deneb ha scritto:
condivido la maggior parte delle considerazioni di sergio pur essendo possessori di miyauchi con diverso trasporto verso tale strumento
aggiungerei a "difesa" di miyauchi (dato che il mio trasporto è sfacciatamente noto.....) che la difettosità citata era limitata ad alcuni tipi meno ad altri: il saturn III era sicuramente uno di questi; il pleiades e l'exceed sono forse tra i più riusciti e corretti. Il 100 potrebbe essere migliorato, tuttavia non va dimenticata la filosofia di miyauchi che è stata quella di spingere al massimo le possibilità tecnico-costruttive.....
Sul cromatismo mi sono ormai snervato a più non posso e non mi dilungherò: dovedolo usare sul cielo profondo non me ne può fregare di meno e se proprio si voleva abolire bastava allungare la focale ma sarebbe pesato come il nexus, tradendo quindi quel desiderio di spingere al massimo il compromesso bontàottica-meccanica-peso-dimensioni. M31 non l'avrei vista comunque diversa; avrei migliorato invece l'uso terrestre di cui a miyauchi non importava un fico secco.
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Concordo quasi su tutto, meno sul più importante

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Avendo il Pleiades,(mia compagna) effettivamente ha cromatismo estremamente contenuto.
A mio avviso è il più bel binocolo. (ho il modello con maniglia formata dal cercatore).
A parte quanto sopra non credo però da solo avrebbe fatto la fama di Miyauchi.
Ho invece provato l'Exceed, ma non mi ha entusiasmato, al punto di fermarmi.
Miyauchi secondo me è sui Galaxy e Saturn che è stato agli onori prima e vittima dopo.
Quanto al fatto che il cromatismo sul cielo non conti niente, proprio non sono d'accordo.
Sopra ... M31 non l'avrei vista comunque diversa.....
Ho avuto modo di leggere di osservazioni col semiapo di bracci a colori
Davvero si crede che con il fluorite si sarebbero visti gli stessi colori.
Certe stelle importanti, vederle con colori spuri, non è certamente il massimo, anzi per me francamente intollerabile.
In conclusione, no alle minestre riscaldate, se ritorno ci deve essere, deve essere al di sopra della massa, tecnicamente e otticamente inattacabili.
Con queste premesse, ci si può permettere di non preoccuparsi di prezzi, basteranno le casse dei pochi fortunati compratori. In caso contrario, meglio lasciare.
A quelli poi che vorrebbero un Miyauchi al prezzo popolare, purtroppo credo proprio non ci sia niente da fare, per il prezzo certo, ma anche per le possibilità di utilizzo che se non si vive in posti particolarmente vocati, sarebbe solo un inutile ingombro.
Comprare strumenti ottici, non è come comprare un telefonino, che ormai tutti riconoscono come bene primario.
Uno strumento è premessa di una passione, di conoscenze, di privazioni e anche di sacrifici, per cui anche un costo che a molti può apparire come cose da "casta", agli occhi dell'appassionato può anche apparire come elevato strumento di crescita culturale.
Non si mangia, non si mostra, ma riempie vuoti molto ampi.
Guardare lontano non necessariamente presuppone una rilassante distensione o un gioco per bambini viziati, lo può anche essere, ma è veramente un po' poco, viste le fatiche richieste per la realizzazione dello strumento qualitativamente al di sopra della mischia.
Mi scuso per lo spazio rubato alla discussione e per le divagazioni.
Saluti e cieli e panorami sereni a tutti.
Sergio