Pilolli ha scritto:
La scala di antoniadi (che però mi risulta avere sei gradi e non cinque, mi sbaglio?) sarebbe una buona base, ma mancano dei casi
Sono d'accordo...ma ritengo anche che oltre ai "casi mancanti" ci sia una "mancanza concettuale" di fondo.
Mi spiego:
tutti concordiamo sulla relazione stretta fra seeing e dettagli risolvibili, che stanno in relazione di causa ed effetto; l'errore sta nell'attribuire ai dettagli risolti la misurazione del seeing, senza prendere in considerazione una variabile importantissima che sta a monte e può esaltare o degradare tali dettagli.
Questa variabile, essenziale quando si parla di movimento (e il seeing è movimento), è il TEMPO. Stranamente non ci sono scale del seeing che parlino adeguatamente della variabile tempo, o forse io non le conosco. Perciò si parla della dimensione spaziale delle distorsioni ma non abbastanza della velocità con cui avvengono; tale velocità viene misurata indirettamente dal grado di risoluzione ottenuto.
Ma la risoluzione di un filmato non è prodotta solo dal seeing. La risoluzione non è il seeing!!!
Senza questa precisazione nella definizione di seeing si va incontro ad equivoci... a soggettività.
Esempio: abbiamo due telescopi identici (anche focale identica) da 180mm piazzati a fianco puntati su Saturno. Il seeing ovviamente è identico. Si fanno contemporaneamente due filmati di un paio di minuti a 7,5 fps, con stesso software di controllo delle camere, stesso gamma e stesso gain. Ora si esaminano i filmati e, valutando i dettagli risolti, uno viene definito con seeing 6/10 e l'altro con seeing 7/10. O anche uno da 7 e l'altro da 8...comunque valutati diversamente.
Supponiamo pure, con molto ottimismo, che i criteri di valutazione siano stati identici.
Allora cosa può essere successo ?
Semplice: il primo tele era attrezzato con una dmk21, mentre il secondo con una Flea 3 Point Grey che ha consentito di esporre ad 1/15 s contro 1/8 s. La velocità oggettiva delle distorsioni era di 1 arcsec in 1/15 s. Così nel filmato della Flea 3 i cicloni della tempesta appaiono risolti, mentre la dmk 21 impasta 2 arcsec e non risolve di più.
Perciò, nell'esempio, si è confuso il dettaglio permesso dal seeing, col dettaglio permesso dai tempi di esposizione. Non parliamo poi della variabile collimazione...o del fuoco...o dell'adattamento termico.
Dunque la misura dei dettagli risolti è una misura indiretta del seeing;
in quanto indiretta e prodotta anche da altri fattori, può essere fallace.
La misura della velocità degli spostamenti è invece un indice diretto ed esclusivo del seeing (inseguimento equatoriale permettendo

).
Ma nessuno lo indica!
Se, per ipotesi, in un filmato a 15 fps si notasse un bordo che "raggiunge" 1/4 del pianeta in 5 fotogrammi successivi (sta al suo posto nel primo fotogr. e dentro il disco nel quinto), essendoci 4 intervalli temporali, tale spostamento sarebbe avvenuto in 4/15 s e potremmo definirlo:
velocità della distorsione = 1/4 del disco in 4/15 s. In simboli:
Vd = 0,25 D / 0,266 s
Ossia: Vd = 0,94 D/s
Dove Vd è la velocità della distorsione, D è il diametro del pianeta (con valore 1 come riferimento relativo o, volendo, con valore in arcsec, come riferimento assoluto), e s ovviamente sta per secondi.
Praticamente una velocità relativa di distorsione di "un disco al secondo".
Se il diametro fosse di 19 arcsec, una " velocità di distorsione assoluta" di 0,94 x 19/s, ovvero di
17,8 arcsec/s.
Questo sì che sarebbe un procedimento oggettivo che, con una certa approssimazione, potrebbe stimarsi ad occhio (come osservava Il Pilo).
Con le scale classiche, per quel io che conosco, ad occhio non si fanno stime oggettive.
Un buon passo sarebbe quello di definire il seeing con dei criteri nuovi:
1 Spostamento massimo, minimo e medio di tutto il disco in arcsec; velocità di tali spostamenti in arcsec/s.
2 Spostamento massimo, minimo e medio del bordo rispetto al centro del disco in arcsec; velocità di tali
spostamenti in arcsec/s
3 Percentuale di fotogrammi con spostamenti contrapposti contemporanei:
ad es.
un bordo si muove verso sinistra mentre un bordo opposto (per distorsione semplice o per spostamento di tutto il disco) si muove verso destra.
Questi sono criteri oggettivi; si possono eventualmente studiare le percentuali da attribuire ad ogni quantificazione suddetta per indicare un valore unico.
Con molta pazienza un sistema del genere potrebbe essere calcolato ad occhio con discreta approssimazione, ma richiederebbe parecchio tempo, a meno che non si crei un software specifico o non ci si limiti ad una o due di tali quantificazioni (che potrebbero indicare il seeing in modo significativo anche se incompleto).

Bene, vi annuncio la nascita della mia scala del seeing
P.S. Sono contrario all'aborto...non provateci!
