1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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MessaggioInviato: venerdì 6 gennaio 2012, 15:09 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2883
Località: LV426/Acheron
metis ha scritto:
... Molti, da quanto ho capito leggendo i vari commenti, passano ad uno strumento superiore dopo poco tempo, avendo sfruttato a volte un decimo dello strumento precedente, tralasciando così parecchie cose.


Se è per questo c'è di peggio: si continua a passare da uno strumento a un altro che è sostanzialmente equivalente (qualche millimetro in più, uno schema ottico o un vetro diverso) nella speranza di trovare qualche cosa di più adatto. Speranza che poi si risolve in un dispendio di risorse. Si chiama "strumentite".
Al contrario chi fa un sostanziale upgrade di diametro ottiene invece un reale vantaggio in ciò che vede. Io non sono dell'idea che bisogna prima passare tutti i batufoli che si vedono prima di pensare a vederli in altro modo. Si può arrivare al telescopio che fa per sé in uno o due passi: uno per iniziare e capire se c'è interesse e uno che sia quello che fa al meglio.

Io ho acquistato 7-8 telescopi in tutto. Con il senno di poi ne avrei potuti prendere solo tre (con un bel risparmio). Il primo è stato un ETX 90 durato due mesi, un C8, un acro da 80 mm, cambiati in un anno in un LX90 8" (pensado che il GOTO aiutasse a trovare gli oggetti quando il problema era invece il cielo cittadino) e in un Borg 76 mm (quando costava come un 4-5" di adesso, credendo che fossero vere le favole sui piccoli e magici apo). Poi ho visto la luce (o meglio il buio) e ho visto quelle cose che andavano molto in America e facevano rima con"-bson" e "-ametro". E' seguito il 40 cm Ariete, un 25 cm preso come mordi e fuggi e rivenduto perchè preferivo mordere con il 40. Infine il 60 cm Zen e un altro "errore": un 20 cm mordi e fuggi rivenduto per lo stesso motivo (a volte non si impara mai).
Il risultato è che ora ho un solo telescopio, che fa meglio tutto: dal deep all'alta risoluzione. Con il senno di poi avrei potuto iniziare con il dobson da 8" per soli 370 euro, proseguire con il dobson da 40 cm per x000 euro e finiore con quello che ho per 9000 euro. Se somo tutto quello che ho speso ho forse speso il doppio.


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MessaggioInviato: venerdì 6 gennaio 2012, 15:28 
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Iscritto il: domenica 1 giugno 2008, 19:38
Messaggi: 1928
Località: milano
io ho acquistato circa 150 telescopi in tutto. Con il senno di poi li riacquisterei tutti.
Nessuno è uguale all'altro. Nessun telescopio fa bene tutto. Però c'è chi si accontenta e magari fa bene.

Paolo

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MessaggioInviato: venerdì 6 gennaio 2012, 15:29 
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Iscritto il: venerdì 21 aprile 2006, 21:08
Messaggi: 2553
Località: Solarolo (RA)
Per me il C8 è e resterà per un pezzo un punto d'arrivo, anche in considerazione delle mie scelte di leggerezza e manovrabilità. Non sono ancora minimamente arrivato a sfruttarlo e forse nemmeno a conoscerlo, come non ho ancora sfruttato l'attrezzatura fotografica. Avendo progettato prima un setup personale forgiato sulle mie esigenze, la tua domanda ha una risposta scontata. Anzi, spero di spremere la mia strumentazione oltre le aspettative. So bene che in 40 cm si vede meglio e di più, ma allora anche in 60, 80... fino ad arrivare al VLT o all'Hubble. Fan bene gli scienziati ad andare sempre oltre per cercare di scoprire cose nuove, ma loro sfruttano le attrezzature. Noi amatori a correre dietro al diametro rischiamo spesso la "strumentite". Ma le tua domanda pone anche un altro problema: l'acquisto dal primo telescopio. Come si fa a entrare in un forum senza avere un'idea di che cosa sia un telescopio e come vada ho linea di massima utilizzato? Per non parlare delle pretese fotografiche. Il tele a quel punto perde la sua funzione e diventa uno schermo dove far apparire belle immagini delle quali non interessa sapere altro. Al prossimo mi verrebbe di consigliare un tele "Lacie" con goto "Google" e attrezzatura fotografica "Epson in escromia"... E sai che foto da postare nei forum o incorniciare in sala!
Pensa che in questi ultimi due anni di riduzione forzata dell'attività, mi ha sorretto moralmente e materialmete l'ETX 70 dal balcone di casa. E sai che soddisfazione intuire la Macchia Rossa di Giove o fotografare qualche craterino di pochi km di diametro sulla Luna...
Maurizio

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mauriziomarsigli ( at ) gmail.com
Tele: C8/CG5 goto superaccessoriato; ETX 70; EQ3 Bresser; WO 66 Zenithstar Petzvel ED OTA; Pentax 75 SDHF OTA; accessori vari foto visuali
Bino: Lidlscopio di ultima generazione (il peggiore dei 3)
Foto: Nikon D100; Canon 20Da; Panasonic DMC-LZ5; DMK31 mono; DFK21 color
Mini "Tele" con GPS, planetari, astrosoftware, CCD: Nokia N95 con due doppietti (6X e 8X) intercambiabili... ;-)


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MessaggioInviato: venerdì 6 gennaio 2012, 15:32 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2883
Località: LV426/Acheron
davidem27 ha scritto:
Spesso mi viene il desiderio (e per ora posso avere solo quello) di cambiare e prendermi un 60cm.
A cosa mi porterebbe? A vedere meglio, indubbiamente.
Ma quando penso a quanto possa sfruttare ancora il mio 40 con centinaia di oggetti ancora da vedere, annotare e descrivere il piede va immediatamente sul pedale del freno.


Stai facendo il mio stesso percorso. Ho cominciato a pensare così molto prima di cambiare il 40 in 60. 40 cm sono una apertura che mostra tantissimo. Però alla fine mancava ancora qualche cosa: le galassie si vedono ma sono ancora un po' sfuggenti. Si vedono tanti oggetti, ma molti sono anonimi. E così prima o poi si cerca il modo di poter salire di apertura ancora. Con 60 cm hai davvero l'impressione di avere tutto a portata di mano: NGC xyz?... la punti e sei sorpreso che "anche su questa si vedono dettagli che assomigliano alle foto". La "cono"? una volta capito che era questione di filtro H-beta ecco che si vede, non si intuisce.
Cosa viene dopo?... Penso che l'apertura veramente definitiva sia qualche cosa intorno a 80-100 cm, ma qua il problema è che serve un autocarro. Più di 60 cm non posso trasportare e pure che ho una della auto più capienti. Franco S, con un Obsession 25 (63,5 cm) gira con un carrello al seguito.


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MessaggioInviato: venerdì 6 gennaio 2012, 15:34 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2883
Località: LV426/Acheron
cherubino ha scritto:
io ho acquistato circa 150 telescopi in tutto. Con il senno di poi li riacquisterei tutti.
Nessuno è uguale all'altro. Nessun telescopio fa bene tutto. Però c'è chi si accontenta e magari fa bene.

Paolo


Strano perchè la mi esperienza è che due telescopi di pari correzione e pari apertura NON sono distinguibili all'oculare... Su Sky and Telescope nel 1992 Peter Ceravolo fece un famosissimo test doppio cieco in cui risultò senza dubbio che le immagini prodotte da due telescopi di uguale apertura e e correzione diffraction limited (non serve nemmeno che siano infinitamente perfetti) non sono distinguibili.


Ultima modifica di xenomorfo il venerdì 6 gennaio 2012, 15:46, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: venerdì 6 gennaio 2012, 15:42 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2883
Località: LV426/Acheron
contedracula ha scritto:
Alle varie fiere di astronomia vedo sempre gli astrofili fare la coda vicino strumenti COSTOSI e ne ho visti quasi ZERO vicino i MAK90!


E' anche vero che le sezioni dei forum per ogni messaggio relativo al cielo e alle osservazioni mne hanno 100 relativi agli strumenti. Come disse Lorenzo B., la difficoltà di osservare (quanti non hanno ancora mi visto un cielo Bortle 3, o Giove stabile a 500x?) fanno surrogare la passione con gli strumenti. Tra due lune nuove la curiosità per gli strumenti cresce. Poi per fortuna faccio le mi uscite e quando sono sotto un cielo nero da orizzonta a orizzonte, con la magia della foresta accanto.... la strumentite scompare.


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MessaggioInviato: venerdì 6 gennaio 2012, 15:48 
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Messaggi: 2346
Località: Roma - Frosinone
Tipo di Astrofilo: Fotografo
C'è da distinguere comunque il visualista dall'astrofotografo. Per il visualista il diametro è fondamentale se vuole una visione più "profonda", la gestione del diametro, come detto, è simile x un 20 come per un 60, certo un 60 pesa di più, ma tecnicamente non cambia nulla, neanche per la collimazione; è più facile collimare un 60cm f6 che un 20cm f4. Si può cominciare questo hobby con un 30 un 40 o un 60 la differenza di impegno è solo "fisico", certo il goto non aiuta a crescere, ma bisogna vedere come uno vuole crescere; per un dobsoniano è importante conoscere e saper leggere le mappe, le coordinate e come arrivare ad un soggetto saltando tra le stelle. Un'astrofotografo il cielo lo vede poco, chi scrive quasi mai, se si annuvola c'è il sensore che ferma le pose e se piove chiude la cupola, c'è chi invece addirittura in remoto sta davanti ad un computer. L'ideale per un astrofotografo è un dobson vicino alla postazione di ripresa ma per mia esperienza le due pratiche difficilmente coincidono, o fai visuale o fotografi. In definitiva, essendo questo un passatempo, detto in italiano, ognuno lo gode come vuole, la maggior parte di noi aspettando un nuovo strumento trepida, come quando si aspetta la befana, quando lo strumento arriva lo monta lo prova e dopo un pò quella sensazione da "bambino" svanisce pensando già ad un'altro "giocattolo"

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Stefano

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Skyshed pod_Mountain Instruments MI250 Gemini Level 4_EQ6 con DA2 Astromeccanica
QHY8_QHY9_DMK21 618AU_2x FW QHY 2"_TS Optics Drawer 2" a cassetto
QHY5_Rifr.Konus 80 f5_Rifr. 80 f11_Rifr.Ziel 120 f5_OffAx LbAstro_OffAx TsOAG_Meade SCT 10" f10_GSO 8" f8_Vixen RS200SS_TS Apo 127 f/7_Camera Baker Schmitd 600 f3_Pentax 100 f/4_Optolith APO 100 f7_Canon 200 f/2,8_Lunt 60 B600 Ha_Skymax-180 Maksutov_AAGcloudWatcher_SQM-LU


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MessaggioInviato: venerdì 6 gennaio 2012, 16:14 
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Iscritto il: giovedì 18 febbraio 2010, 15:37
Messaggi: 1042
Tipo di Astrofilo: Visualista
xenomorfo ha scritto:
Ho cominciato a pensare così molto prima di cambiare il 40 in 60. 40 cm sono una apertura che mostra tantissimo. Però alla fine mancava ancora qualche cosa: le galassie si vedono ma sono ancora un po' sfuggenti. Si vedono tanti oggetti, ma molti sono anonimi. E così prima o poi si cerca il modo di poter salire di apertura ancora. Con 60 cm hai davvero l'impressione di avere tutto a portata di mano: NGC xyz?... la punti e sei sorpreso che "anche su questa si vedono dettagli che assomigliano alle foto". La "cono"? una volta capito che era questione di filtro H-beta ecco che si vede, non si intuisce.
Cosa viene dopo?... Penso che l'apertura veramente definitiva sia qualche cosa intorno a 80-100 cm, ma qua il problema è che serve un autocarro. Più di 60 cm non posso trasportare e pure che ho una della auto più capienti. Franco S, con un Obsession 25 (63,5 cm) gira con un carrello al seguito.


Scusa, ma quanto si conosce veramente il cielo in questo modo? La conoscenza, quella vera, è fatta per gradi, si parte sempre dalle cose semplici, le basi, per arrivare alle più difficili. Se si tralasciano le basi, inevitabilmente, qualcosa a livello di conoscenza si perde. Per me si perde l'essenziale, per qualcuno si perderà il superfluo, punti di vista diversi. Ma ripeto, se uno dopo essere passato per tutti questi strumenti, non ha mai visto tutti gli oggetti di Messier o conose a stento un paio di crateri della Luna, quantomeno rimango perplessa. Poi ci sono le preferenze, certo, ci sono oggetti che si amano di più ed altri di meno (io amo gli oggetti stellari e le comete, meno galassie e nebulose, ma certamente vedrò anche queste con il mio tele, nei limiti del diametro che ho). Posso anche capire avere strumenti diversi per esigenze diverse: planetario, deep, astrofotografia. Se uno se lo può permettere, beato lui. Non è questo però che ho contestato: ho contestato che si cambi strumento, con un altro dello stesso tipo, soltanto di diametro più grosso, avendo sfruttato pochissimo lo strumento precedente. Di conseguenza avendo tralasciato parecchie cose che il cielo ancora offriva, il che significa che non si vuole conoscere di più, ma solo vedere meglio o vedere quello che magari altri non possono vedere... Una sorta di gara a chi lo ha più grosso.


Aranova ha scritto:
In definitiva, essendo questo un passatempo, detto in italiano, ognuno lo gode come vuole, la maggior parte di noi aspettando un nuovo strumento trepida, come quando si aspetta la befana, quando lo strumento arriva lo monta lo prova e dopo un pò quella sensazione da "bambino" svanisce pensando già ad un'altro "giocattolo"


Esatto, questa è la sensazione che a volte ho avuto io. Però così si perde molto, almeno dal mio punto di vista.

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MessaggioInviato: venerdì 6 gennaio 2012, 16:20 
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xenomorfo ha scritto:
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Da visualista sfegatato proprio ieri si discuteva con Antonello Medugno di quanto ho speso e sto spendendo per la futura montatura quando in realtà so già che prima o poi finirò con un Obsession da 25" o appunto uno ZEN da 60cm per non esagerare in termini di investimento!!!

Però per adesso il mezzo per il trasporto già ce l'ho ... :mrgreen:


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MessaggioInviato: venerdì 6 gennaio 2012, 16:25 
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metis ha scritto:


Aranova ha scritto:
In definitiva, essendo questo un passatempo, detto in italiano, ognuno lo gode come vuole, la maggior parte di noi aspettando un nuovo strumento trepida, come quando si aspetta la befana, quando lo strumento arriva lo monta lo prova e dopo un pò quella sensazione da "bambino" svanisce pensando già ad un'altro "giocattolo"


Esatto, questa è la sensazione che a volte ho avuto io. Però così si perde molto, almeno dal mio punto di vista.


Matis è esattissimo quelo che dici ma lo è altrettanto per coloro che cambiano strumento su strumento.

l'astronomia amatoriale in definitiva se non sfocia in studio scientifico non ha delle regole nel suo svolgimento. essendo appunto un passatempo c'è gente che colleziona auto d'epoca senza nemmeno guidarle una volta, allora che significa che sbagliano? NO per me ognuno è libero di interpretare e svolgere il passatempo come più lo aggrada.

Ciao

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