspirano, più un regolatore di velocità.
Sto ancora smanettando ma una bella situazione netta del tipo "accendi la ventola e vedi bene, la spegni e vedi male" non l'ho ancora ottenuta.

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Alfonso Noschese

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Dobson Ariete Europa ECF 20" - C9,25 XLT su EQ6
Oculari Nagler 31 mm - Celeston Axiom LX 15mm e 10mm - ES 9mm 100°, camere Moravian G2 1600, DFK21 e ASI 120 MM


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MessaggioInviato: sabato 18 febbraio 2012, 17:49 
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Iscritto il: venerdì 1 aprile 2011, 14:14
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Località: Lodi
Secondo me è proprio come dici.
Ieri sera Ho portato fuori il telescopio ben 5 ore prima e l'osservazione tra ventola accesa e spenta cambiava in modo significativo.

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Mak127 SW.


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MessaggioInviato: sabato 18 febbraio 2012, 17:54 
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Iscritto il: sabato 28 novembre 2009, 19:31
Messaggi: 1098
Località: Pontecagnano (SA)
Tipo di Astrofilo: Visualista
E allora goditi Marte e sii felice :D :D :D

Ieri io invece ho cacciato fuori il C9 dopo pranzo, poi sono andato al lavoro, sono tornato tardi, alle 22:00, lui era bello freddo, ma io ero cotto, l'ho rimesso dentro e buonanotte :cry:

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Alfonso Noschese

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MessaggioInviato: sabato 18 febbraio 2012, 18:07 
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Iscritto il: venerdì 1 aprile 2011, 14:14
Messaggi: 156
Località: Lodi
probabilmente l'entusiasmo del neofita porta a osservare Marte fino alla una di notte anche dopo una gionata di lavoro e oggi che è Sabato c'è pure nuvoloso.
Godermi Marte....è questo il punto, in quanto neofita la differenza tra ventola accesa e spenta la vedo ma non sò se veramente vedo bene come dovrei non avendo confronti con altri telescopi o opinioni di astrofili esperti,
nel senso che a ventola accesa la situazione migliora, ma non sò se sia la situazione ottimale.

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Mak127 SW.


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MessaggioInviato: domenica 19 febbraio 2012, 0:26 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
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Località: LV426/Acheron
Per sapere come stanno le cose fai così: continua a ingrandire finché l'immagine smette di mostrare nuovi dettagli. L'ingrandimento a cui vedi tutto ciò che c'è da vedere si chiama ingrandimento di roll-off ed è legato alla qualità della immagine sul piano focale. Tiene conto di tutto: ottica e seeing. Il limite si riferisce a immagini a basso contrasto (Giove). Su Marte è maggiore.
Considera che un telescopio perfetto in condizioni perfette di seeing ha un ingrandimento di roll-off pari a 2x per millimetro, che dipende dal limite della diffrazion. Con piccole aperture fatte bene (tipo un 10 cm) è possibile raggiungere questo limite. Cin aperture maggiori il collo di bottiglia diventa il seeing per cui il vantaggio non è pari all'aumento di apertura. Comunque per fare degli esempio con un 20 cm su Marte ho fatto spesso oltre 400x. Con il 60 cm 650x erano quasi la regola.


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MessaggioInviato: domenica 19 febbraio 2012, 23:10 
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Ok perfetto, appena ne avrò la possibilità farò la prova. Per ora arrivo a 270x con gli oculari che Ho ottenendo buone immagini. Visto che da ieri sono iscritto alla Associazione astrofili della mia zona, magari troverò qualcuno disposto a farmi provare qualche oculare per testare il telescopio.

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Mak127 SW.


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MessaggioInviato: lunedì 20 febbraio 2012, 13:46 
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Posso dirla la fesseria del dopo pranzo?

Ma visto che le turbolenze da raffreddamento sono così critiche per i riflettori, perché non si mette una bella lastra di vetro ottico piano e trasparente a reggere il secondario (che si risparmiano pure gli spider) e non si sigilla lo specchio sotto (stile rifrattore)?

Non sarebbe un modo per rendere la camera ottica quasi-immobile nonostante qualsiasi gradiente termico con l'esterno?
(poi certo le turbolenze fuori dal tubo restano: sarebbe l'ideale avere un tubo lungo fino alla stella da osservare non trovate? :mrgreen: )

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MessaggioInviato: lunedì 20 febbraio 2012, 13:57 
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Se fosse così gli S.C. che sono chiusi non soffrierirebbero delle turbolenze. Però quello che dici è in parte vero, se si prende un Newton ed uno S,C di pari diametro e si portano fuori d'inverno si vede che all'inizio le turbolenze maggiori le ha il Newton che è aperto, poi col passare del tempo la situazione si inverte perchè lo S.C. che è chiuso ci impiega di più a raffreddarsi.

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