matteom29 ha scritto:
Nel frattempo se c'è qualcun altro, come mi pare aver capito pietro e credo anche matteo di bella, interessati ad un nuovo acquisto, potremmo pensare di unirci e ragionare la cosa insieme


Si potrebbe certamente, specie in caso di forti sconti per un acquisto in quantità, altrimenti non avrebbe senso tormentare qualcuno per preparare pacchetti da spedire in varie direzioni...
Per ora possiamo unire le forze per fare il punto sui dati disponibili...Non so se avete visto i dati su CN al link da me postato.
Questo quanto consta a me (con preghiera di correggere o integrare per chi sa altro):
-Se la priorità è il planetario, meglio l' ICX618 che, fra l'altro, Marco mi pare ha detto che è più sensibile
all'IR.
- Point Grey e Basler integrano il sensore in un'elettronica che costa per via della frequenza elevata,
che difficilmente sarebbe sfruttabile (in hi res), a parte Venere... Luna..., che comunque sono pazienti
nel loro moto di rotazione (la Luna fin troppo "paziente"

). Potrebbe pure essere che le
specifiche Sony a livello hardware abbiano come limite 60 fps; e andare oltre, se risultasse vero,
significherebbe solo un lavoro di interpolazione. Se anche ci fossero vantaggi, sarebbero sfruttabili solo
da diametri importanti e/o con pianeti alti. Insomma, 52, 56 o 60 fps sono più che abbondanti nella
maggior parte delle situazioni. E questo ci permette di interfacciare con la più diffusa ed economica usb2.
-I dark da 1" della QHY raffreddata, sia singoli che in stack di 100, sono nettamente meno rumorosi della
più costosa (e non raffreddata) Basler.
La Dmk 21, col suo icx 098, scalda. Pare che l'icx618 scaldi ancora di più: questo calore genera
inevitabilmente rumore elettronico. Questo rumore in 1s di esposizione viene ridotto con evidenza; è
probabile che anche esposizioni più brevi traggano vantaggi.
La QHY (o l'Alumina, come la chiamano alla Teleskop express) scende di 25-30 gradi sotto la
temperatura ambientale, assorbendo (a 12 volt) 10 watt (8 watt solo per il TEC): quasi indubbiamente
ha una cella di Peltier, a meno che non abbia un ventolone da elicottero

con relative
vibrazioni. Ogni 6-7 gradi di raffreddamento il rumore dovrebbe dimezzare; quindi potremmo avere
almeno 1/16 del rumore delle Basler; è pur vero che lo stack riduce enormemente il rumore, ma cosa
succederebbe se già in partenza la pulizia dei fotogrammi fosse maggiore? Non vorrei rinunciare a tale
possibilità, per quanto desueta nel planetario (ma un tempo era desueto anche sommare
centinaia di fotogrammi...).
- Il software attuale non permette di disattivare il raffreddamento e questa per me è una pecca per tutte
quelle condizioni in cui la condensa non si riesca ad evitarla.
-L'immagine del danese, per quanto notevole, ha un certo rumore grigiastro e mi chiedo se il grigio del
fondo cielo non sia legato alla condensa.
-Comunque ho scoperto (da CN) che il suo Saturno, udite udite, era a soli 25° di altezza
Quindi non è semplicemente un Saturno notevole, ma incredibile!!!
-Il software ha avuto dei miglioramenti: è stato implementato il ROI e qualche altra funzione che prima
mancava.
Insomma, sembra promettere bene e credo valga la pena attendere ulteriori dati sul prodotto!!!
Ciao,
Pietro