quoto Pietro...
ma sta bathinov vi fa proprio schifo?
mette a fuoco tanto per l'hires quanto per il deep..
nel deep credo che il seeing sia anche meno importante che per l'hires, dove si cerca di raggiungere il potere risolutivo limite del tele..quindi nel mio caso una scala d'immagine di 0,56 arcsec..
ovviamente non estremizziamo, nel senso che non è che con le nuvole posso fare deep e per l'hires ci vuole il cielo sereno...
tra l'altro, se considerate servizi come skylive, anche fare deep diventa semplicissimo, dal caldo della propria stanza e con una spesa estremamente contenuta rispetto al dotarsi di tutta la giostra necessaria....
con le camere ad alta sensibilità tipo mintron il deep si avvicina molto all'hires, come difficoltà tecniche.
quindi concordo anch'io sul cambiamento del titolo, magari ponendo l'accento su quanto emerso circa la profondità di campo e la tolleranza del fuoco, che mi sembra il dato interessante della discussione, molto più di una disputa basata sulla facilità o meno hires vs deep..
e a proposito, mi piacerebbe leggere dei commenti su quanto sollevato nel precedente post: perchè a f/30 con la barlow trovare il fuoco è molto più stringente che a f/5 con l'alan gee?
più che di bravura, parlerei di conoscenza tecnica e dotazione strumentale, mica stiamo parlando di dipingere la gioconda, ma di elaborare un'immagine "matematica".
certo alcuni capolavori del deep richiedono ore di esposizione, ma anche li, se hai la strumentazione giusta e remotizzi tutto...bhè..
P.S. sono lontani i tempi di Edwin Hubble, la cui leggenda (o storia) narra che rimase 24 ore a guidare il tele di monte Palomar, senza cibo, acqua e senza espletare bisogni fisiologici, ottenendo cosi la prima immagine di Andromeda e rivoluzionando la cosmologia..