Il focheggiatore in oggetto è il sostituto di un seppur ottimo Baader Planetarium Crayford Esterno per SCT.
Questa unità, costruita dalla famosa StarLight Instruments INC (da non confondere con quella delle camere CCD), è un focheggiatore crayford esterno, con corsa pari a 1.8" appositamente sviluppato per SCT.
E' il modello con base specifica per SCT da 8" e 9.25" e si presenta molto ben fatto, curato in ogni dettaglio in modo maniacale e molto molto robusto.
Esso è composto da:
1. Base con filettatura standard per cella SCT ad una estremità e collare con tre brugole di fissaggio per la meccanica dall'altra;
2. Meccanica del focheggiatore vera e propria, con bocca da 2";
3. Riduzione a 1" 1/4.
Il colore di tutti i pezzi che compongono l'unità e rigorosamente nero.
Mentre la base ha solamente funzionalità di raccordo, la meccanica è il cuore del focheggiatore e si presenta ben progettata e sviluppata con grande cura, senza il minimo risparmio. La parte interna, diaframmata e annerita in modo esemplare, si sposta su una slitta gigantesca alla base e su due binari incastonati su una serie di cuscinetti a sfera - il movimento è davvero morbido e fluido, senza spazio per alcun gioco.
Il controllo del movimento è affidato ad una parte di comando che presenta alle due estremità altrettante manopole - la sinistra sempre di colore nero e relativa ad una corsa "grossolana" (si fa per dire

), mentre la destra, di colore oro, è la manopola "fine" con una riduzione 1:10. Questa è una manopola "magica" per lavorare ad alti ingrandimenti in visuale e con la camera ccd per trovare rigorosamente il punto di fuoco.
Sotto a tale meccanica di controllo si trova una opportuna vite di regolazione della frizione, che permette sia di variare la durezza del controllo, sia di bloccare completamente senza indecisioni di sorta il focheggiatore nella posizione voluta.
L'anello di riduzione, autoposizionante grazie ad una guida, è dotato di bloccaggio attraverso anello per non rigare eventuali accessori e per sviluppare una forza di serraggio più omogenea e distribuita.
Impressioni sul campo:
Semplicement efantastico... questa è la sensazione che si prova solo a toccarlo, la manopola fine è qualcosa di magico che si rivela senza incertezze anche nell'uso. Un SCT si trasfroma letteralmente al punto da scambiarlo per un altro strumento... per riprese astronomiche è una manna che accontenta anche i palati più fini (tipo il mio...), mentre per visioni planetarie ad alta risoluzione e ingrandimenti è qualcosa di ancora migliore. Il fuoco si raggiunge senza incertezza grazie alla velocità di spostamento davvero ben demoltiplicata.
Difetti:
Nessuno in assoluto, se non quello più economico. E' una unità costosa, che va mediamente sui 500€ ma che sinceramente trasforma il telescopio in qualcosa di fantastico.
E' circa un anno che l'ho installato sul mio C9.25, in questo tempo ha dimostrato di essere un fedele compagno sia per osservazioni visuali che per riprese ccd. Lo ricomprerei ad occhi chiusi e lo consiglio senza mezzi termini a chi è in cerca dello strumento di messa a fuoco definitivo.
Per informazione, ho dotato il mio SCT di manopola di blocco della messa a fuoco, in modo da usare quasi esclusivamente il crayford, limitando nei limiti del possibile ogni spostamento del primario.
Stefano