AstroPaolo ha scritto:
...ma un consiglio da chi lo ha già provato sarebe sicuramente prezioso.
Da come chiedi sembra che debbe essere io ad intervenire nuovamente, mi sento chiamato in causa, data la mia "semplicità" con cui affronto questa materia.
Senza ripetermi, credo che tu abbia già letto il mio intervento in questo topic (è il sesto in ordine di intervento, all'inizio), in quel messaggio avevo scritto dei consigli "telegrafici" che mi erano stati trasmessi da un mio amico, che possono essere chiarificanti.
Ovvio che certi astrofili semi-professionisti richiedono rigore, idee chiare e metodi precisi.
Io per conto mio non ho francamente tempo, possibilità e voglia di approfondire l'interesse in materia, per cui rimango ad un livello elementare, senza sconfinare comunque nel naìf. In Astronomia, sono altri in questi anni, i miei interessi principali.
E credo di intuire che sia questa anche la vostra situazione ed intenzione.
Ripeto solo che secondo me, almeno avendo quel paio di filtri giusti (qualsiasi sia lo spessore di quelli moderni, basta che siano standard; ma anch'io pensavo ed avevo capito, essendomi innteressato un po' all'epoca quando mi sono avvicinato anch'io alla fotometria, che avessero uno spessore preciso... le cose saranno cambiate, comunque) e sicuramente essenziali, per fare effettivamente il lavoro che ci si prefigge di fare, ti si può aprire un intero mondo, stimolante, più vicino alla scienza astrofisica, non così spettacolare come altre discipline dilettantistiche della nostra materia, ma sicuramente produttive ed utili. Se ci si avvicina alla fotometria ci si deve almeno approcciare con gli strumenti giusti, che sono stati già elencati, si affronta la disciplina con un minimo di rigore e serietà, ma ciò non significa che si debba approfondire obbligatoriamente teorie scientifiche e matematiche.
Io rimango insomma ad un livello che non utilizza ancora integrali o teorie di analisi matematica per arrivare al risultato, non ho fatto tarature precisissime del mio CCD, solo qualche "regolata" -diciamo così- in modo tale da capire il comportamenteo ed il range di intervento; mando le me misure, non così spesso, ma insomma collaboro, ad un'organizzazione che è "giusta" per il livello che mi sono scelto. L'AAVSO è tra le organizzazioni quella più "democratica", e meno esigente, rispetto ad altre, che sono chiaramente più legate al mondo professionistico e a me può bastare così. E poi, ovviamente c'è anche la possibilità di misurare per il puro gusto personale, costruendo, come dicevi, curve di luce ecc.
Quindi c'è spazio anche per chì non vuole impegnarsi in maniera seria e seriosa, evitando nel contempo di approcciarsi al metodo ed alla materia in maniera superficiale.