Caro gasturbine,
non mi pare di aver affermato che la teoria del BB sia da buttare via, ma di aver solo messo l'accento sulla opportunità di non rifiutare a priori visioni alternative che sorgono non dal nulla, ma dal tentativo di interpretare fenomeni sui quali attualmente il BB non ha risposte, o trova comunque delle difficoltà.
Quando tu parli della "teoria del Big-Bang inflazionario con costante cosmologica", già stai mettendo assieme il percorso di molti anni di questa teoria, sorta e quasi immediatamente accettata spoglia sia della componente inflazionaria, sia della costante cosmologica (lo stesso Einstein, sul punto, ha fatto un po' di avanti e indietro).
Poi per rendere ragione di certe anomalie, l'aggiunta dell'inflazione; ancora, per l'emergere di indicazioni circa un tendenziale aumento dell'espansione, la reintroduzione della costante cosmologica ma, per "eleganza", non più con questo nome ma con il concetto della "energia oscura", che nessuno ovviamente al momento sa cosa possa essere (al pari della "materia oscura", necessaria a giustificare altre cose, come la rotazione uniforme delle galassie).
Come vedi, solo dalle tre parole aggiunte, avremmo già da discuterne; ma passerei oltre per dire qualcosa sugli altri punti che hai toccato:
- il nome di Arp, prima che a una teoria, è associato (ma non è solo, in questo) alla rilevazione dei c.d. redshift discordanti, il che riconduce alla questione della recessione delle galassie, ed alla legge di Hubble sulla relazione redshift-distanza-velocità di recessione. Secondo un numero sempre crescente di osservazioni, quasar con redshift elevatissimi, quindi lontanissimi secondo la teoria, risulterebbero invece fisicamente collegati a galassie assai più vicine, facendo sorgere il sospetto che il redshift non sia solo una componente legata all'effetto Doppler, ma abbia anche una natura "intrinseca", cioè direttamente dipendente dalla natura dell'oggetto sul quale viene osservato. Questo, se accolto, farebbe venire meno uno dei due principali pilastri che sorreggono il Big Bang (cioè l'espansione dell'Universo), mentre l'altro (la radiazione cosmica di fondo) soffre già i suoi malanni, che le sempre più sofisticate osservazioni non riescono a "curare" in modo convincente.
E' naturale che in una situazione simile il mondo accademico "ortodosso" reagisca negando i fatti, ma è altrettanto vero che i fatti ci sono e, al momento, se nessuno è in grado di confermarli sperimentalmente (come si fa, in cosmologia, ad avere conferme sperimentali?), questo impedisce anche di invalidarli.
- la teoria di Narlikar e Arp è stata proposta oltre 10 anni fa per dare una base teorica alle evidenze osservative discordanti, e si fonda sulla "ipotesi della massa variabile" secondo cui i quasar sarebbero oggetti appena espulsi da nuclei galattici attivi, con redshift che nel tempo di attenuano; quindi gli oggetti con basso redshift non sarebbero più vicini dei quasar, ma solo più vecchi. Questa non è che una illustrazione sintetica e anche imprecisa, ma è facile procurarsi, sul sito ADS della NASA, il testo della pubblicazione scientifica apparsa sull'Astrophysical Journal nel 1993.
- sulla teoria delle stringhe non sono per nulla preparato, quindi la tralascio; è di sviluppo recente e potrà sicuramente consolidare ottimi risultati, ma per il momento non saprei cosa dire pro o contro.
- sulla fisica stellare, infine, non sono per nulla un sostenitore della teoria elettrica, ma le domande che ho posto a Randall hanno un fondamento, e non hanno ancora trovato risposta nella teoria termonucleare.
Mi fermerei qui, anche perchè il post è lunghissimo.
Ciao.
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