xenomorfo ha scritto:
Ho cominciato a pensare così molto prima di cambiare il 40 in 60. 40 cm sono una apertura che mostra tantissimo. Però alla fine mancava ancora qualche cosa: le galassie si vedono ma sono ancora un po' sfuggenti. Si vedono tanti oggetti, ma molti sono anonimi. E così prima o poi si cerca il modo di poter salire di apertura ancora. Con 60 cm hai davvero l'impressione di avere tutto a portata di mano: NGC xyz?... la punti e sei sorpreso che "anche su questa si vedono dettagli che assomigliano alle foto". La "cono"? una volta capito che era questione di filtro H-beta ecco che si vede, non si intuisce.
Cosa viene dopo?... Penso che l'apertura veramente definitiva sia qualche cosa intorno a 80-100 cm, ma qua il problema è che serve un autocarro. Più di 60 cm non posso trasportare e pure che ho una della auto più capienti. Franco S, con un Obsession 25 (63,5 cm) gira con un carrello al seguito.
Scusa, ma quanto si conosce veramente il cielo in questo modo? La conoscenza, quella vera, è fatta per gradi, si parte sempre dalle cose semplici, le basi, per arrivare alle più difficili. Se si tralasciano le basi, inevitabilmente, qualcosa a livello di conoscenza si perde. Per me si perde l'essenziale, per qualcuno si perderà il superfluo, punti di vista diversi. Ma ripeto, se uno dopo essere passato per tutti questi strumenti, non ha mai visto tutti gli oggetti di Messier o conose a stento un paio di crateri della Luna, quantomeno rimango perplessa. Poi ci sono le preferenze, certo, ci sono oggetti che si amano di più ed altri di meno (io amo gli oggetti stellari e le comete, meno galassie e nebulose, ma certamente vedrò anche queste con il mio tele, nei limiti del diametro che ho). Posso anche capire avere strumenti diversi per esigenze diverse: planetario, deep, astrofotografia. Se uno se lo può permettere, beato lui. Non è questo però che ho contestato: ho contestato che si cambi strumento, con un altro dello stesso tipo, soltanto di diametro più grosso, avendo sfruttato pochissimo lo strumento precedente. Di conseguenza avendo tralasciato parecchie cose che il cielo ancora offriva, il che significa che non si vuole conoscere di più, ma solo vedere meglio o vedere quello che magari altri non possono vedere... Una sorta di gara a chi lo ha più grosso.
Aranova ha scritto:
In definitiva, essendo questo un passatempo, detto in italiano, ognuno lo gode come vuole, la maggior parte di noi aspettando un nuovo strumento trepida, come quando si aspetta la befana, quando lo strumento arriva lo monta lo prova e dopo un pò quella sensazione da "bambino" svanisce pensando già ad un'altro "giocattolo"
Esatto, questa è la sensazione che a volte ho avuto io. Però così si perde molto, almeno dal mio punto di vista.
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