Se chi ha acquistato il telescopio (Geppe) aveva presenti i limiti tecnico/strutturali della propria scelta, a mio avviso sbaglierebbe nel chiedere un rimborso, proprio perchè è stato edotto dalle soluzioni adottate dal costruttore, e ne ha accettato i pro ed i contro.
Vi immaginate se tutti i clienti Meade/Celestron, chiedessero di essere rimborsati per il mirror shift presente in maniera più o meno marcata nel proprio strumento? Possibile che si debbano accettare per buone soluzioni tecniche discutibili che hanno adottato due famosi costruttori di telescopi consumer (che comunque, a conti fatti, non sono proprio regalati), e invece si debba additare come chissà quale sorta di furfante un artigiano che lavora con criteri tecnici a mio avviso rudimentali, ma che comunque in una qualche misura potrebbero risultare "idonei allo scopo" ? E per carità, che nessuno scriva che i telescopi Meade e Celestron sono economici, perchè non è vero niente.
Si è capito bene che Geppe ha accettato certi parametri costruttivi (rifiutandone altri, a torto o ragione sono affari suoi) e quindi io credo che il costruttore del tubo ottico debba essere in grado di rialluminare ed assemblare di nuovo il tubo in maniera tale da farlo funzionare in maniera accettabile (e questo,a mio avviso, dovrebbe essere il senso della richiesta, sicuramente legittima di Geppe).
Le soluzioni tecniche adottate da Toscano sono visibili a tutti: non sono ingegnere, e non sono in grado di sapere se i tre punti potrebbero essere in grado raggiungere e di mantenere o meno la collimazione in
uno schema ottico delicato come il RC (essenzialmente fotografico: è lo schema ottico fotografico per eccellenza): io un'idea me la sono fatta, ma preferisco invitare Geppe a fare ciò che gli ho indicato in precedenza, se possibile con serenità.
Infine: continuo a credere che ci si possa divertire anche con uno strumento men che perfetto, accettandone i limiti...
