
Ma il sabato sera non va più di moda portare a cena o al cinema la ragazza/compagna/moglie?!?
Francesco Giubbilini ha scritto:
Ma non trovi qualche piccola contraddizione con quello che avete più volte affermato anche sul forum? In effetti free non è sinonimo di open e non è affatto detto che free sia meglio di open...anzi, dal free passare al non free è un attimo, passare dall'open al non open è ben più complicato se non impossibile.
Premesso che sono perfettamente d'accordo con il fatto che "open" sia meglio che "free" e visto che queste affermazioni le reputo piuttosto generiche facciamo qualche piccola precisazione.
Free e Open sono due termini che da soli non vogliono dire assolutamente niente, almeno nell'ambito in cui li stiamo collocando.
Parliamo di software? Allora free, che a questo punto è Freeware, è un software gratuito, utilizzabile e redistribuibile all'infinito. Open, che per correttezza è Open Source è un software gratuito, utilizzabile e redistribuibile del quale è reso pubblico il codice sorgente.
La Rete di Monitoraggio SQM-Network è basata completamente su software OpenSource. Tutti i server, applicativi, servizi di rete (routing, mailing, ecc...) sono basati su software di questo tipo.
L'unica componente freeware della rete è il software GECO.
Le motivazioni per cui GECO è distribuito come freeware sono facilmente intuibili e comunque riassumibili nel fatto che si è cercato di creare un software il più possibile pronto all'uso anche per utenti di medio-basso livello dal punto di vista informatico. Il fatto che questo software debba comunicare con i server ed in generale con il resto della rete introduce delle problematiche dal punto di vista della sicurezza informatica su cui non mi dilungo ma per i quali, visto che i server sono i nostri, abbiamo preferito tutelarci anche, ma non solo, evitando di rendere disponibili i sorgenti. Altro motivo riguarda il linguaggio di programmazione scelto, che richiede un compilatore "non free" che è stato regolarmente acquistato dal pool di programmatori, per tutelare anche loro i sorgenti non verranno distribuiti.
Dopotutto se non ho capito male le centraline di buiometria vengono interrogate tramite il software SQM Reader della Knightware che è comunque Freeware nella versione base (che non permette nemmeno la creazione di grafici in locale) e a pagamento (circa 40 dollari) la versione completa. Non vedo lo scandalo dunque di rilasciare il GECO come freeware.
Francesco Giubbilini ha scritto:
E’ importante il fatto che il GADS, oltre a evidenziare l’importante contributo di tempo volontario che ha consentito lo sviluppo di un sistema, evidenzi anche dei costi non indifferenti e che una quota di eventuali rimborsi potrebbe favorire l’estendersi della rete.
Il fatto che questi rimborsi “potrebbero, in fondo” favorire l’estendersi della rete ci fa intendere che il GADS non disdegna la possibilità di una compartecipazione nei costi di gestione e di ulteriore sviluppo del loro sistema.
Se abbiamo correttamente interpretato il vostro pensiero, questo ci porta in un campo che condividiamo e che ribadiamo dall'inizio: ovvero che nello sviluppo di una rete di un certo livello, per qualità e quantità di dati raccolti, non si possa ignorare un elemento economico, oltre alla collaborazione di soggetti a titolo puramente volontario/filantropico.
Attenzione, il GADS probabilmente non disdegna una compartecipazione dei costi, assolutamente! Ma il GADS come più volte ribadito è un Associazione senza fine di lucro, quindi ogni introito verrebbe reinvestito nella Rete di Monitoraggio o progetti paralleli o comunque a coprire dei costi di gestione relativi alla rete stessa, come definito dallo Statuto di costituzione del GADS e come ovviamente inserito nel bilancio annuale dell'associazione.
Non mi risulta che BMP si sia costituita come associazione, quindi eventuali introiti vengono gestiti come meglio credono i soggetti aderenti, il che è del tutto legittimo ma a mio avviso del tutto privo di trasparenza.
Francesco Giubbilini ha scritto:
Se voi non riconoscete il valore delle licenze libere, non è detto che altri non lo facciano o non ne debbano essere informati potendo quindi scegliere con cognizione. Noi non vogliamo dirvi come dovete comportarvi (ci scusiamo se abbiamo dato questa impressione ed in ogni caso non ci interessa minimamente) ma voi non dovreste arrogarvi il diritto di togliere questa libertà di scelta o almeno dovreste spiegare bene, nella vostra campagna nazionale di richieste di adesione, i motivi di una scelta così importante e vincolante.
Il fatto che non riconosciamo il valore di quelle che voi chiamate licenze libere, nella confusione di termini immagino che qui vi riferiate a quelle relative ai dati, è del tutto una vostra supposizione.
Semplicemente, come già più volte scritto, consideriamo il proprietario della Stazione di Monitoraggio come unico proprietario dei dati e, per correttezza ci impegnamo a citare la fonte in caso di utilizzo dei dati (ODbL-like) per studi o elaborazioni che andremo a fare.
I dati verranno distribuiti in forma di "dati grezzi" a chiunque ne faccia richiesta per motivi di studio o altro, sempre previa autorizzazione del proprietario degli stessi.
Queste semplici "regole di convivenza civile" possono benissimo essere tutelate da una scrittura privata senza bisogno di "licenziare" il singolo dato, dopotutto i casi di utilizzo documentati della licenza ODbL non sono poi così frequenti. Facendo una semplice ricerca con Google vengono citati OpenStreetMap, cordilit.org

e pochi altri casi.
Francesco Giubbilini ha scritto:
c) Avendo chiarito questi aspetti, per quanto riguarda le possibili interazioni e incontri tra il GADS e i soggetti interessati allo sviluppo di un coordinamento nazionale, preferiamo comunque tener conto della vostra indicazione data a marzo e poi ribadita anche recentemente: il GADS preferisce aspettare ancora qualche mese prima di parlare di coordinamento con altri soggetti.
Il 7 giugno quindi serata libera? ok, porto a spasso la morosa.
Francesco Giubbilini ha scritto:
Rispettiamo questa scelta…ci spiace che alcuni nostri passaggi naturali legati a un programma di lavoro nostro siano stati percepiti da qualcuno come “accelerazioni indebite”, ma vi chiediamo allo stesso tempo di non stupirvi di tempistiche di altri progetti...

Ah ecco il motivo di proseguire ancora in questa ormai noiosa e ripetitiva discussione...certo certo, pubblicità? mettiamo le mani avanti?...quasi pronto il sito?!?
Buonanotte e buon lavoro