AndMan ha scritto:
Permettimi di contraddirti , non perche' lo dico io ma perche' qualcuno ci ha lavorato sopra ed ha constatato con i fatti che e' piu' che mai importante la temperatura della massa vetrosa proprio per limitare il boundary layer
Punto 1. La fisica de fenomeno. Il Boundary layer si forma perchè la superficie dello specchio è calda, trasmette calore all'aria e si instaurano moti convettivi formati da colonne di aria che sale e colonne di aria che scende alternata. Queste celle le puoi vedere osservando in intrafocale.
E' la temperatura della superficie dello specchio che causa il boundary layer. Se la superficie dello specchio fosse fredda non succederebbe nulla.
Se si raffredda la superficie dello specchio, il calore immagazzinato nel cuore dello specchio si trasmette alla superficie per conduzione, ma ci può essere una notevole differenza di temperatura fra il cuore dello specchio e la superficie che conta. Misurare la temperatura nella faccia opposta è fonte di errori di misura (almeno finchè tutta la massa vetrosa non è intemperatura). Nella simulazione che ho postato fatta con COMSOL si può facilmente verificare questo: la temperatura è diversa in punti diversi e ci vuole un bel po' di tempo perchè tutta la massa vetrosa sia a atemperatura uniforme.
Misurare la temperatura della faccia posteriore dello specchio è un modo per avere un'idea della situazione, ma è come se si misurasse la temperatura di Venezia per sapere se a Belluno fa caldo. Un po' c'entra e un po' no. E' molto meglio imparare a riconoscere le celle convettive allo star test.
Punto 2. Strategie possibile per controllare il boundary. Posto che l'obiettivo è eliminare le colonne convettive d'aria calda e fredda ci possono essere diversi metodi.
a) Il metodo più ovvio è quello di raffreddare l'intero specchio. E' quanto si fa di solito. Il link che hai indicato si riferisce a questo metodo.
b) Un'altra strategia è quella di rimuovere lo strato limite o cercare di renderlo di spessore uniforme (senza celle). Sono le celle calde e fredde alternate che creano errori nel fronte d'onda. Se lo strato limite non ci fosse o fosse di spessore uniforme non ci sarebbe danno al fronte d'onda (indipendentemente dal fatto che lo specchio sia caldo o meno).
Chiamiamo la strategia a)
raffreddamento e la strategia b)
estrazione (o controllo) dello strato limite. Spero che ora ti sia chiara la differenza. Ciò che detto nel tuo link si applica al caso a ma non al caso b. Semmai al caso b si apllica quanto puoi trovare qua:
http://www.cloudynights.com/ubbthreads/ ... art/1/vc/1Alan Adler, nel famoso articolo su Sky and Telescope propone di spazzolare via lo strato limite soffiando attraverso la faccia anteriore dello specchio. E' la prima proposta che mira a rimuovere lo strato limite invece che raffreddare la massa vetrosa. Il vantaggio potenziale non è da poco: estrarre lo strato limite significa cominciare a osservare da subito, mentre a+raffreddare la massa vetrosa richiede tempi di ore (e può anche non bastare se la temperatura esterna varia). Inoltre, estraendo lo strato limite si estrae l'aria calda che si forma a contatto con la superficie dello specchio e quindi si sottrae comunque calore. Qualsiasi sistema di estrazione dello strato limite è anche un sistema che raffredda lo specchio. Il viceversa non è vero. Infine, un sistema che estrae lo strato limite sottrae calore dalla faccia riflettente dello specchio (cosa molto più efficiente che sottrarre il calore dalla faccia opposta). In breve questa faccia diventa fredda ben prima che tutto lo specchio si freddo e quindi un sistema di estrazione dello strato limite è anche un sistema di raffreddamento più efficiente.
La soluzione di Adler aveva alcuni vantaggi e svantaggi (pensa che dopo che ho pubblicato il mio metodo su CN mi ha scritto per complimentarsi sia lui si Brian Greer...). Gli svantaggi sono che il flusso soffiato è turbolento e in realtà trasforma lo strato limite in una serie di micro-vortici che producono un po0' di scattering della luce. Il secondo svantaggio è che non svuota il tubo ottico bene e ne tubo possono restare "bolle" di aria a diversa temperatura che hanno anche loro un effetto negativo. Vioceversa, aspirando dal bordo si ottengono due miglioramenti: a) si svuota il tubo ottico e b) l'aria che scende lungo il tubo si "spiaccica" sullo specchio
http://www.cloudynights.com/ubbthreads/ ... _flows.jpg ed esce strisciando sullo specchio. Ma in questo caso il moto dell'aria avviene nella direzione di pressioni decrescenti. E' ben noto in aerodinamica che quando lo strato limite avanza nella direzione di gradienti negativi di pressione lo strato tende ad assottigliarsi e a restare laminare.
Tecniche di controllo (aspirazione/estrazione) dello strato limite sono ben note in ingegneria aeronatica, navale, fluidodinamica, ecc ecc. Non ho inventao niente le ho solo applicate ai telescopi.