Qualche mese fa ho acquistato, per sfizio e curiosità, questo rifrattore. Poiché sovente mi capita di leggere, su questo e altri forum, domande sulla linea TAL nelle sue varianti da 100 e 125 mm., e sapendo che la versione da 5" è relativamente poco diffusa, comincio a fornire qualche report osservativo nella speranza che possa essere di aiuto a qualcuno. Non mi soffermo ora sulla costruzione, tipologia ed estetica dello strumento, di cui parlerò (se interessa) nel prosequio della discussione e mi limito a fornire qualche impressione. Mi si perdoni la frammentarietà dei report che seguiranno, così come la forma scriptis che, alle ore 02:20 di notte, è frutto di una mente annebbiata e stanca...
Rifrattore TAL 125 – 16 settembre 2011 - Milano Serata molto bella con seeing stabilissimo (opterei per un bel “8 su 10”), Luna calante e tasso di umidità medio/basso.
La prima osservazione è dedicata a IOTA Cassipoea, più che altro per contribuire alla determinazione dei colori delle sue tre componenti e per confronto con quanto ottenuto nelle sere scorse con altri strumenti. Difficile stabilire quale sia il potere più utile alla percezione delle dominanti tra quello offerto dall’oculare da 7,5mm e quello ottenibile con il 5mm. La primaria appare comunque bianca con una tonalità “calda” mentre la compagna vicina (posta a 3”) riconferma la sua tonalità vagamente salmonata in contrasto con la terza componente che, a 7” di distanza, appare azzurrata. In realtà, e questo è forse dovuto alla lattiginosità del cielo causata dalla Luna ancora in fase cospicua, a tratti sembra che le due stelle minori si scambino la dominante, quasi a rendere ulteriormente ardua la mia percezione. L’immagine di Giove è decisamente buona. L’oculare Takahashi LE 12,5 mm. offre, a dispetto del modesto potere generato, una notevole pletora di particolari, minuti ma ben contrastati e bene incisi. Il 7,5 mm. è foriero di un notevole spettacolo. La SEB è variegata e con colori mattone chiaro, luminosità variabile con zone più marcate e altre più tenui. E’ divisa da una stria bianca che segue la grande tempesta a una latitudine minore di come invece la precede (come fossero, e lo sono in effetti, due striature differenti a latitudini lievemente diverse). La grande macchia, bianco avorio, è lievemente contornata e ha un ovale rosso spento a forma di fagiolo che vi si appoggia sul confine nord. La NEB è molto ondulata e segnata dall’altro ovale a fagiolo che appare denso e asimmetrico. Altre bande o striature sono presenti nell’emisfero nord oltre alla granulosità di un rinforzo (una macchia o una serie di macchie addossate le une alle altre) ben contrastato e rosso mattone. Poco disegnata appare la fascia equatoriale, color avorio, con qualche accenno di formazione un poco più contrastata. I bordi delle due bande equatoriali sono decisamente frastagliati e ondulati. L’oculare LE da 5mm. non aggiunge, o quasi, ulteriori dettagli. Tutto appare un poco più grande, ovviamente, e alcune formazioni definiscono meglio (seppur di poco) la propria fisionomia. A parte questo (che comunque è già un dato di cui tenere conto) non si notano grandi miglioramenti dell’immagine e ciò mi fa ritenere che il potere fornito sia, in assenza di filtri, quello massimo oltre il quale, scala dell’immagine a parte, non serva spingersi. Il filtro giallo chiaro rende l’immagine più calda e giallognola ma non incrementa la visibilità dei dettagli, cosa che invece fa il blu chiaro (che io chiamerei azzurro cielo) esaltando le parti rosse e aumentandone il contrasto. La Luna offre, al solito, uno spettacolo emozionante. Non sto a descrivere particolari e formazioni, mi limito a fare alcune considerazioni sul residuo di aberrazione cromatica che, il nostro satellite, aiuta a porre in risalto. Già a cominciare da ingrandimenti medio bassi (come quelli forniti dal Takahashi LE 12,5 mm.) è visibile e netto un residuo bluastro ben visibile che, sul bordo lunare, cresce con l’aumentare degli ingrandimenti rimanendo comunque sempre entro valori tollerabilissimi e quasi ininfluenti sul dettaglio percepibile. Sempre e comunque l’immagine si è mostrata più dettagliata e piacevole in luce bianca rispetto a quella restituita dall’interposizione del filtro giallo chiaro. Anche a circa 200x il contrasto è notevole e l’immagine molto dettagliata come è lecito aspettarsi da un rifrattore da 125 mm. Sulla Luna stimo il potere massimo utile prossimo ai 300 ingrandimenti, valore oltre non serve spingersi in cerca di ulteriori dettagli.
Paolo
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