Quanti di noi, alle prime armi o anche dopo qualche anno trascorso a trafficare tra cavi, montature, flessioni differenziali e tutto il resto della Via crucis alla quale ci sottoponiamo in nome di una passione inesauribile, avrebbero voluto avere accanto tante volte un astrofotografo esperto?
Senza parlare poi dei lunghi e imbarazzanti tentativi di estrarre dalle immagini raccolte il tesoro che soltanto i programmi di elaborazione sanno ormai svelare?
Per quanto mi riguarda, questa necessità è tutt’ora molto evidente. Quando ho acquistato la “Guida pratica all’astrofotografia digitale”, scritta da
Lorenzo Comolli e
Daniele Cipollina, ero certo soltanto del fatto che acquistare un libro è sempre buona cosa. Tuttavia, nutrivo dubbi sulla possibilità che la pubblicazione potesse offrirmi nuove conoscenze, anche sulla scorta di precedenti esperienze, non proprio positive. E invece mi sbagliavo.
La guida scritta da Comolli e Cipollina è una miniera di informazioni, di consigli per affrontare con minore improvvisazione gli affanni del nostro hobby, tanto entusiasmante quanto ricco di contrattempi e variabili. Insomma, posso dire di aver trovato l’astrofotografo della porta accanto e per di più preparato e saggio, senza dover rompere le scatole a destra e a manca per chiedere consigli su cosa devo fare per questo o quel problema e senza passare ore su Internet alla ricerca di nuove informazioni.
Ho avuto il piacere di conoscere Comolli a Linz, in occasione del Cedic 2011. In quell’occasione mi ha spiegato che la preparazione della Guida è stata molto faticosa, a causa delle varie revisioni e messe a punto del testo. Francamente, ne valeva la pena. I due autori non hanno trascurato nulla di quanto è essenziale per avvicinarsi all’astrofotografia e per affrontare sul campo le prime nottate.
Dall’analisi della strumentazione, lettura assai consigliata soprattutto a chi sta per fare i primi acquisti, alla scelta del sito osservativo, dall’acquisizione delle immagini al loro trattamento, gli autori sono riusciti nella non facile impresa di condensare una messe di informazioni che si traducono inevitabilmente, se si ha voglia di studiare, in risparmi di denaro e di tempo, anche quando si tratta di trovare gli indirizzi giusti sul web o i programmi più adatti.
La Guida dedica ampio spazio alle tecniche di ripresa con le reflex, che negli ultimi anni hanno guadagnato spazi sempre più ampi e con risultati sempre più apprezzabili tra gli astrofotografi (il nostro forum lo testimonia), fornendo anche al sottoscritto spunti di grande interesse, per altro ascoltati anche nel corso del Cedic. Molto curata e utilissima anche la sessione sulle tecniche di elaborazione, compreso il pretrattamento.
E’ una Guida pratica, come dichiara espressamente il titolo. Finalmente, dico io, perché quello che serve è capire dove sta il problema e come risolverlo, senza leggersi panegirici sull’origine e la funzione dei Ccd.
E dato che si tratta di una sorta di vero e proprio manuale dell’astrofotografia, gli autori hanno preferito concentrarsi sulle informazioni, piuttosto che su una grafica da rivista patinata. Il formato piuttosto piccolo e l’uso di caratteri decisamente ridotti (steso discorso per le immagini), che all’inizio mi pareva una nota dolente, a ben vedere è una scelta indovinata. Avere sotto mano un libro di maggiori dimensioni e con una grafica meno essenziale avrebbe giovato soltanto all’aspetto estetico e poco a quello pratico al quale siamo tanto sensibili. Ne beneficia anche il costo, assolutamente congruo a fronte dei contenuti di alto livello. Forse qualche centimetro in più di spazio avrebbe fatto comodo, ma è una considerazione del tutto personale, data l’età che avanza inesorabile … .
A tutti voi buona lettura.
Mandi.
Guida pratica all’astrofotografia digitale, di Lorenzo Comolli e Daniele Cipollina, Gruppo B editore,26 euro.
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Alex
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