Oggi, in una giornata di totale relax, immerso nei boschi delle prealpi lombarde, mi sono sdraiato sull' erba e ho meditato a lungo. Mi sono tornati in mente i primi anni in cui iniziai la mia attivita' osservativa, nei primi anni 70, i miei primi strumenti, un telescopietto rifrattore giocattolo da 5 cm di diametro , un binocolo 8x30 di plastica , con i quali osservavo le stelle piu' luminose, la Luna, e persino Venere, ricordo quelle osservazioni come le piu' belle che abbia mai fatto in vita mia, ricordo la grande gioia ed appagamento nel vedere i colori delle stelle, i crateri lunari. Il grande salto lo feci verso la fine degli anni 70 acquistando il 114-900, che usai per circa 10 anni sino a quando si ruppe lo specchio primario, per poi passare ad un rifrattore usato Vixen 90-1300, strumento eccezionale, uno spettacolo sulle stelle doppie, Lune e pianeti. Poi improvvisamente venne fuori la mia vera natura, ovvero l' osservazione con i binocoli, ed acquistai un Miyauchi 15x60 ad oculari fissi a 45 gradi, e da allora sono diventato un astrofilo binoculare, molti anni passati ad osservare ad alta quota con questo binocolo, che mi e' durato 16 anni, fino a quando me lo hanno rubato. Direte Voi, si ma alla fine questo che vuole dire ? Voglio dire che una volta lo strumento era il mezzo per avvicinarsi alle meraviglie del cielo stellato, ora in molti casi lo strumento e' il fine. Una volta la scelta degli strumenti era obbligata, in commercio c'erano talmente pochi prodotti...e il proprio strumento, pur con tutti i suoi difetti, lo si apprezzava fino in fondo e lo si custodiva gelosamente, ora invece si e' invasi da una miriade di strumenti di tutti i generi, dai piu' svariati costi e prestazioni, e si fanno le pulci agli strumenti, misurazioni accurate delle aberrazioni, della cromatica, e chi piu' ne ha piu' ne metta. Si passa piu' tempo a fare le pulci al proprio strumento con ogni diavoleria possibile, che ad usarlo sul cielo stellato. Leggo test e prove di tutti i generi, con miriadi di dati che spesso sono difficili da comprendere. Siamo diventati tutti malati di strumentite, me compreso, che non lo ero, trascurando che il fine e' l' osservazione del cielo stellato, e non la perfezione dello strumento. Chissene frega se un binocolo ha un po di cromatica e se le stelle ai bordi non sono perfettamente puntiformi ? Quando lo si punta sul cielo e si vedono miriadi di stelle, affascinanti batuffolini luminosi, quello e' il vero senso delle osservazioni. Se punto una galassia e penso che e' distante milioni di anni luce, mi godo quel batuffolino, piu' o meno luminoso che sia, e provo delle sensazioni inenarrabili, pensando a quello che sto osservando. Invece ci sono astrofili per i quali e' piu' importante non cosa si vede con il binocolo, ma come si vede il binocolo. Questo e' purtroppo il risultato di questi tempi moderni, con iper produzione di prodotti di tutti i generi, anche nell' astronomia, ed il consumatore tende sempre ad acquistare per breve tempo per poi sostituire con un nuovo prodotto. Comunque oltre a cio', ci stanno portando via il cielo, l' inquinamento luminoso e non solo , avanza inesorabile. di sto passo fra non molti anni non si vedra' piu' niente, forse solo la Luna. Per vedere qualcosa bisognera' salire sulle montagne piu' alte e sobbarcarsi centinaia e centinaia di kilometri, e saranno sempre meno quelli disposti a farlo...altro che disquisire sulle aberazzioni o sulla cromatica. Purtroppo noi astrofili siamo in via di estinzione per questi motivi, forse questa sara' l' ultima generazione che potra' ancora osservare qualcosa, io ringrazio il buon Dio per tutti questi meravigliosi 40 anni di contemplazione delle meraviglie dell' universo. Temo che alle prossime generazioni rimarra' solo l' osservazione naturalistica... Bene, scusate per il disturbo e per la noia che probabilmente Vi ho arrecato con le mie considerazioni.
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