1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: oggettività del seeing
MessaggioInviato: giovedì 3 febbraio 2011, 21:35 
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Iscritto il: mercoledì 27 febbraio 2008, 14:07
Messaggi: 4758
Località: Cogorno (GE)
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Pering ha scritto:
Il seeing è sicuramente un dato oggettivo e si misura in secondi d'arco.

Certamente noi con la nostra strumentazione facciamo bene a usare il video, la cosa più semplice e per i nostri scopi anche troppo dettagliata.

Comunque cercando un dato ricavabile digitalmente, io più che l'fwhm il cui valore al monitor varia al variare del tempo e che può variare anche dalla messa a fuoco e secondo me anche dalla luminosità della stella, io farei una valutazione sulla variazione della luminosità, non so se esistono programmi che registrano la variazione della luminosità, chiaramente i tempi di ripresa devono essere il più corti possibile.


Avevo tempo addietro io stesso aperto un topic riguardo l'ipotetica valutazione matematica del seeing. io sempre mi salvo i diagrammi in avistack. Con mars avevamo avuto diversi spunti interessanti...
Raf

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"Non basta guardare,
occorre guardare con occhi che vogliono vedere,
che credono in quello che vedono..."
(Galileo Galilei)
"L'agitazione atmosferica è il limite alla
risoluzione dei telescopi" (Newton)
"Siamo surfisti del seeing,
aspettiamo l'onda giusta" (Raf)


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 Oggetto del messaggio: Re: oggettività del seeing
MessaggioInviato: venerdì 4 febbraio 2011, 9:06 
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Iscritto il: mercoledì 2 maggio 2007, 21:28
Messaggi: 6292
Una domanda, forse ingenua, mi viene da fare.

Ma il diametro della stella di riferimento per la misura del FWMH non è influenzato dal telescopio di ripresa?

In pratica: prendo il pentax 75, gli allungo la focale a 2,8 mt e faccio la misura. Poi prendo il c11 e la rifaccio. Nel secondo caso dovrei avere un FWMH più grande a aprità di focale ma non di apertura.

In ogni caso questa misurazione lascia il tempo che trova secondo me. Il valore di FWMH varia molto, a volte ottengo sensibili differenze anche a distanza di pochi secondi.

Dall'Amiata ero costante a 1,1 - 1,5, una pacchia... da casa SEMPRE sopra 2,5-3... ( va bè non c'entra, era per dire)


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 Oggetto del messaggio: Re: oggettività del seeing
MessaggioInviato: venerdì 4 febbraio 2011, 11:17 
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Iscritto il: mercoledì 14 gennaio 2009, 16:36
Messaggi: 1002
Blackmore ha scritto:
Una domanda, forse ingenua, mi viene da fare.

Ma il diametro della stella di riferimento per la misura del FWMH non è influenzato dal telescopio di ripresa?

In pratica: prendo il pentax 75, gli allungo la focale a 2,8 mt e faccio la misura. Poi prendo il c11 e la rifaccio. Nel secondo caso dovrei avere un FWMH più grande a aprità di focale ma non di apertura.

In ogni caso questa misurazione lascia il tempo che trova secondo me. Il valore di FWMH varia molto, a volte ottengo sensibili differenze anche a distanza di pochi secondi.

Dall'Amiata ero costante a 1,1 - 1,5, una pacchia... da casa SEMPRE sopra 2,5-3... ( va bè non c'entra, era per dire)


no,no, bella osservazione!


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 Oggetto del messaggio: Re: oggettività del seeing
MessaggioInviato: venerdì 4 febbraio 2011, 12:31 
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Vendor
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Iscritto il: lunedì 11 settembre 2006, 8:35
Messaggi: 1340
Località: Codroipo (UD)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Software per la misura del seeing scritto da Cavadore: http://www.alcor-system.com/us/DimmSoftware/index.html

Parte teorica su seeing e turbolenza, sempre di Cavadore: http://www.astrosurf.com/cavadore/optiq ... index.html

Il sistema di Cavadore, utilizzato anche in ambito professionale, cerca di misurare la FWHM reale (tra due istanti di tempo ovviamente... poi si può discutere se si vuole una statistica, una valore rms, o altro) non la cosiddetta Delivered Image Quality (DIQ), che è la FWHM misurata su di una stella sul piano focale e che quindi comprende molti fattori esterni al seeing che sono praticamente onnipresenti, soprattutto al crescere dell'apertura (termiche ad esempio). La DIQ è di immediato interesse all'atto pratico, perchè ci può dire, appunto, quale è la qualità attesa dell'immagine, ma in realtà è di ancora più interesse la differenza tra DIQ e FWHM reale: bisogna capire perchè la DIQ ottenuta è lontana dalla FWHM ed eventualmente attuare, se possibile, delle contromisure (es. cambio l'ottica :mrgreen: ) per poter avvicinarsi al limite imposto dal seeing.

A proposito: la FWHM non cresce al crescere dell'apertura. Se succede, non è colpa certo del seeing, ma di altri fattori (ribadisco le problematiche termiche, ma ci possiamo pure mettere flessioni meccaniche, ottiche scarse, il compagno di serata che sta facendo una grigliata sotto al telescopio, ecc.ecc.).

In ogni caso, sistemi comodi per la misura del seeing non ce ne sono attualmente e mi sembra che la valutazione ex-post dei video sia ancora uno dei modi migliori, anche se si tratta di un metodo di misurazione comunque soggettivo e comunque un metodo che ci mostra la DIQ.

Ciao.
Mauro

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Mauro Narduzzi
Responsabile sezione Astronomia
www.skypoint.it


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 Oggetto del messaggio: Re: oggettività del seeing
MessaggioInviato: venerdì 4 febbraio 2011, 13:34 
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Iscritto il: martedì 7 settembre 2010, 22:10
Messaggi: 678
Località: Rimini -Rn-
Ciao a tutti, scusate, ma io praticamente sono nuovo e sto cercando di capire poiché ho le idee un pò confuse al riguardo di Seeing, ovvero quale scala usare? Chi dice Antoniadi, vedasi il link UAI:
http://pianeti.uai.it/index.php/Tecnich ... _il_seeing
Chi Pickering, (quest'ultima, condivido che sia la migliore e condivido anche l'idea che si possano utilizzare anche oculari ad alti ingrandimenti al riguardo e non solo sensori, poiché un margine di errore vi sarà comunque)...
Rimango dell'idea che il Seeing sia una questione non del tutto oggettiva, ma ben sì soggettiva, poiché se non si utilizzano strumentazioni tarate appositamente, ognuno tirerà fuori sempre valori propri, poiché tutti, abbiamo in mente una scala di valutazione diversa dall'altra anche se non di tanto, quindi, si potrà adottare la scala che si vuole, ma alla fine il rigore scientifico non ci sarà, poiché un margine di errore sarà comunque sempre presente.
Questo errore però, sarà tanto minore quanto sarà rigorosa la scala "standard" presa in considerazione, ( es. la Pickering).
Le scale di Seeing, a parere mio, sono buona cosa, per fornire una situazione prettamente "indicativa" della serata, valore comunque utile da inserire nei dati, anche se non essenziale, per dare modo a tutti di farsi un' idea delle condizioni osservative della serata.

Thomas


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 Oggetto del messaggio: Re: oggettività del seeing
MessaggioInviato: venerdì 4 febbraio 2011, 14:56 
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Iscritto il: venerdì 4 dicembre 2009, 22:36
Messaggi: 2781
Località: Rovigo
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Mauro Narduzzi ha scritto:
In ogni caso, sistemi comodi per la misura del seeing non ce ne sono attualmente e mi sembra che la valutazione ex-post dei video sia ancora uno dei modi migliori, anche se si tratta di un metodo di misurazione comunque soggettivo e comunque un metodo che ci mostra la DIQ.

Ciao.
Mauro


esatto!
allora non sono l'unico pazzo a pensarla così...... :roll:

ciao
Marco

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http://www.marcoguidihires.com

Dobson 20'' f/4 Autocostruito con ottiche Zen motorizzato ServoCAT/Argonavis GOTO
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APOD 26/11/2014 http://apod.nasa.gov/apod/ap141126.html


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 Oggetto del messaggio: Re: oggettività del seeing
MessaggioInviato: venerdì 4 febbraio 2011, 15:16 
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Iscritto il: venerdì 4 dicembre 2009, 22:36
Messaggi: 2781
Località: Rovigo
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
matteom29 ha scritto:
Marco, non preoccuparti, non mi offendo mica :wink: siamo qui per imparare qualcosa e mi piace il confronto perchè aiuta a crescere :D
Detto questo, premesso che io credo che si possa dare una stima oggettiva del seeing a schermo, dettata dall'esperienza, ti riporto la mia di esperienza in un altro senso.
Sono un aspirante ingegnere, e in questa community mi pare ci siano altri ingegneri con la "i" maiuscola che potranno confermare o meno ciò che dico :D Arrivo al dunque. L'ingegneria si serve della matematica per modellizzare un fenomeno naturale, quindi sfocia nella fisica, per cercare infine di riprodurre qualcosa di artificiale che funzioni come la natura prevede, secondo le leggi della natura cioè, o sfidando le leggi della natura stessa :wink: . Saremo tutti d'accordo, dunque, che è una branca di quel contenitore definito scienza, se si serve della matematica e della fisica- cerco di essere quanto più chiaro possibile nei termini, non voglio cadere nel banale, perdonatemi, ma mi preme di essere capito da tutti-.
Ora il punto è questo, sai che a livello ingegneristico, calcoli spinti da effettuare dopo stime preliminari a parte, ciò che viene richiesto in prima istanza è un "ordine di grandezza" del fenomeno che si vuole riprodurre? Non so quale sia la tua professione, magari sarei un tuo futuro collega e ti dico cose per te note, ma quello che sto introducendo, serve per dare corpo a ciò che intendo.
Saper dare un ordine di grandezza significa, come diceva nicola, che se io ho una barra di ferro, posso dire ad occhio quanto è lunga, ma devo riuscire a misurarla in qualche modo, e se un fisico ti riporta la decima cifra decimale sulla sua lunghezza, un ingegnere ti darà la prima cifra decimale se ti va bene, almeno in prima analisi; ma sicuramente se la barra misura 1,5 metri, non ti dirà che misura 15 metri :D
Tutto questo per dire che 10 punti di seeing, a mio avviso, sono sufficienti per dare una "stima" del seeing, e, volendo introdurre il linguaggio dei fisici, con un + o - sigma, ossia con uno scarto, deviazione, dovuto a variabili che non si stanno considerando.
In quanto aspirante ingegnere, ed alla luce di tutto questo preambolo, giducare il seeing su 10 punti per me è più che oggettivo, non so sarà deformazione professionale, ma credo che in buona approssimazione una scala da 1 a 10 sia alla portata di tutti e come dicevano raf ed altri, a seconda dell'esperienza si può riuscire ad uniformarsi oggettivamente alla comunità astrofila su scala globale, altrimenti ALPO non richiederebbe tale dato, se fosse solo soggettivo.
Perdonami se sono ridondante, ma, ripeto, un conto è fornire un dato con una certa approssimazione, ma comunuqe rispondente alla realtà fisica di ciò che accade, un conto è affermare che in quanto tale è soggettivo e quindi buttarlo a caso, in quest'ultimo caso non potrebbero esistere grandi opere ingegneristiche come ponti, satelliti, aeroplani ecc.ecc. - lì ovviamente poi i calcoli andrebbero a verificare quell'ordine di grandezza stabilito preliminarmente, ma è un altro paio di maniche :wink: -
Quindi riassumendo, e mi scuso ancora se sono ridontante e pedante, dare una stima che modellizzi un fenomeno naturale, purchè tale stima sia rispondente a ciò che si vede, alla realtà, alla fisica, significa comunque usare il metodo scientifico, la decima cifra decimale, a noi non serve :wink: .
Spero di aver fornito un punto di vista differente grazie al quale poter vedere la questione con un taglio diverso, continuando la discussione in maniera serena e costruttiva.
Per citare Pirroso, Marco, "ndp" :wink:


ciao Matteo,il tuo doscorso non fa una grinza davvero,e io condivido al 100% quello che hai scritto.
il punto però non è questo ,siccome si parlava di scientificità nei dati riportati nelle schede,come strumento,focale,campionamento,ccd,e seeing ,tutte indicazioni precise e indiscutibili,tranne quest'ultima in quanto ,secondo qualcuno, fondamentale x capire determinati aspetti della ripresa/strumentazioni,ebbene abbiamo appurato che x quanta esperienza sul campo si abbai,questa informazione che noi riportiamo non sarà mai oggettiva ,in quanto persone diverse daranno valutazioni diverse ,anche se di poco.
adesso senza andare troppo x il sottile,ovvio che anch'io se vedo un seeing 9/10 non dirò mai che è un 7/10 ,e mi sta benissimo che tizio o caio lo indichi e lo ritenga un informazione in più,ma è un informazione che va presa come nulla in più di quel che è cioè un parere personale,più o meno fondato in base all'esperienza,ma pur sempre personale.
vi invito come ho fatto io a contattare un astronomo professionista che ci lavora con il seeing,e sentite se vi dice che misura il seeing ad occhio.
aggiungo questo,ma questo è davvero un mio parere personale,sul sito dell'ALPO ,Don Parker ha postato un Saturno nella cui scheda riporta seeing 8-9/10,beh ,credimi,non ce n'era bisogno di scriverlo ,bastava guardare la risoluzione ottenuta x capire che il seeing era eccellente.
fa piacere Matteo ciò che scrivi,è anche il mio intento quello di continuare la discussione in maniera serena a costruttiva.
ciao
Marco

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 Oggetto del messaggio: Re: oggettività del seeing
MessaggioInviato: venerdì 4 febbraio 2011, 15:17 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
Messaggi: 14855
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Mauro Narduzzi ha scritto:
Software per la misura del seeing scritto da Cavadore: http://www.alcor-system.com/us/DimmSoftware/index.html

Parte teorica su seeing e turbolenza, sempre di Cavadore: http://www.astrosurf.com/cavadore/optiq ... index.html

Il sistema di Cavadore, utilizzato anche in ambito professionale, cerca di misurare la FWHM reale (tra due istanti di tempo ovviamente... poi si può discutere se si vuole una statistica, una valore rms, o altro) non la cosiddetta Delivered Image Quality (DIQ), che è la FWHM misurata su di una stella sul piano focale e che quindi comprende molti fattori esterni al seeing che sono praticamente onnipresenti, soprattutto al crescere dell'apertura (termiche ad esempio). La DIQ è di immediato interesse all'atto pratico, perchè ci può dire, appunto, quale è la qualità attesa dell'immagine, ma in realtà è di ancora più interesse la differenza tra DIQ e FWHM reale: bisogna capire perchè la DIQ ottenuta è lontana dalla FWHM ed eventualmente attuare, se possibile, delle contromisure (es. cambio l'ottica :mrgreen: ) per poter avvicinarsi al limite imposto dal seeing.
...


interessante... :roll:

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 Oggetto del messaggio: Re: oggettività del seeing
MessaggioInviato: venerdì 4 febbraio 2011, 15:53 
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Iscritto il: mercoledì 2 maggio 2007, 21:28
Messaggi: 6292
Comunque è vero, molti bravi astroimager non riportano il dato del seeing insieme all'immagine. Non ne capisco il motivo. Il seeing è IL fattore fondamentale per la ripresa in alta risoluzione.
Una valutazione da parte dell'autore aiuterebbe sprattutto i neofiti che guardano le riprese.
Soggettiva o oggettiva che sia la valutazione, secondo me va messa sempre.


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 Oggetto del messaggio: Re: oggettività del seeing
MessaggioInviato: venerdì 4 febbraio 2011, 21:27 
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Iscritto il: mercoledì 27 febbraio 2008, 14:07
Messaggi: 4758
Località: Cogorno (GE)
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Blackmore ha scritto:
Comunque è vero, molti bravi astroimager non riportano il dato del seeing insieme all'immagine. Non ne capisco il motivo. Il seeing è IL fattore fondamentale per la ripresa in alta risoluzione.
Una valutazione da parte dell'autore aiuterebbe sprattutto i neofiti che guardano le riprese.
Soggettiva o oggettiva che sia la valutazione, secondo me va messa sempre.


Bravo Guido è quello che pensiamo in tanti. Più dati mettiamo e più la scheda è completa ed aiuta i più o meno esperti che la vogliono analizzare sia per scopi esclusivamente ludici che per motivi più scientifici.

Inoltre non comprendo una cosa: aderendo alle più svariate comunità, grandi o piccole che siano, di astronomia o di qualsiasi altro interesse, accettiamo ovviamente le regole imposte. Quindi nei vari forum accettiamo i relativi regolamenti e così nelle liste, associazioni o siti che richiedono tali accettazioni.
Molti di noi pubblicano le proprie immagini sull'Alpo, un'associazione di osservatori nata nel 1959 in Giappone. Con il tempo questa associazione è diventata anche di rilevanza scientifica. Ebbene al momento di adesione c'è ben spiegato il regolamento e le procedure di partecipazione alla lista stessa. Fra cui ovviamente l'autorizzazione a rendere pubbliche le proprie immagini per gli eventuali studi che possono essere effettuati su di esse. Nel regolamento è perfettamente chiarita come dev'essere inviata un'immagine nel senso che spiega bene quali devo essere i dati necessari sulla scheda da pubblicare. E scrive pure (attenzione che sto semplicemente traducendo e non dando un mio parere) che ogni volta vengano inoltrate immagini o disegni, devono contenere tali dati. Il seeing è proprio fra questi ed addirittura Ikemura chiede di misurarlo proprio in scala Pickering e cioè in x/10. Richiede anche la trasparenza cosa che io ed i più fanno puntualmente. Per essere ben capito Ikemura ha pure scritto un bell'esempio di scheda da inviare. A prova di neofito!!!!! Impossibile non comprenderlo.
Oltre all'Alpo altri di noi sono incritti anche alla sezione dell'alta-risoluzione dell'UAI. Anche qui, essendo di rilevanza scientifica, c'è un bel regolamento su come inviare i dati e pure il modo come nominare i files jpg da inviare, con tanto di orario, nome dell'oggetto ripreso, nome dell'imager, e così via. Fra le condizioni fondamentali e necessarie (e non facoltative) anche li è ben evidenziato di esprimere il giudizio sul seeing pena (addirittura) la non utilizzabilità dell'immagine stessa.
Sia nell'Alpo che nell'UAI, presumibilmente per le tante immagini ricevute quotidianamente (soprattutto Alpo) o per non essere anche troppo bacchettoni, pubblicano comunque le immagini anche se prive di alcuni dati. Alcuni si dimenticano tele, focali, luogo di ripresa e seeing.
Ma non è questo il problema.
Il dramma è discutere se sia giusto o meno mettere dei valori quando questi vengano richiesti! Io semplicemente mi adatto alla comunità che mi ospita allegando tutti, ed anche di più, dati possibili. Se non metto qualche dato di certo sono io che sbaglio e non chi lo fa. Del resto i regolamenti sono fatti per essere rispettati da chiunque no?
Faccio un esempio che mi è accaduto pochi mesi fa. La mia prima immagine postata del 2 Settembre di Giove, pur definita che sia, l'avevo inviata all'Alpo capovolta nel senso con il Nord reale in su come in realtà potrebbe essere messa. E così anche all'UAI. Ikemura mi ha immediatamente risposto dicendo di invertirla dato che la comunità astronomica ha preso di riferimento il Nord in basso in ogni immagine e che quindi non poteva pubblicarmela. E questo è dovuto perchè tempi addietro, senza le camere digitali ed altro, i visualisti sempre vedevano gli oggetti invertiti al telescopio. Lo stesso mi ha detto anche Gianluigi (Adamoli) dell'UAI spiegandomi anche il motivo che ho appena citato. Ho cercato, con anche condivisione dell'argomento, di spiegare la mia motivazione. Ma sapete cosa ho fatto alla fine? Ho semplicemente rifatto la scheda invertendo i poli adattandomi così giustamente ad un regolamento che non ricordavo.
Quindi sono sicuro che se non viene scritto il seeing in un'immagine questa, nella maggioranza dei casi, viene lo stesso pubblicata. Come del resto se non metto la campionatura ed altri dati. Se Parker non metteva i filtri utilizzati, sicuramente lo pubblicavano. Eppure ha scritto ogni dato, compreso il seeing, richiesto dal regolamento dell'Alpo. Ma qual'è la difficoltà di adattarsi?

Tornando per l'ultima volta sulla valutazione del seeing come ho gia detto, penso ormai centinaia di volte, ed anche il noto astronomo professionista e molti altri utenti...il seeing OVVIAMENTE è un dato oggettivo. Il suo valore corrisponde alla risoluzione acquisibile e purtroppo, a causa della nostra atmosfera (con gli annessi problemi di perturbazioni,ecc), non è una risoluzione "diffraction limited".
La sua valutazione non può avvenire in maniera precisa mediante l'osservazione dell'elaborazione finale. Bensì viene valutata dagli astronomi, ed astrofili nel mondo, secondo la propria esperienza e sensibilità. Ma sono pur sempre dati assolutamente oggettivi nonostante siano frutto di ogni persona senza l'ausilio di strumenti particolari. Se il seeing in una serata ha punte di 8/10, ha semplicemente ed oggettivamente punte di 8/10 perchè è a quel valore che corrisponde una risoluzione acquisibile. Se caio scrive punte di 6/10, sono solo problemi di caio che non sa esprimere la valutazione corretta del seeing.
Quindi ragazzi e soprattutto ai meno esperti: cercate di comprendere con la pratica, guardando altri files, altre immagini ed in ogni modo possibile, quella che è la valutazione di ciò che determina il risultato di ogni nostra immagine. Il seeing è davvero il parametro più importante per noi. E cercate di scriverlo sempre.
Raf

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