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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Scollare due lenti cementate... how?
MessaggioInviato: venerdì 19 agosto 2011, 7:44 
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Iscritto il: giovedì 10 marzo 2011, 13:48
Messaggi: 155
Località: Bologna
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Buondi' a tutti,

Essendo annoiato dalle ferie troppo lunghe (!!! :lol: !!!) mi sono fatto venire un piccolo attacco di autocostruttite... mi divertivo un mondo a creare un miniscopio da un teleobiettivo finche' non ho visto questo bell'effetto arcobaleno fra due lenti cementate (vedi allegato) :cry: .

Si tratta della lastra correttrice di un Tamron SP 500 prima serie: se non mi sono fatto ingannare ed ho capito bene i riflessi, questo artefatto dovrebbe trovarsi nel lato interno della lastra fra il menisco e la lastra stessa (sull'altro lato hanno incollato lo specchio secondario).

Ammetto di non aver messo il naso in ogni angolo della rete ma dalla mia breve ricerca ho solo trovato degli arrendevoli che sostengono che sia impossibile separare due lenti cementate... non ci voglio credere!! 8)

Come soluzione ho gia' tentato di diaframmare quella parte ma e' una "strozzatura" troppo importante; se usato di giorno con molta luce puo' andare ma di notte non se ne parla.
Se invece lascio tutto cosi' c'e' un sacco di luce diffusa e l'immagine che ne deriva e' cosi' impastata che a circa 90x ci vuole concentrazione per vedere le bande di giove (testato ieri sera con un seeing che pareva cementato pure lui!! :lol: ).

Datemi buone notizie!!!
Grazie a tutti in anticipo!!


ps: essendo un teleobiettivo anni '80 immagino sia incollato con balsamo del canada, immagino bene? ho visto che questa resina e' solubile in xilene e da bravo diluentista a lavoro ne ho un po'.... :lol:
a vostra esperienza si usavano altri collanti?


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MessaggioInviato: lunedì 22 agosto 2011, 10:46 
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Iscritto il: giovedì 10 marzo 2011, 13:48
Messaggi: 155
Località: Bologna
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ciao a tutti,
proseguo il post informandovi su quello che ho imparato (per il momento) sulla questione cementatura.
in primis ho scoperto che l'effetto iridescente e' indice di resine epossidiche e non di balsamo del canada;
ho provato su doppietti di nessun valore la via dell'acqua bollente ma, oltre a non avere preaticamente effetto, ha rimosso alla perfezione gli strati antiriflesso (con lenti provenienti da un binocolo economico dopo 15min);
come tornero' a lavoro testero' vari solventi (acetone, cloruro di metilene, xilene, n-metilpirrolidone e dimetilsolfossido) sperando di trovarne uno che funzioni e che preservi i trattamenti superficiali. da quello che ho letto pare che il cloruro di metilene rispetti gli antiriflesso ma che sia molto lento (da giorni a settimane)..

se puo' esservi utile vi terro' informati sulle mie prove con molto piacere!

Buona giornata a tutti!

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MessaggioInviato: lunedì 22 agosto 2011, 10:51 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
"chimico pazzo" non è un nick scelto a caso :mrgreen:

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MessaggioInviato: lunedì 22 agosto 2011, 14:48 
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Iscritto il: giovedì 10 marzo 2011, 13:48
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Località: Bologna
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
tu dici?
i miei amici ritengono che mi sia calmato parecchio.. forse allora non sono ancora cosi' vecchio!!

tolto questo piccolo OT spero davvero di riuscire nel mio intento se non riesco a trovare altre dritte da chi ne sa piu' di me. poi magari diventa una ricerchina utile anche alla comunita'...

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MessaggioInviato: mercoledì 24 agosto 2011, 13:30 
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Iscritto il: giovedì 10 marzo 2011, 13:48
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Rieccomi qui!

Prometto che d'ora in avanti non faro' una risposta nuova per ogni aggiornamento ma mi limitero' ad aggiungere righe su righe ad ogni scoperta utile.

Per il momento mi sono concentrato sulla resistenza del trattamento antiriflesso. Ora, non so quanto siano diversi i trattamenti da una casa produttrice ad un'altra fatto sta che nessun solvente usato e' riuscito a rovinare, dissolvere o opacizzare l'antiriflesso.

Per queste prove di resistenza le lenti sono state lasciate in immersione non meno di 2 ore a circa 35°C con i solventi piu' aggressivi quali:

-Acetone
-Metiletilchetone (MEK)
-N-metilpirrolidone
-Xilene (miscela di isomeri)
-Tetraidrofurano (a titolo informativo il THF alla lunga aggrdisce anche il teflon)
-Esteri dibasici
-Diossolano
-Dimetilformammide

Tralasciando la pericolosita' di alcune sostanze in termini di infiammabilita' e/o salute, sono giunto a conclusione che il trattamento antiriflesso e' davvero duro a morire: per ora ci si riesce con acqua bollente, acidi o basi e carta vetrata. :mrgreen:
In altre parole non abbiate timori quando lavate le vostre lenti!!


Quanto al tentativo di separazione delle lenti cementate promette bene una miscela 50:50 di THF e N-metilpirrolidone a temperatura ambiente; credo pero' ci vorra' del tempo.

Man mano che avanzo con le prove aggiungero' righe a questo messaggio!

Saluti a tutti!!

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MessaggioInviato: mercoledì 24 agosto 2011, 14:10 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
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Io proverei anche il normale diluente alla nitro, mettere il tutto in un barattolino in vetro e lasciarvelo un bel pezzo, non due ore solamente ma almeno tre o quattro giorni. Alcune resine si imbevono lentamente.

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MessaggioInviato: mercoledì 24 agosto 2011, 19:25 
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Iscritto il: giovedì 10 marzo 2011, 13:48
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Un diluente nitro non e' una brutta idea visto che di norma contengono sostanze come chetoni, aromatici, clorurati e acetati (lavoro come chimico proprio nel settore dei diluenti).
tuttavia ho testato singole materie prime per volta per verificare l'aggressivita'.
Il mio intento e' formulare un prodottino furbo che lavori bene e possibilmente alla svelta, scrivere le condizioni migliori di utilizzo e diventarci ricco!!! :twisted:
Scherzo, ovviamente pubblichero' tutto :wink:

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MessaggioInviato: giovedì 25 agosto 2011, 13:55 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
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Difficilmente diventerai ricco con un solvente per scollare le lenti! Bisogna vedere poi con che cosa sono state incollate. In passato veniva usato il cosiddetto "Balsamo del Canada" che non è altro che resina di abete. Veniva impiegato perchè ha un indice di rifrazione come quello del vetro crown. In questo caso si può usare anche la normale trementina o il solvente alla nitro. E' necessario un bagno molto prolungato perchè lo spazio tra le lenti è molto ridotto e il balsamo si indurisce e si ossida dalla parte esterna per cui il solvente agisce lentamente. Quindi ci vogliono comunque dei giorni se il doppietto è vecchio. Se il doppietto è più nuovo non si sa con cosa è stato incollato e quindi è più difficile sapere come scollarlo. Però tutti i buoni costruttori dovrebbero impiegare adesivi reversibili per questa operazione. Tempo fa quando lavoravo in un istituto di microbiologia un professore intese pulire un obbiettivo per microscopia immergendolo in Benzene. Inutile dire che dopo poco si scollarono tutte le lenti che c'erano all'interno e vennero fuori! Poi pensava di trovare qualcuno che glielo rimettesse a posto! Inutile dire che nessuno è in grado di farlo, anche il produttore gli disse che conveniva comprarlo nuovo. Quindi anche il Benzene può funzionare, però ci vogliono le precauzioni del caso, ora non vogliono che si impieghi più il Benzene data l'alta cancerogenicità, come saprai bene.
P.S. Sono un chimico anch'io, saluti, collega!

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MessaggioInviato: giovedì 25 agosto 2011, 18:31 
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Concordo, tolto il superenalotto ho ben poche speranze di diventare ricco... :lol:
il problema e' proprio che non e' stata usato il balsamo del canada ma una resina sintetica. purtroppo usavano delle epossidiche che chimicamente sono quasi inattaccabili: l'unica via e' quella del distacco e strigendo la cerchia dei solventi i migliori sono sempre gli stessi: cloruro di metilene, dimetilformammide, dmso, n-metilpirrolidone e thf.
gli aromatici vanno molto bene sulla resina di abete ma sono poco efficaci sulla epossidiche.
Ormai ci dovrei essere vicino: ammorbidimento in esteri dibasici (rpde o dbe) a bagno maria a 70 gradi e il resto in metil o etilpirrolidone.
Poi... io speriamo che me la cavo!!

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MessaggioInviato: lunedì 29 agosto 2011, 15:49 
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Rieccomi qua! Non sono morto affogato dai solventi....

Ebbene ce l’ho fatta. Sono riuscito a separare le due lenti del Tamron senza danneggiarle. Senza farla troppo lunga vi spiego come ho fatto e cosa occorre.

Piccola premessa:
ho battuto due strade diverse riuscendo con entrambi i metodi a separare due lenti: uno e’ piu’ alla portata di tutti (inteso come recupero delle materie prime) mentre l’altro necessita qualche aggancio con un laboratorio chimico o con qualche diluentista.

Anche se le lenti del Tamron si sono separate prima dell’altro doppietto (proveniente da un oculare di binocolo cinese), credo che questa differenza sia da imputare al fatto che essendo gia’ parzialmente distaccate ed avendo 20 anni circa il solvente abbia fatto prima a penetrare.


Ricordo che i metodi riportati sono stati trovati validi per cementature sintetiche (almeno alcune). Come si suole fare in questi casi non mi assumo responsabilita’ alcuna in caso di ottiche danneggiate ne’ in caso di incidenti nel trafficare con le sostanze chimiche riportate qui sotto. Ognuno si informera’ per proprio conto riguardo alle pericolosita’ per la salute delle sostanze da usare. :wink:



1 - Metodo per il Tamron:

- 2 ore di immersione in xilene per ammorbidire la resina (temperatura ambiente)
- una notte in cloruro di metilene (temperatura ambiente)

Visivamente non noterete differenze e scanchererete perche’ il sistema non ha lavorato; come me allora prenderete un cutter e con la lama (non con la punta!!!) messa fra le due lenti applicherete una piccola pressione, muovendovi come una mezzaluna per tritare il prezzemolo, lungo la circonferenza.
Dovreste vedere l’effetto iridescente che pian piano avanza fin verso il centro della lente; passata la meta’ vi troverete con due lenti in mano.
Ora vi troverete con ancora dei residui di resina attaccati su una delle due lenti o un po’ su tutte e due. Rimettete ancora a bagno le due lenti per il tempo che occorre e “grattatele via” con l’unghia.

Nota: appena staccata la lente temevo che l’antiriflesso si fosse staccato dalla lente. Nel mio caso ho verificato che non c’era alcun trattamento fra le due lenti incollate: lo avrei visto al di sotto della parte di pellicola di resina rimasta attaccata su entrambe le parti.

Quanto al reincollaggio sto ancora valutando e devo ancora fare prove.




2 - Metodo per il doppietto dell’oculare del binocolo cinese:

- Alcuni giorni (q.b.) in immersione in miscela 50-25-25 in volume di N-etilpirrolidone, dimetilsolfossido (DMSO) e tetraidrofurano (THF) a temperatura ambiente

Col passare del tempo noterete minuscole bollicine o comunque una lieve opalescenza progredire anularmente verso il centro del doppietto. Una volta arrivata al centro, se occorre, procedete con il taglierino come nel metodo Tamron (sempre con le manine della festa, mi raccomando!!).

Nota: in questo caso ho potuto vedere che il trattamento antiriflesso era presente anche fra lente e lente: immagino che forse queste lenti siano standard e che vengano cementate o meno a seconda dei casi e per questo trattate tutte quante ugualmente.




Conclusioni personali:

E’ ovvio che avendo fatto pochissime prove non e’ detto che tutti i collanti sintetici esistenti si possano scollare con questi metodi. Questa e’ solo una mia esperienza.
In un prossimo futuro provero’ a separare altre lenti in immersione di solventi in vaschette a ultrasuoni per vedere cosa succede.



Spero di aver fatto cosa gradita o comunque di aver soddisfatto qualche curiosita’. Man mano che imparero’ qualcos’altro sull’argomento riesumero’ il post aggiornandolo, per il momento smetto di scocciarvi.. :mrgreen:


Cieli sereni a tutti!!

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