(Scusate se è troppo lungo, se avete la pazienza di leggere...)
Salve a tutti
Ieri sera, dato che ero completamente libero, ne ho approfittato per testare appieno il mio Mak 90 Skywatcher acquistato usato da quasi due mesi ma, ahimé, non ancora messo bene in pratica! Cattivo tempo, ferie, pigrizia (lo ammetto) e altri impegni vari me l'avevano fin'ora impedito, solo una sera avevo dato una fugace occhiata a Giove ma che non mi aveva soddisfatto appieno dato che era ancora troppo basso e non potevo fare tardi per aspettare che si alzasse.
Ieri sera invece (16 settembre) era la serata ideale per l'osservazione di Luna e Giove dato che erano in congiunzione, non relativamente stretta,ma comunque era un attimo passare da uno all'altro.
Tempo fa ero un po' titubante nel decidermi se acquistare o meno questo strumento: vengo da un dobson da 30 cm (il mio primo telescopio che uso tutt'ora) e sono consapevole della regola secondo cui non si dovrebbe mai scendere di diametro per non rimanere delusi, ma col tempo ho sentito comunque il bisogno di uno strumento versatile da utilizzare nel mio terrazzo di casa esclusivamente dedicato all'osservazione planetaria. Ho sentito sempre parlare bene di questi strumenti, tuttavia, solo ieri ho capito personalmente due cose: di avere fatto un ottimo acquisto ((Ringrazio l'utente alfa aquarii del forum per avermelo venduto), e che il satellite che ci orbita attorno sin dalle ere primordiali, che tutti quanti conosciamo bene e a cui siamo affezionati, insomma quell'oggetto che chiamiamo Luna, è qualcosa di meraviglioso.
Il montaggio del makkino ha richiesto neanche 5 min perchè l'ho usato su un cavalletto dedito solitamente al binocolo, quindi niente allineamento, collegamento a batterie e altre menate, dato che ho inseguito manualmente (del resto sono abituato). Dato che ero ben consapevole del tempo di acclimatamento di questi strumenti, ho iniziato a preparare tutto circa verso le 18.30.
Il mio terrazzo dà verso sud-est, quindi circa alle 21 avrei visto sorgere i due astri proprio davanti a me. La serata era dubbia dal punto di vista meteorologico: non c'era il rischio pioggia ma c'erano molte velature, ma ho voluto comunque tentare, tanto a smontare ci mettevo davvero poco! I miei oculari in dotazione erano un Meade UWA 16 mm e un Nagler 7 mm.
Circa poco dopo le 21 ho visto una Luna rossissima sorgere in mezzo alle nuvole: l'ho puntata subito con il 16mm (non siam mica qua a perder tempo …

) ma la visione non era certo delle migliori, vuoi perché era appena sorta e vuoi anche per le nuvole che ostacolavano non poco la visione.
Ho così aspettato fiducioso: la Luna che ha iniziato ad alzarsi, ora nascondendosi, ora ricomparendo dietro una nuvoletta, e fra pezzo di cielo libero e l'altro ho dato un occhiata veloce. Man mano che passava il tempo la visione ha iniziato a migliorare, la Luna calante mostrava già parecchi dettagli nonostante era disturbata da queste fastidiose velature, l'aria era parecchio turbolenta e le immagini erano un po' impastate ma ero convinto che potessi vedere ancora meglio! A farmi compagnia in terrazza c'era anche mia mamma e ho passato anche un po' di tempo a chiaccherare con lei quando la Luna era dietro le nuvole.
Mi ero attrezzato con il software “Moon globe” per iphone per poter confrontare la mia visione nell'oculare su ciò che mi offrivano le immagini del dispositivo, e anche per imparare i nomi dei crateri. Ho deciso di cominciare con qualche semplice cratere in modo da rendere facile la loro ricerca (non che fosse difficile, ma non avendolo mai fatto meglio cominciare da 0!), e la mia visione si è soffermata su tre grandi crateri che erano situati all'incirca lungo la linea d'ombra: Theophilus, Cyrillus e Catharina, questi ultimi due quasi “collegati” da quello che sembrava una specie di corridoio! Li ho riconosciuti subito, poi mi sono soffermato a cercare anche gli altri craterini più piccoli e con sorpresa ho visto che anche crateri di 10-15 km di diametro erano facilmente riconoscobili. Successivamente sono passato al 7mm, che con 178x e 82° di campo mi ha fatto letteralmente sbavare: le immagini bollivano ancora un pochino, però il fatto di appoggiare l'occhio ed essere completamente immersi dentro quell'immenso campo era una sensazione incredibile!
Un po' più a sud ho notato tre crateri che mi ricordavano molto Topolino: uno grande sembrava la testa e gli altri erano le orecchie! Altri piccoli crateri ravvicinati mi ricordavano invece l'impronta della zampa di un gatto. Purtroppo non ho confrontato i nomi dei crateri e ora faccio fatica a riconoscerli nel software, quindi non so i loro nomi.
Poco dopo sono passato a Giove, che mostrava tutti e 4 i satelliti (da una parte Europa, dall'altra Io, Ganimede e Callisto) ma la visione era brutta probabilmente per il cattivo seeing che ancora permaneva. Erano ben visibili le due bande, ma non ho visto nessun altro dettaglio, compresa la GMR che doveva essere visibile a quell'ora. Riducendo gli ingrandimenti e passando di nuovo al 16 (quindi 78x) l'immagine migliorava un po, ma non di molto.
Successivamente sono ritornato sulla Luna e la mia attenzione è caduta sulla cima di una catena montuosa che era ancora illuminata dal Sole quando tutto il resto era scuro: sembrava che “volasse” all'interno della prima zona d'ombra, un piccolo puntino luminoso circondato dal buio. Sono rimasto lì per 10 minuti, con la testardaggine di aspettare che anche quel puntino sparisse (mi sentivo molto Galileo Galilei in quel momento!), ma poco dopo è comparso un piccolo dolore al collo e alla schiena: dover inseguire a mano, su un cavalletto con la testa di plastica, a 180x, era alquanto snervante e faticoso, la Luna si spostava velocemente: dovevo allora, ogni circa 30-40 secondi, allentare una manopola, spostare il tele sia in azimut che in altezza, e poi stringere di nuovo la manopola, tenendo conto del fatto che appena la stringevo il tele ritornava un pochino indietro, quindi dovevo spostarmi un pochino oltre alla posizione desiderata! Quindi a quel punto ho deciso di fare una piccola pausa e sono rientrato in casa.
Dopo circa 30 minuti sono ritornato fuori e le nuvole erano completamente sparite, e qui, nonostante la stanchezza che iniziava a farsi sentire, ho avuto la visione migliore che abbia mai visto del nostro satellite. Con il dobson non osservo spesso la Luna, mi ricordo solo di una volta in particolare che c'era l'aria fermissima e me la sono goduta a 217x, ma comunque avevo un 30 cm ed era logico che si vedesse bene.
Ma quando sono ritornato dopo la pausa, ho montato il 7 mm e non l'ho più tolto: senza esagerare, la visione che ho avuto di Giove e della Luna era quasi paragonabile a quella del dobson, forse per via del fatto che quest'ultimo non è dedito all'osservazione in alta risoluzione, e anche perché non sono mai riuscito a raggiungere una collimazione perfetta.
Comunque sia, l'aria era fermissima e il telescopietto mi ha mostrato delle immagini mozzafiato, probabilmente ciò era anche dovuto al fatto che la Luna era ormai alta (era circa mezzanotte): vidi subito che la famosa cima della montagna che avevo notato prima era scomparsa, segno che l'ombra stava avanzando sul serio, ed era bello scoprire più “da vicino”, se così si può dire, questi piccoli dettagli! Immagini con un contrasto incredibile, crateri, catene montuose, mari... Riconobbi il punto del Mare Tranquillitatis in cui ci fu il primo sbarco dell'Apollo 11, mi illusi persino di poter vedere la bandiera americana ancora lì presente nel polveroso suolo lunare.
Successivamente ho poi preso la mia fotocamera compatta e, accostando l'obbiettivo all'oculare, ho tentato di fare qualche scatto, ma non è venuto granché: la parte difficile era tenere centrato perfettamente il cono di luce che usciva dall'oculare, ma non era affatto impresa facile!
Dopo qualche minuto che sbavavo mentre osservavo questi dettagli, mi è preso un colpo: un puntino, ma non proprio un puntino, diciamo un oggettino nero di una qualche forma non ben definibile, mi è transitato davanti agli occhi (anzi, all'occhio!) attraversando la Luna da parte a parte: per essere precisi mi è passato da destra a sinistra nell'oculare, quindi da sinistra a destra nella realtà. All'inizio non avevo ben capito, ma poi ho pensato che poteva trattarsi di un qualsiasi satellite che orbitava attorno alla Terra. Voi me lo potete confermare? Escludo che poteva trattarsi di un moscerino o di un granello di polvere, era un movimento troppo fluido. Che coincidenza vederlo passare proprio davanti la Luna!
Ormai soddisfatto della mia visione su questo meraviglioso astro decido di dare un' ultima occhiata a Giove: ormai la macchia rossa mi aveva voltato le spalle, ma sono sicuro che se ci fosse stata l'avrei vista bene: la visione del pianeta era nettamente migliore della precedente e, oltre alle due bande principali, si vedevano distintamente delle striature orizzontali da tutte le parti, oltre a una piccola macchia in corrispondenza della NEB. Il bordo del pianeta era anche più evidente di prima. In generale, la visione era migliore sotto tutti i punti di vista.
Un oculare a focale più corta non ce l'ho ma, secondo me, potevo spingermi anche ben oltre i 178x, nonostante i 90 mm di apertura di questo Mak mi dicono che non dovrei salire oltre i 180x. Forse ho beccato una serata fortunata, o forse questi piccoli grandi strumenti fanno semplicemente bene il loro lavoro.
Alla fine di tutto, ancora mezzo folgorato (sotto tutti i punti di vista) dalla visione lunare, ho visto che si elevavano verso nord-est le costellazioni di Perseo e Cassiopea, e ho deciso di dare anche una fugace occhiata al Doppio Ammasso: beh, che dire... in questo caso forse è meglio un bel newton da 30 cm …

Grazie dell'attenzione e scusate se mi sono dilungato troppo, ma quando inizio a scrivere cose che mi emozionano non mi fermo più!