il criterio è che più il diametro è ampio, più luce raccolgo, meglio è per il deep...
ma oltre un certo diametro i rifra diventano ingestibili (oltre che molto costosi).
il doppietto "acromatico" che vuol dire "non cromatico" è tale se lavora a f/15, altrimenti non è più acromatico..
scendendo di f, ovvero accorciando il rifra, tipo a f/8 o anche meno, per mantenere l'acromatismo bisogna ricorrere o ai tripletti o ai doppietti col vetro ED, e il prezzo sale di brutto..e comunque oltre un certo diametro diventano ingestibili (oltre che incomprabili) anche loro..
non potendo salire molto col diametro, ecco quindi che il rifra (strumenti a rifrazione in generale) risulta il più dedicato alle osservazioni in alta risoluzione, essendo più inciso per via della mancanza dell'ostruzione data dal secondario nei cata,con conseguente minore sensibilità alla turbolenza atmosferica, tempi di acclimatamento abbattutti (importante per l'hi-res), limitato solo dalla diffrazione atmosferica (diffraction-limited), e quindi l'ingrandimento massimo dello strumento sarà determinato dalla turbolenza atmosferica, che raramente consente di arrivare alle prestazioni limite teoriche di un obiettivo gia da 150mm(? non lo so, chiedo ai più esperti ma più o meno ci siamo capiti), a meno che non vivi nel deserto di Atacama...a corollario di ciò si consideri anche che gli oggetti target per l'hi-res (a prescinedere dallo strumento) sono doppie e sistema solare (trenne qualche planetaria ed altre eccezioni), quindi molto luminosi e quindi la caduta di luce a forti ingrandimenti in un obiettivo di diametro contenuto non rappresenta un problema..l'immagine in un obiettivo dal diametro superiore agli stessi ingrandimenti sarebbe più luminosa ma più impastata..
..mentre il dob (strumenti a riflessione o comunque catadiottrici in generale) risulta più indicato per quelle a bassa risoluzione (pochi ingrandimenti, quindi deep..)..
se è vero che aumentare il diametro dello strumento, quindi il suo potere separatore (risoluzione), non serve a granchè per via dei limiti imposti dal seeing (in pratica è più elevato ma lo possiamo sfruttare poco), è però utile perchè cambia moltissimo il discorso raccolta luce..
sfruttare la raccolta di luce vuol dire fare il percorso inverso rispetto allo sfruttare la risoluzione (potere separatore) ovvero si va verso i bassi ingrandimenti, ecco quindi che perdono importanza i discorsi circa l'acclimatamento o il potere separatore raggiungibile inficiato dall'ostruzione e quindi i limiti al diametro imposti dal seeing..
qui i limiti sono imposti dalla pupilla d'uscita, ovvero dalla dilatazione del nostro occhio, e quindi ahimè, dall'inquinamento luminoso nel quale siamo immersi, che raramente consente di sfruttare pupille d'uscita oltre i 6mm circa....considerando un ingrandimento minimo "di confine" con i binocoli da 50X, ecco che abbiamo 6*50=300, diametro ottimale per la PU che si ha a disposizione e l'osservazione a 50X, diametro gia "al di la" per la gestione agevole di un rifra..ovviamente per un 16" abbiamo che l'ingrandimento minimo è di circa 67X (6*67=402)..
andare più giu con gli ingrandimenti ci porta nel mondo dei binocoli e dei rifra APO a corta focale (o acro a corta focale che usati a bassi ingrandimenti non mostrano cromatismo accentuato)...che ci consente di rispettare i limiti imposti dalla PU alle basse risoluzioni..ma su tutti meglio il binocolo, visione binoculare raddrizzata e usabile anche in natura, miglior controllo della aberrazioni con minor spesa e minor ingombro..inoltre sono due rifra, uno per occhio, quindi ad esempio un 20X80 lavora quasi come un rifra da 160 con torretta quanto a raccolta luce..
qui il limite può essere rappresentato dal SARD 6X42
in sostanza il diametro dello strumento inizialmente cresce con gli ingrandimenti seguendo i limiti imposti dalla PU; raggiunti questi, il diametro inizia a scendendere col salire degli ingrandimenti fino ai limiti imposti dalla turbolenza atmosferica...
da tutto ciò discende anche che il rifra è più indicato a chi vive in città, essendo il limite imposto dalla PU molto più determinante..
ecco quindi i tre strumenti:
- rifrattore per i limiti imposti dalla turbolenza atmosferica (massimi ingrandimenti, doppie e sistema solare)
- riflettore per i limiti imposti dalla PU (minimi ingrandimenti, deep sky)
- binocoli per scendere con gli ingrandimenti fino ai grandi campi reali (12,5° o 17°) rispettando la PU..
In sostanza, come configurazione visuale per una serata ideale, mi porterei un 8X40 da 11° appeso al collo, un angolato da 100 su forcella alt/az goto, un 120ED skywatcher su eq6 e un meade LB da 16" goto..entrambi con torretta bino..
lo strumento che cerchi tu si inserisce fra gli acro a corta focale, adeguato al deep visuale, sconsigliato a chi vive in città (nel senso che l'osservazione deep in generale è poco appagante..)..consigliato su alt/az, goto o meno..il diametro sceglilo in base alla PU che puoi avere e agli ingrandimenti minimi che vuoi, ad esempio 4 di PU da Roma periferia..
l'APO va bene sia per la città, quando spingi l'ingrandimento per doppie e oggetti del sistema solare (i più appaganti dalla città), che per la campagna, quando tiri il freno per avere la visione d'insieme del deep-sky..e volendo ci fai anche fotografia..ma costano..come conseguenza l'APO è anche più maneggevole..
in realtà, per quello che vuoi fare tu (deep leggero, velocità ad essere operativi, peso ridotto etc..) sarebbe più indicato un buon 20X80, o questo nexus da 70mm con ingrandimento variabile, nel qual caso, essendo un angolato, ti prendi la montatura a forcella che ingombra meno di quella a parallelogramma, indicata invece per i dritti..
oppure l'apo da 80ED che non costa molto, costa però la montatura (e pesa, contrappesi e treppiede) se la vuoi motorizzata, altrimenti una alt/az robusta ti elimina il problema del peso, dell'elettronica e ti abbatte il costo, ti renderà però meno agevole l'osservazione planetaria, la più indicata da cieli cittadini, ma abbiamo detto che non ti importa per ora..
però su una alt/az non ce lo vedo bene un rifra, per cui si passa al cata, riduci costo, pesi e ingombro, mak se vuoi ottimizzare i pianeti, sc se vuoi privilegiare il deep..ma le differenze non sono sostanzaili, nel senso che ci fai comunque tutto con tutti..il mak non si collima, l'sc si collima solo il secondario..in entrambi i casi si può tranquillamente salire fino a 150mm di diametro, e ti ci diverti un bel pò..
non so...spero di non aver delirato..
