La storia di Abell 36 è un triste storia, una storia di meteo avverso che ha imperversato nel periodo di maggio concedendomi solo due giorni disponibili di ripresa. Ho atteso tantissimo per poter avere una o due sere in più per poter integrare maggior segnale e il destino non è stato dalla mia parte.
Per cui mestamente ho raccattato quanto ottenuto e ho cercato di tirar fuori il possibile:
Abell 36Come vedete mi sono mantenuto molto basso come luminosità...bisogna abituarsi gli occhi al buio anche al monitor per vederla

, ma questa è la quantità di segnale al limite della decenza onde evitare forzature eccessive che avrebbero offerto un'immagine troppo rumorosa o piena di artefatti. Non amo le forzature, non si può inventare il segnale quando non c'è, bisogna solo curare la scelta dei tempi di esposizione e integrazione con estrema razionalità, quando facciamo questo, abbiamo fatto tutto (ed è molto difficile, per me gli errori sono all'ordine del giorno)...il resto sono solo i giochini di PS che ci consentono di evidenziare il raccolto!
Ci ritornerò certamente il prossimo anno, sperando anche di recarmi in un luogo più consono visto che l'oggetto è basso e i gradienti cittadini sono indicibili e bisogna lavorarci molto per eliminarli.
In più Abell 36 ha una luminosità superficiale molto bassa e credo che i 600s di esposizione utilizzati non siano stati sufficienti. Nella mia ripresa mancano delle strutture che completano la morfologia. Sarà da riprovare con almeno 900s di posa e parecchie ore di integrazione. Vedremo!
Questa planetaria da un punto di vista cinematico è un oggetto molto vecchio, sebbene la stella centrale dovrebbe trovarsi in prossimità dell'inizio della sequenza di discesa post-spegnimento dell'idrogeno in shell. La morfologia sembrerebbe indicare una struttura bipolare ma la somiglianza con la NGC40 dimostrerebbe una bipolarità parziale, nel senso che sono evidenti delle strutture polari esterne al corpo luminoso centrale che potrebbero essere associate ad una prima fase di protoplanetaria bipolare, sovrapposte all'eiezione dello shell (non bipolare) più brillante che ne ha parzialmente spazzato le componenti.
In questo caso sarebbe molto utile stabilire i campi delle velocità di espansione locali delle singole strutture e vedere se indicano delle associazioni di sequenza evolutiva. Dal mondo dei prof non vi sono al momento dati utili.
Godiamoci quello che offre il mondo degli astrofili!
