Cita:
il newton è più adatto per il deep rispetto allo Sn e quest'ultimo invece + adatto al sistema solare..?
Io direi esattamente il contrario.
Sebbene abbia sempre usato Newton sia per fotografia deep che per saltuaria osservazione visuale, mi sono accorto usando i primi CCD (non miei, quasi 10 anni fa) che con questi é più difficile mascherare le aberrazioni e gli errori di inseguimento, mentre per la diffusione che avviene nell'emulsione fotografica, la pellicola confonde meglio questi difetti.
Nella fase di conversione dello strumento al digitale sento dunque l'esigenza di una correzione ottica più uniforme sul piano focale, cosa che la configurazione finora usata non mi può dare.
Il Newton mostra un'immagine pressochè perfetta in un diametro di alcuni decimi di grado al centro del campo e se ha la focale appropriata per l'uso é la soluzione più facile ed economica per l'osservazione planetaria, resta solo l'inconveniente della necessità di una lunga stabilizzazione termica per evitare convezioni termiche all'estremità aperta del tubo. Sarebbe invece inadeguato, sia in visuale che fotografico, come ottica luminosa e a largo campo (F/D=4) come i vari Dobson pubblicizzati, essendo le aberrazioni funzione inversa dell'apertura, mentre uno Schmidt-N di pari apertura avrebbe una qualità ben maggiore e senza problemi di circolazione d'aria.
Potendo far fare un'ottica custom da un'artigiano dotato di controllo interferometrico io sceglierei come strumento universale uno SN, ma a F 5 o 6 in modo da avere gli stessi parametri medi di apertura e focale ma di qualità decisamente migliore.
Inoltre per chi ne ha la possibilità, una postazione fissa offre una stabilità che un treppiede non può dare, evitando anche la ripetitiva scomodità della messa in postazione, basterebbe anche una robusta colonna metallica, su fondamenta profonda di calcestruzzo, già predisposta per l'attacco rapido della testa equatoriale.