Ti è piaciuta vero la definizione di "BlackBlock dell'elaborazione"???
Ti ho "sintetizzato" al volo!
Per me era, ed è ancora, un apprezzamento. Nel senso che anch'io condivido la linea di rispetto dell'integrità dei dati, pur con la ovvia presa di coscienza che anche un solo DDP altera il materiale iniziale rappresentandolo secondo modalità che non sono quelle originarie...
detto questo: lavorando con i dati di Tatti e soprattutto trattando integrazioni di svariate ore, non mi sono mai trovato nella necessità di fare interventi sulle stelle.
Nel caso di quest'ultimo mosaico ti assicuro che nessuna maschera è stata applicata e, men che meno, nessuna elaborazione separata delle stelle (operazione che, tra l'altro non so fare).
Il DDP in CCDStack - che è un programma che amo molto - lo applico senza mai avere la necessità di spingere fino a chissà quali profondità e le stelle ne escono sostanzialmente conservate, così come +/- appaiono nell'immagine finale.
In passato era diverso: mi trovavo a raschiare il fondo del barile e le stelle evidenziavano aloni fastidiosi o "sparavano" oltre il limite consentito.
Sicchè, quando passo a PS, non vado mai oltre un'applicazione di un comando di controllo di "luci ed ombre", azzerando le prime e incrementando un poco le seconde, così da abbassare sensibilmente l'intensità della luce delle aree attorno alle stelle più grandi (vedi ad esempio la 15Monocerotis). E' un comando che viene applicato in modo generalizzato.
Le action di Carboni sono utili e una passata di un "make star smaller" non la rifiuto mai.
La gestione del rumore è effettuata ancora con il ricorso a buon Carboni, semplicemente con un "deep noise reduction".
In linea generale i layers li uso, ma per sfumare l'effetto delle action.
Questa è sostanzialmente "l'etica" adottata per l'immagine commentata e per altre similari
Ovviamnente se parliamo della Dwarf LeoI attaccata a Regolo, qualche cosa per mascherare Regolo bisogna pur inventarsela.....
Diverso è anche il discorso - per quello che mi riguarda - relativamente al trattamento dei dettagli.
Se elaboro una galassia e applico una deconvoluzione, ottengo generalmente il risultato voluto: dettagli più incisivi sulle dust lanes o su qualche altro particolare minuto, ma..... le stelle si seccano alquanto.
E' una cosa che mi da particolare fastidio (vedere stelle morbide e colorate tutt'attorno e improbabili capocchie di spillo nella zona soggetta alla deconvoluzione); in tal caso mantengo una versione non deconvoluta; la piazzo in un layer superiore a quella decon; associo al layer superiore un maschera "hide all" e faccio passare solo quelle stelline che sono state corrotte dalla decon.
in questo caso l'applicazione di una mask è finalizzata a ricostruire la condizione originaria, prima
della deconvoluzione (o prima dell'applicazione di un filtro High Pass)
that's all folks!
ciao
D
Credo che i filtri usati a snellire le stelle e togliere un po' di alone mi abbiano dato questa sensazione di "stelle a layer".
Il fatto che tu in realtà non le abbia separate ma che le hai semplicemente "snellite" mi ha dato pero' una sensazione diversa , più gradevole delle stelle "appiccicate sopra"