[quote="king"]Vi dico solo una cosa, aspettate i pianeti e poi mi direte..
Parole sante, i dettagli si vedono di piu' ...eccome
Ricordo che, in via teorica, tutti i dettagli visibili sul piano focale di uno strumento si mostrano gia' ad un ingrandimento pari a 2/3 il diametro espresso in mm, esemplificando con un telescopio di 200mm, osservando Giove i dettagli si "dovrebbero" notare, facendo uso solo di 130 ingrandimenti circa. Purtroppo la maggior parte delle persone, eccetto alcuni osservatori molto esperti, che hanno abituato il cervello a recepire segnali da oggetti molto piccoli, "fa fatica" ad osservare in visione monoculare con tali ingrandimenti e preferisce usare, in media, un ingrandimento almeno pari al diametro dell'obiettivo espresso in mm, in questo caso 200X
Or bene, utilizzando la torretta ho notato che a 120-130 ingrandimenti possiedo una ottima abilita' nell' apprendere i dettagli, giacchè il cervello riceve il segnale da entrambi gli occhi. Del resto con un semplice binocolo 25x100 si nota chiaramente la Rupes Recta.
A parita' di ingrandimento, inoltre, si evidenziano maggiormente i dettagli che presentano un basso contrasto, ad esempio, su Giove noto meglio i Wos, i festoni la SSSTB etc etc, ho anche appurato che la sottile linea equatoriale EB; posta fra la EZ l'ho vista molte piu' volte con due occhi che con uno, anche se le condizioni di seeing erano differenti.
Insomma, riesco a colmare le pecche nel contrasto del mio Celestron di 8 pollici con uno sdoppiatore di soli 250 euro.
Conosco come le mie tasche la maggior parte della superficie lunare a noi illuminata, comprese le zone di librazione

e posso assicurare che da quando possiedo il visore binoculare ho osservato alcune rime ostiche come quella nella Vallis Alpes o la Sheephanks piü volte che in dieci anni di visione con un occhio.
Inoltre è ben avvertibile la maggior colorazione dell'albedo lunare con due occhi, tanto che, le prime volte, mi era difficile utilizzare la scala di albedo di Helger
Grado Formazione di riferimento
0 Ombre
1 Parte più scura del fondo di Grimaldi e Riccioli
1.5 Interno di Boscovich, Billy, Zupus
2 Fondo di Endymion, Le Monnier, Julius Caesar, Crüger, Fourier A
2.5 Interno di Azout, Vitruvius, Pitatus, Hippalus, Marius
3 Interno di Taruntius, Plinius, Theophilus, Parrot, Flamsteed, Mercator
3.5 Interno di Hansen, Archimedes, Mersenius
4 Interno di Manilius, Ptolemaeus, Guericke
4.5 Superficie attorno ad Aristillus e al Sinus Medii
5 Pareti di Arago, Landsberg e Bullialdus
Superficie attorno a Kepler e Aristarchus
5.5 Pareti di Picard e Timocharis, raggi di Copernicus
6 Pareti di Macrobius, Kant, Bessel,Mösting, Flamsteed
6.5 Pareti di Langrenus, Theaetetus, La Hire
7 Theon, Ariadaeus, Bode B, Wichmann, Kepler
7.5 Ukert, Hortensius, Euclides
8 Pareti di Godin, Bode, Copernicus
8.5 Pareti di Proclus, Bode A, Hipparcus C
9 Censorinus, Dionysius, Mösting A, Mersenius B, Mersenius C
9.5 Interno di Aristarchus e La Peyrouse Delta
10 Picco centrale di Aristarchus
perchè le sfumature erano decisamente piu' accese.
Insomma, per concludere, se ci si limita ad una visione mordi e fuggi, forse non si notera'molta differenza, ma per chi osserva con assiduita' luna e pianeti da anni, ti assicuro che il visore binoculare da un grande aiuto, inoltre è possibile prolungare le sessioni osservative per molto tempo, senza affaticare troppo la vista.
ciao
Pier
Ciao,