"
Noi siamo figli delle stelle e non ci fermeremo mai..." come diceva Alan Sorrenti

Finalmente torno a osservare in Terra di Bari! E devo ringraziare gli amici di AreA21 davvero cordiali e ospitali. Abbiamo osservato approssimativamente
qua.
MacEnzo (Macgyver rinominato amichevolmente

) è stato l'ultimo a raggiungerci sul campo osservativo per impedimenti familiari (le fidanzate/mogli ci amano tantissimo e vogliono fare tutto quanto
proprio quando abbiamo l'osservazione...). Personalmente l'aspettavo assetato di diametro! Un mese e passa senza cielo è davvero tanto e il Fury 6.5x32 su cavalletto è soltanto un palliativo temporaneo.
Per fortuna da un cielo di sqm20.30 è in grado di mostrare la Rosetta con un filtro UHC davanti!

Le chiacchiere con gli amici appena conosciuti condiscono l'attesa in maniera veramente appagante e distensiva.
Il listone di oggetti preparato il pomeriggio non è stato completato perchè la notte è cominciata alla mezza ed è finita alle 3.
Tuttavia ci siamo pappati un bel po' di nebulosette, tipiche della stagione.
La Via Lattea era visibile, ma lattescente e diafana. Si è visto di meglio.
Per fortuna il cielo tendeva sempre più al miglioramento, arrivando anche a letture SQM di 20.70.
Tuttavia il dobson da 40cm non ha deluso e ci ha fatto vedere in ordine:
M42, 43 e la
NGC1977 detta "Running man Nebula". Finalmente ho trovato qualcuno che ci vede un uomo che corre nella sua forma!
NGC2024, IC434 e B44. In parole povere la Testa di Cavallo. Marco e MacEnzo non si aspettavano di vederla così "facile" nell'oculare. Merito dell'Hbeta.
Poi la splendida
IC410 e la
NGC2175 Testa di m.... ehm... di Scimmia. Entrambe viste con filtro UHC.
La
IC443 nei Gemelli era accennata, contrariamente a quello che mostrava l'immagine di SkySafari sull'iPad di MacEnzo, che prometteva chissà quale visione. Invece, dell'arco più luminoso (parte nord della nebulosa) si vedeva solo una "virgola" di luce.
Abbiamo tentato invano di mu-orire con la
Abell 12 a ridosso di mu-ori (terribile...) ma, evidentemente non abbiamo usato il filtro giusto che, a quanto pare, è l'OIII.
Il culmine della serata, come ha evidenziato MacEnzo, è stato proprio la
NGC2359. L'Elmo di Thor, infatti, sa strabiliare sempre chiunque la guarda per la prima volta e chi se la vuole semplicemente rigustare. Se fosse più alta ruberebbe la scena a altre nebulose ben più blasonate.
I suoi chiaroscuri sono affascinanti e accattivanti. E meglio visibili con OIII che con UHC.
La planetaria bipolare nei Gemelli
NGC2371 e 2372 è sempre appagante. I due gusci (o girini) sono già visibili senza filtri e, secondo me, è proprio senza filtri che bisogna vedere questa planetaria.
Tra un appannamento e l'altro del secondario riusciamo a rubare al cielo anche
Hickson 44 nel collo del Leone, quintetto formato da
NGC3193, 3190, 3189, 3187 e 3185 (tutte beccate) e la
Arp 94 sempre nel Leone formata da
NGC3226 e 3227.
La voglia che avevo di osservare unita alla fornace di roba che stava sorgendo con il Leone, la Chioma di Berenice e la Vergine mi avrebbero fatto andare avanti fino all'alba come un treno. Ma ahimè il giorno dopo sarebbe stato lavorativo, quindi alle 3 si chiude tutto e si va a nanna.
Ma con gli occhi pieni di stelle e la pancia piena di risate.
