1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: venerdì 13 gennaio 2012, 15:08 
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Iscritto il: mercoledì 9 settembre 2009, 20:00
Messaggi: 208
Località: Alessandria, Italia
Tipo di Astrofilo: Fotografo
io attualmente fotografo con l'80mm ED ridotto a f6, quindi passerei da 80 a 115 (o eventualmente 130) nel caso degli apo, a 200 nel caso del newton. (Per il riduttore di coma ok, è un accessorio che lo considero complementare al telescopio, cosi come uno spianatore per i rifrattori :wink: ).

le focali vanno da f7 per gli APO (con riduttore a 5,5, ma probabilmente non spianati perfettamente), a f4 per il newton (idem...forse non spianato perfettamente?).

onestamente vedo meglio come configurazione fotografica quella dei rifrattori anche per il discorso bilanciamenti e foc, che difatti sono i miei dubbi del newton.

come dicevamo f4 è + luminoso di f 5,5 e fin qui ok, ora chiedo: a parità di focale (nel senso lunghezza) cambia la definizione dell'immagine tra un 115/130 e un 200? Ovvero l'immagine degli 800mm di focale del 200, saranno effettivamente + definiti di quelli del 115/800? (ok è f7 quest'ultimo, ma ora metto sullo stesso piano le semplici lunghezze focali e non le luminosità degli strumenti). Spero di essermi spiegato... :mrgreen:

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Faccio parte dell'Associazione Astrofili Tethys che collabora con il Planetario/Osservatorio Astronomico Cà del Monte vicino Cecima (PV)
http://www.osservatoriocadelmonte.it/

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Rifrattore APO 130mm F7-F5,5 tecnosky
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MessaggioInviato: venerdì 13 gennaio 2012, 15:12 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Si, non per nulla per tutti gli obbiettivi fotografici vengono indicati due parametri, la focale, che determina il fattore di ingrandimento, ed il parametro F, che determina la luminosità, intesa come flusso di energia attraverso all'obbiettivo (o telescopio che dir si voglia). Naturalmente si immagina di avere un campo un uniformemente illuminato. Gli stops degli obbiettivi fotografici sono F= 16, 11, 8, 5,6, 4, 2,8, 2,... se si va a fare il calcolo si vedrà che la superficie del sensore con queste diverse aperture viene illuminata con una "pupilla" che ha un'area doppia ogni volta. Per oggetti puntiformi intervengono altre considerazioni, ma qui il discorso si complica molto, anche perchè, oltre ai parametri teorici che vanno a derminare quello che viene indicato come campionamento dell'immagine, interviene anche il tipo di ottica e la sua qualità, ossia se sia o meno capace di focalizzare la luce di una sorgente puntiforme in un circolo di diffrazione teorico, o piuttosto uno molto più largo.

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Ciò che non ha termine non ha figura alcunaLeonardo da Vinci


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MessaggioInviato: venerdì 13 gennaio 2012, 15:36 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Agiungo che la dimensione del diametro del disco di Airy sul sensore in teoria è dato da: 0,043*lambda (in nm)*F*2.

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MessaggioInviato: venerdì 13 gennaio 2012, 16:28 
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Iscritto il: lunedì 13 ottobre 2008, 16:50
Messaggi: 3455
Località: ferrara
Tipo di Astrofilo: Fotografo
provo a spiegare un pò la storia del rapporto focale sperando di non dire castronerie, mi perdonino i puristi se non uso termini corretti, francamente non li conosco........ :oops:

Il diametro stabilisce quanta luce raccogli per unità di tempo

La lunghezza focale determina la superfice entro cui la luce raccolta viene concentrata

perciò il rapporto focale indica il rapporto fra la quantità di luce raccolta e la dimensione del piano focale sulla quale viene concentrata , in pratica in fotografia indica la luce resa per unità di superficie fotosensibile.

siccome noi facciamo fotografia digitale ciò che interessa però non è tanto la quantità di luce \unità di superfice in senso generale, bensì il campionamento cioè la quantità di luce \elemento fotosensibile che a parità di dimensione del sensore può avere misure assai variabili(pixel più o meno grandi)
Assunta questa premessa si capisce che la discriminante non è tanto il rapporto focale, bensì il campionamento perche a parità di diametro e campionamento la luce raccolta \pixel per unità di tempo è esattamente la stessa così come la risoluzione,in questo caso a parità di dimensione del sensore cambia solo il campo inquadrato.
questo calcolando la luce raccolta, se poi si ragiona in termini di luce "utilizzabile" il discorso si complica ulteriormente dovendo considerare anche l'efficienza del sensore , lo strehl ratio dell'ottica ecc......

chiaro che se invece si ragiona a parità di sensore e diametro le cose cambiano, diminuendo il rapporto focale aumenterò il campo inquadrato e il rapporto luce\pixel , ma diminuirò la risoluzione........

Il succo del discorso cmq è chiaro:
un grosso diametro è l'unico parametro che permette di avere un reale vantaggio in termini di luce raccolta :wink:

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i contenuti di questo post sono libere interpretazioni della realtà frutto della mente malata dell autore senza alcun fine didattico o scientifico, se ne sconsiglia la visione alle persone particolarmente suscettibili e ai rompimarroni.


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MessaggioInviato: venerdì 13 gennaio 2012, 16:43 
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Iscritto il: mercoledì 9 settembre 2009, 20:00
Messaggi: 208
Località: Alessandria, Italia
Tipo di Astrofilo: Fotografo
il discorso credo mi sia chiaro... adesso quello che non ho ancora chiaro è se a parità di lunghezza focale (es 800mm), il diametro maggiore comporta vantaggi su quello inferiore oppure no.. al di là del rapporto focale.
Teoricamente un 200/800 restituisce un'immagine + dettagliata di un 115/800, giusto? o è solo la focale che determina la risoluzione?

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MessaggioInviato: venerdì 13 gennaio 2012, 17:23 
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Iscritto il: mercoledì 26 settembre 2007, 22:07
Messaggi: 759
Località: Ferrara
Perdonate la mia "insistenza ignorante", però mi chiedo allora, in quali condizioni dovrei trovarmi per preferire un RC 8" , considerato tra i migliori strumenti per astrofotografia, considerando che si tratta di un f/8?

Se non erro, strumenti di questo tipo vengono utilizzati principalmente per riprendere oggetti poco estesi, come le galassie. Sempre con questi strumenti ho visto delle immagini eccezionali.

Con un rapporto f/8, in teoria, non dovremmo "solamente" effettuare pose più lunghe?

Scusate eventuali e quasi sicuri errori tecnici.

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Mirko

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MessaggioInviato: venerdì 13 gennaio 2012, 17:28 
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Iscritto il: venerdì 5 giugno 2009, 15:25
Messaggi: 1130
Località: Udine
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Se intendi fare astrofotografia di oggetti deep-sky, a parità di lunghezza focale, il diametro maggiore è indubbiamente avvantaggiato: hai uno strumento più luminoso, quindi accumuli più segnale per lo stesso tempo di posa. Devi considerare però anche altri fattori, quali ingombro, peso, facilità di uso dello strumento, sua eventuale trasportabilità, sensibilità al seeing, problemi di scollimazione, eventuale uso di accessori come riduttori-spianatori di campo/correttori di coma, ecc.

In generale, sopratutto per un uso itinerante, un apocromatico da 115mm è più facile da gestire di un riflettore da 200mm. Quest'ultimo ti permette di riprendere dei dettagli più fini sul deep-sky.

Che montatura hai e sotto che cieli intendi operare? Con che sensore? In postazione fissa, o devi portati in giro tutto l'armamentario?
Insomma, dipende anche dall'uso che intendi farne.

Con il budget che hai (1500 euro) hai diverse alternative interessanti.

Se vuoi un RC 8" f/8, devi sapere che potrai ottenere delle foto eccezionali (se il tuo seeing ti permette di sfruttare quella lunghezza focale) ma dovrai esporre relativamente a lungo, sopratutto se ti piace fare foto a banda stretta. Hai una montatura adeguata a gestire quella focale sulle lunghe pose? Il RC 8" f/8 può essere fonte di grande soddisfazioni o di grattacapi; in generale, più lo strumento è potente e performante, meno facile da gestire è...

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MessaggioInviato: venerdì 13 gennaio 2012, 18:07 
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Iscritto il: mercoledì 9 settembre 2009, 20:00
Messaggi: 208
Località: Alessandria, Italia
Tipo di Astrofilo: Fotografo
gvnn64 ha scritto:
Se intendi fare astrofotografia di oggetti deep-sky, a parità di lunghezza focale, il diametro maggiore è indubbiamente avvantaggiato: hai uno strumento più luminoso, quindi accumuli più segnale per lo stesso tempo di posa. Devi considerare però anche altri fattori, quali ingombro, peso, facilità di uso dello strumento, sua eventuale trasportabilità, sensibilità al seeing, problemi di scollimazione, eventuale uso di accessori come riduttori-spianatori di campo/correttori di coma, ecc.

In generale, sopratutto per un uso itinerante, un apocromatico da 115mm è più facile da gestire di un riflettore da 200mm. Quest'ultimo ti permette di riprendere dei dettagli più fini sul deep-sky.

Che montatura hai e sotto che cieli intendi operare? Con che sensore? In postazione fissa, o devi portati in giro tutto l'armamentario?
Insomma, dipende anche dall'uso che intendi farne.

Con il budget che hai (1500 euro) hai diverse alternative interessanti.

Se vuoi un RC 8" f/8, devi sapere che potrai ottenere delle foto eccezionali (se il tuo seeing ti permette di sfruttare quella lunghezza focale) ma dovrai esporre relativamente a lungo, sopratutto se ti piace fare foto a banda stretta. Hai una montatura adeguata a gestire quella focale sulle lunghe pose? Il RC 8" f/8 può essere fonte di grande soddisfazioni o di grattacapi; in generale, più lo strumento è potente e performante, meno facile da gestire è...



allora: andrà in postazione fissa, posizionato su una eq6 modificata, nel senso testa e barra contrappesi maggiorate.
la mia attuale configurazione è c8 ridotto a 6,3 per guidare con imaging source (lo so non è il massimo, ma di necessità si fa virtù :mrgreen: ) e fotografo in parallelo con l'80 ridotto a f6 con camera digitale canon 550d (pixel purtroppo piccoli... 4,5nm). Come dicevo mi sono appassionato alle foto in banda stretta dato che abito in periferia ma dopo 4-5 minuti di posa con filtro cls, mi si inizia a guastare il cielo. In banda stretta non ho questi problemi e me ne sono innamorato :wink: pose anche da 15 minuti senza problemi di inquinamento.
da qui nasce l'esigenza di un telescopio + luminoso che permetta, come dici, di accumulare + segnale a parità di posa.

è vero non pensavo + al discorso telescopio chiuso vs tele aperto... il newton è sensibile come un c8 alla turbolenza? perchè noto spesso che quando inseguo, capita che la stella si ingrossi improvvisamente, a causa di un seeing passeggero pessimo, poi tutto torna normale ma la posa in quel momento potrebbe venir pregiudicata.
per questo pensavo a 2 rifrattori, uno guida e uno di foto, con questi non dovrebbero esserci problemi.
solo che non vorrei che il newton mi faccia nuovamente questo scherzo e che il fuoco sia meno preciso di quello di un apo.

parlando dell'rc, mi permetto di dire che è un telescopio impegnativo sicuramente, data la lunga focale. ergo montatura robusta ma soprattutto che permetta una guida fluida e precisa. cmq è adatto a nebulose planetarie e galassie avendo una focale di 1600mm

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MessaggioInviato: venerdì 13 gennaio 2012, 18:12 
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Se vuoi vivere tranquillo, prendi un rifrattore: avrai un diametro minore rispetto al Newton/RC ma almeno non devi preoccuparti della collimazione.

Però mi sembra di aver capito che hai una postazione fissa, quindi anche un newton non sarebbe una cattiva idea.

Un RC f/8 usato con una reflex per foto a banda stretta non mi sembra una buona idea, è una combinazione troppo "buia".

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Roberto Marinoni
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MessaggioInviato: venerdì 13 gennaio 2012, 18:24 
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nono ma infatti io non ho intenzione di prendere un rc, è troppo :mrgreen:

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