Qualche giorno fa venne posto su Astrosell un annuncio concernente un rifrattore cinese 152/990 fuori ordine (segni sull’obiettivo, lenti fuori posto,immagine scarsa) venduto dall’onesto e corretto proprietario al prezzo di realizzo di 125 € compresi gli anelli.Il predetto aveva acquistato poco tempo prima il suddetto tubo, sembra, da altro proprietario che, meno onestamente, aveva sorvolato sulle magagne dello strumento. Visto il prezzo veramente esiguo, fui tentato di comprarlo per divertirmi un po’, anche perché avevo sentito che gli obiettivi 152/990 ,commercializzati da Antares, non erano male. Detto fatto, pagai e lo comprai. Quando mi arrivò il pacco sentii un “clang clang” poco rassicurante, lo aprii, e mi accorsi che tra le lenti dell’obiettivo navigava una guarnizione di gomma rotonda di circa 5 mm di spessore, che nelle intenzioni di chi l’aveva messa, avrebbe dovuto fungere da spessore del doppietto fraunhofer.La guarnizione , col trasporto, era venuta via, ed in alcuni punti le lenti toccavano tra loro con il caratteristico rumore del vetro. Tolsi allora la cella (registrabile) dal tubo (indegno, di PVC, come del resto mi aveva già fatto presente il venditore) e cominciai a smontare le lenti del doppietto.I segni c’erano, ma erano molto più sottili di quanto mi aspettavo, e, sulla base della mia esperienza, sapevo che non potevano assolutamente influire sull’immagine finale, al contrario della distanza tra le lenti, fondamentale ai fini della resa ottica.In questi casi , tuttavia, quando non si conosce il progetto ed il valore della distanza originale, io opero come segue: tolgo le lenti, stando attento alla curvatura del crown e del flint, specialmente della prima,molto meno accentuata, in modo da non metterla in posizione invertita, quindi pongo le lenti a contatto, o, al massimo, separate al centro da un foglio di carta , quindi misuro con lo spessimetro la differenza di curvatura ai bordi e lo spessore necessario per tenerle a contatto. Anche stavolta ho fatto così, mettendo del lamierino di alluminio da ½ mm che si taglia facilmente con le forbici. Ho, quindi rimontato l’obiettivo nella cella e questa nel tubo, verificando la collimazione col cheshire e apportando le modifiche necessarie. Osservando in terrestre, notavo a bassi ingrandimenti un’immagine abbastanza soddisfacente, ma per testarlo decentemente dovevo alzarli: con un oculare da 5 mm, a 200 X, l’immagine presentava il classico cromatismo blu-violetto, ma questo era scontato per un obiettivo da 150 mm aperto a f 6.5, quello che mi interessava era la presenza di sferica “al volo” senza test su una stella, anche artificiale, visto che ero impaziente.Presi quindi prima un filtro Minus violet, e notai che l’immagine era quasi senza più cromatica e piuttosto incisa.Usando , infine , un filtro Ha da 10 nm l’immagine era netta, come anche nel caso del Continuum Baader.Potevo quindi fare il tentativo di usare lo strumento per una ripresa solare della AR 1176 che domina in questi giorni la nostra stella. Stamane ho fatto tale prova, spingendo, nonostante il seeing non buono come ieri,il povero rifrattore a 6 metri di focale con una Powermate 5X, facendo finta di non sentire i lamenti del prisma di Herschel Intes che si vedeva arrivare sul groppone una quantità notevole di calore.Come filtri usavo un semplice W 58 (verde scuro), un ND 0.9 ed un Ir cut.Il risultato è allegato (insieme ad una foto dello strumento e dell'obiettivo) e lascio giudicare ai lettori di questo post: a me sembra più che accettabile in relazione al tipo di strumento ed a come è stato “risanato”
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