1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: martedì 12 luglio 2011, 12:07 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:40
Messaggi: 5906
Località: Magenta (MI)
Buondì a tutti, mi è sorta spontanea una domanda magari banale e volevo sottoporla agli astrofotografi del forum.

Secondo voi i rapporti di luminosità che registrate sulle vostre fotografie sono equilibrati ?
Nel senso... ovvio che la stella più luminosa rimane tale, ma oltre al mero ordine di luminosità è rispettata anche la scala dei valori reali o la "curva è più appiattita" ?

A volte vedo foto in cui l'ammasso stellare è ben staccato dal fondocielo e altre volte quel particolare ammasso, che risalta molto bene all'oculare, in foto risulta abbastanza anonimo poichè annegato nel campo stellare circostante.
Mi piacerebbe sapere se questa sensazione è dovuta esclusivamente alla zona in cui gli ammassi sono collocati.

Insomma oltre alla particolare cura che alcuni pongono nel rendere i colori stellari il più reali possibili, c'è la stessa attenzione sui rapporti di luminosità ?
(nel senso di renderli quanto più simili a ciò che il non perfetto occhio percepisce all'oculare)

Scusate eventuali pecche concettuali, potrebbero essere state introdotte di proposito per poter essere individuate e discusse...
(frase fatta "salvacaxxate" :lol: )

Cieli sereni !

Alessandro Re

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Sono socio del GAR http://www.astrofilirozzano.it
2 Dobson ARIETE: 14" +16"exmdl f/4,5
Celestron C8 , Newton 8" SW e Vixen 120S-NA su Vixen Sphinx SXW ; Tecnosky Apo 65, Celestron C80ED/OmniXLT100ED e C5 su CG5-GT/Vixen Porta
Torrette Baader Maxbright + Denkmeier DualArm PxS NPack + 2Antares 19mm 70°, Televue Nagler zoom 3-6mm, 7mm T1, 13mm T2 e T6, Pan 24mm.
Binocolo Steiner Rallye 20x80 e 28x110 su pantografo G. Fiorini normale e Maxi


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MessaggioInviato: martedì 12 luglio 2011, 12:19 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
Messaggi: 14851
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Rispondo da astrofotografo della domenica, magari i più esperti sapranno dire di più.
Considera innanzitutto l'intrinseca abissale differenza fra i possibili livelli luminosi visibili dal sistema occhio/cervello e i miseri 256 riproducibili in fotografia.
Considera che, per mostrare contemporaneamente luci deboli e luci forti si opera un adattamento dei livelli con vari tipi di curve, e considera che la curva risultante alla fine dei processi è fondamentalmente quella più adatta al soggetto ripreso in termini di gusto personale, e sicuramente non è lineare e forse neanche sempre strettamente crescente.
Detto questo aggiungerei che sarebbe comunque un'operazione impossibile conservare in fotografia i corretti rapporti luminosi fra le stelle in tutta l'estensione della scala, talvolta si può essere abbastanza fedeli in brevi tratti, ma comunque è un aspetto non esplicitamente considerato nella fotografia "estetica"

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{andreaconsole.altervista.org}¦ Ballscope 300/1500 DIY "John Holmes"


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MessaggioInviato: martedì 12 luglio 2011, 12:33 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:40
Messaggi: 5906
Località: Magenta (MI)
Con 256 livelli, ponendo un rapporto 2 (per semplificare rispetto al 2,5) tra una magnitudine e la successiva, si potrebbero già rappresentare 9 magnitudini, ed altre 6 magnitudini utilizzando "pallini più grandi", fino ad arrivare ad una dimensione stellare di una decina di pixel di diametro, ad esempio. In tal modo si coprirebbero agevolmente 15 magnitudini, e in foto dove l'escursione è di 10/12 magnitudini non dovrebbero esserci particolari problemi di "grandi pallini".

Scusate se... "parlo come mangio".

Intendo però porre l'accento non sulla fattibilità della massima fedeltà, ma su come un astrofotografo affronta e/o risolve la questione, la mia sensazione è che spesso la si bypassa semplicemente !!! :D

Cieli sereni !

Alessandro Re

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MessaggioInviato: martedì 12 luglio 2011, 12:36 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
Messaggi: 14851
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
confermo, perché tra ottimizzare la resa del soggetto e mantenere i corretti rapporti di luminosità fra le stelle si sceglie ovviamente la prima. Quello che dici tu si può ottenere, nella zona lineare del ccd, osservando un'immagine semplicemente non elaborata.

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MessaggioInviato: martedì 12 luglio 2011, 17:03 
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Iscritto il: lunedì 20 marzo 2006, 11:20
Messaggi: 6843
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Fotografo
No Alessandro, i contrasti vanno a farsi benedire, in fase, per l'appunto, di stretch non lineare dei contrasti.
Se non venisse effettuato invece uno stretch non lineare allora avresti che i rapporti fotometrici rimarrebbero identici alla "realtà".

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"Le anime pure e riflessive sono proprio quelle che amano di più il colore" (John Ruskin, Le pietre di Venezia)
C'è sempre, in ogni passione, qualcuno che riesce a fare meglio di te. Ma rinunciare a perseguirla solo perchè non si è il migliore significa ignorare il valore e la soddisfazione del cammino intrapreso.


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MessaggioInviato: martedì 12 luglio 2011, 17:13 
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Iscritto il: venerdì 5 giugno 2009, 15:25
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Località: Udine
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
I rapporti "reali" di luminosità delle stelle, di solito vanno a quel paese durante l'elaborazione che viene fatta a fini estetici.
Per fare delle analisi scientifiche (per esempio della fotometria) l'unica "elaborazione" ammessa è il pretrattamento dei dati con dark, flat, ecc.

Tieni presente poi che molti sensori utilizzati da noi astrofili montano dei chip con l'opzione antiblooming, e questo spesso ti uccide la linearità (e di conseguenza i reali rapporti fotometrici delle stelle) già in partenza, durante la fase di acquisizione.

Ciao,
Giovanni

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MessaggioInviato: mercoledì 13 luglio 2011, 12:23 
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Iscritto il: mercoledì 17 ottobre 2007, 11:38
Messaggi: 11259
Quando elabori tendi sempre, per forza, a schiacciare la dinamica visto la risposta diversa di un occhio (a rilevare una certa quantità di grigi) con quella di un sensore CCD (ma lo stesso si puo fare una una digitale anche se lavora con meno dinamica).
Per esempio, tramite astroart, la prima cosa che faccio in caso di soggetto luminose e abbassare la scala dei grigi adottando una scala logartmica. :wink:

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Ultima modifica di ras-algehu il giovedì 14 luglio 2011, 15:28, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: mercoledì 13 luglio 2011, 13:29 
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Iscritto il: domenica 23 aprile 2006, 22:02
Messaggi: 7738
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Trovo la discussione molto interessante e mi piacerebbe dare il mio contributo. In questi giorni sono in giro per lavoro e quindi non ho altra possibilità che scrivere poche righe, ma spero che la discussione resti "calda" almeno fino al fine settimana.


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MessaggioInviato: mercoledì 13 luglio 2011, 13:44 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
Messaggi: 14851
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
beh, spero che tu trovi il modo di scaldarla, perché per me parte già freddina :D
L'unica osservazione in più che mi viene in mente è che sarebbe bello provare ad elaborare, anche solo a titolo di prova, utilizzando curve lineari. Non si vedrebbero foto alla Gendler, si perderebbero un sacco di dettagli che "gli astronomi sanno che ci sono", ma le foto darebbero davvero l'effetto di un telescopio potentissimo. Un tentativo sicuramente snobbabile nella sua semplicità ma originalissimo

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MessaggioInviato: giovedì 14 luglio 2011, 11:51 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:40
Messaggi: 5906
Località: Magenta (MI)
Il risotto riscaldato è più buono, speriamo che qualcuno riaccenda il gas sotto questa padella che, ricordo, vorrebbe contenere l'esperienza personale di ogni astrofotografo, ossia sarebbe bello che ognuno dicesse la sua su come affronta (e se lo fa) la questione dei rapporti di luminosità delle stelle nelle sue foto.

Anch'io mi aspettavo qualche contributo in più, soprattutto dato dai nostri top performers, ma tant'è !
Ringrazio nel frattempo coloro che hanno messo becco !!! :wink:

Cieli sereni !

Alessandro Re

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