Anche noi PRIMA eravamo soliti dare tutti i flat in pasto a Maxim e dunque la calibrazione partiva in automatico; a volte funzionavano bene, altre volte la correzione era troppo aggressiva e ci venva un "buco" al centro, altre volte succedeva che in una sequenza di pose, le ultime (quelle che puntano in genere verso lo zenith, nel nostro caso, prima di beccare il tetto) erano ben spianate, mentre le prime pose, fatte con l'oggetto ancora basso sull'orizzonte, necessitavano ancora di altri ritocchi di flat field.
Questo PRIMA, prima di conoscere (telefonicamente

) Marco Burali, il quale ci consigliò il suo metodo di "sottrazione" del master flat e non di "divisione". Un pò scettici, provammo a seguire il suo consiglio.
Risultato? ORA non ci sognamo nemmeno di far fare la calibrazione dei flat field in automatico, ma ogni posa la controlliamo, la valutiamo e la trattiamo singolarmente e credeteci, tra le prime e le ultime pose i valori cambiamo anche considerevolmente. Per esperienza diretta, i frames vengono molto più accuratamente spianati con la sottrazione manuale, in cui sei tu a decidere quanto agire.
Il motivo non lo sappiamo, ma no ci troviamo benissimo così...
Esatto , anche io avevo gli stessi problemi , poi Marco mi descrisse il metodo di fare il classico flat e di sottrarlo invece di dividerlo e da li visti i risultati non ho piu diviso una flat !!