Renzo ha scritto:
... il tubo centrale che funziona da paraluce opera anche da serraggio per evitare che lo specchio vada a giro.
Per cui, in teoria, se fatto bene non vi sono spostamenti laterali anche con appoggi no incollati.
Siccome il vincolo laterale é già fornito dai tre supporti, ci deve essere gioco con il tubo (che al piú funziona come sistema di salvataggio nel caso i tre vincoli venissero meno). Se non ci fosse gioco la struttura sarebbe iperstatica, con conseguente imprevedibilità delle forze interne.
link77 ha scritto:
... non si può fare un processo senza sentire cosa ha da dire in sua difesa.
detto ciò il telescopio deve funzionare...
É esattamente questo il punto. Il telescopio "potrebbe funzionare".
Nessuno degli argomenti finora proposti é una prova ultima che non funzioni (solo indizi). Di certo non é vero che "incollato é male" dato che, come ho indicato, esistono ottiche con vincoli ottenuti con collegamenti incollati che funzionano.
É una questione di architettura del sistema di vincoli e di dimensioni.
Anche io sospetto che con quella dimensione, quella architettura di vincoli non sia idonea, ma nessuno lo ha oggettivamente provato.
ngc5432 ha scritto:
Se prendi una lastra di vetro qualsiasi e verifichi agli elementi finiti ( a cui ci ho lavorato ad ingegneria) se metti 3 punti incollati o altri sistemi di supporto.. beh le differenze le vedi! Uno specchio così grosso e pesante, si flette che è una bellezza senza "progettare" bene i relativi supporti.
Abbi pazienza, "flettere una bellezza" non significa nulla. Se mi dici che su quei tre punti la deformazione della superficie é 5.5 nm rms é un'altra questione.
Al proposito 5.5 nm rms é proprio la deformazione rms calcolata da PLOP per uno specchio di 300 mm di diametro e spessore 1/8 su tre punti ottimizzati (quindi vedi che in assoluto non é poi cosí male trattandosi di lambda/100 rms). Il problema e che in questo caso quei tre punti non mi sembra in accordo con le posizioni di PLOP e che gli stessi tre punti portano anche le forze laterali. A parte c'é il problema della quantificazione dei moti rigidi dovuti alla cedevolezza delle giunzioni. L'ultimo problema é la quantificazione degli effetti delle espansione termica differenziale. Quindi bisogna fare i conti. Non si scappa.