cherubino ha scritto:
Lo strumento in assoluto migliore non esiste
giocasi ha scritto:
... La storia per quanto riesco a capire è sempre la stessa... Sti rifrattori sono costosi (calcolando la montatura che deve sorreggerli al meglio) rispetto a riflettori più "grossi" che costano una frazione del prezzo e offrono prestazioni a volte anche superiori giusto?
Non esiste (per rispondere a entrambi) finché non definisci che cosa significa "migliore". In ottica (e in teoria dei segnali) il concetto di "migliore" ha una precisa definizione: significa una immagine con contenuto di informazione maggiore a qualsiasi scala angolare. Nella pratica significa maggiore contrasto a parità di dimensioni angolari dei particolari, oppure possibilità di vedere particolari più fini a parità di contrasto. Significa una immagine che può essere ingrandita di più mantenendosi nitida.
Ora, con riferimento a questo concetto di migliore (vedere particolari più fini, oppure vedere gli stessi particolari meglio), lo strumenti migliore esiste eccome, e non c'è molto da cercare: è quello che ha la MTF più alta.
C'è un semplice test per verificare quale è l'immagine "migliore": il test si chiama "roll-off" e lo ha inventato Mel Bartles (
http://www.bbastrodesigns.com/ratemirrors.html ,
http://www.trekportal.it/coelestis/show ... hp?t=27978 ). Ricapitolando: prendi un soggetto di basso contrasto (va benissimo Giove) e ingrandisci, ingrandisci, ingrandisci. Inizialmente,, all'aumentare dell'ingrandimento, appariranno nuovi dettagli. Ad un certo punto però, all'aumentare dell'ingrandimento, l'immagine smetterà di mostrare particolari nuovi diventando solo solo più grande. Non compare più nulla di nuovo
perché non c'è altro nella immagine prodotta dall'ottica. L'ingrandimento che mostra tutto quello che c'è da vedere si chiama ingrandimento di roll-off. Uno strumento che ha un roll-off superiore è uno strumento che ha una immagine "migliore" (incidentalmente per ottiche eccellenti in condizioni di seeing perfetto e per una vista senza difetto il roll-off non può superare i famosi 2x per millimetro di apertura).
Cominciano ad essere in giro diverse persone che hanno potuto osservare Giove a 400, 600, 700x (molti allo Star Party del Labbro lo scorso anno). Lo strumento "migliore" in quel caso era fuori di dubbio che fosse l'Obsession 25" di Franco S.
Io stesso ho visto una grande differenza passando da 40 a 60 cm di apertura: per esempio Titano che appare come un disco e le altre stelle sono punti più piccoli. Nessuno strumento della classe 15-20 cm può mostrare Titano come un disco sensibilmente più grande delle altre stelle perché Titano è grande circa come il disco di Airy.
http://visualsky.blogspot.com/2010/04/g ... zione.htmlPoi, se vogliamo parlare di altri concetti di "migliore" che non c'entrano con la qualità dell'immagine (tipo rich field, ecc. ecc.) allora è un altro discorso. Ma se restiamo sul punto della qualità dell'immagine (secondo l'ottica e la teoria dei segnali) allora non c'è altro da aggiungere.
PS, visualmente parlando, i fattori che rendono uno strumento "migliore" per il deep sky e quello che lo rendono migliore per l'alta risoluzione sono gli stessi: nell'ordine apertura, sito osservativo, apertura, sito ossrevativo, apertura, controllo termico, scelta della postazione, qualità ottica. La qualità ottica, può essere il primo fattore solo se si tratta di correzioni inferiori a uno dei criteri di diffrazione (o solo per strumenti di piccola apertura). Una volta raggiunto tale livello diventa l'ultimo fattore (come ben ha provato il famoso test di Peter Ceravolo su Sky and Tlescope dieci anni fa).
PPS non a caso il concetto di qualità dell'immagine è formulato con riferimento a immagini estese e di basso contrasto. Quelle ad alto contrasto (Luna, anelli di Saturno, craterini di Plato ecc.) e le immagini puntiformi mascherano in parte la questione. Ma anche la Luna non è solo alto contrasto: guardiamo a quante sfumature di grigio-blu-cobalto ci sono nei mari della Luna (o nel fondo di Plato), a quanti toni di marrone-giallo ci sono sul plateau di Aristarco.
Marcopie ha scritto:
Nelle osservazioni a largo campo ....
Nelle osservazioni a largo campo non ha senso superare la pupilla di uscita pari a quella dell'occhio. Mettiamo che l'occhio sia abbia una pupilla di 6 mm (uno che non sia più molto giovane). Significa che:
- se si vuole osservare a 10x (10° campo con un ETHOS) non servono più di 60 mm di apertura
- se si vuole osservare a 20x (5° di campo con un ETHOS) non servono più di 120 mm di apertura.
- se si vuole osservare a 40x (2.5° di campo con un ETHOS) non servono più di 240 mm di apertura.
(Io osservo a piena pupilla a 100x, e garantisco che come si vede la Testa di Cavallo a 100x e 6 mm di pu di uscita non c'è altro modo di vederla).