Qualche considerazione, come sempre
molto personale, ma comunque basate su esperienze pratiche dirette (e non per sentito dire o letto in rete) su tutti i binocoli che citerò (di cui ho il miya 77, il 100 e il fuji 16x70).
Premessa: sono un irriducibile fissato dei miyauchi, ma
tenterò di essere imparziale.
Allora: nel tuo post iniziale indichi un binocolo fra i 70-80 mm ad uso prevalentemente astronomico e sporadicamente terrestre. In questo senso priviligerei al massimo l'apertura e oculari angolati quindi, dato che sei già abituato ai miyauchi (le mie sincere condoglianze per la grave perdita: non come potrei reagire io.....), cercherei di accaparrarmi il miya da 77 usato a 1000 euro. I miyauchi rendono meno di altri in terrestre, ma il 77 risente assai meno del 100 in tale condizione circa l'aberrazione cromatica che in realtà è l'unico vero problema. La resa del miya 77 la ritengo superiore al 70 cinese, anche se in quest'ultimo puoi migliorarne molto la resa con buoni oculari e buttando via quelli forniti di serie, davvero scadenti.
Prendendo il 77 se poi vuoi migliorare l'osservazione terrestre, (ove l'oculare angolato è a volte scomodo) potrai sempre cercare sull'usato a 500 euro un fujinon 16x70 ( e si trovano con un po' di pazienza).
Il vixen da 80 mm non mi ha mai convinto un granchè, sia per schema costruttivo ottico che per meccanica, resa, etc. Inoltre pesa 5 kg (il doppio del miya da 77!!!!!!!!!) e devi poi ancora comprarti degli oculari perchè fornito senza.
Preferendo stare sul nuovo, come dici, purtroppo non hai molta scelta perchè questa fascia di apertura è sempre stata molto scoperta: il 70 mm cinese e il vixen 80 sono gli unici sull'angolato; se per te invece gli oculari angolati non sono una caratteristica irrinunciabile un fujinon 16x70 o un vixen 20x80 possono fungere da strumento unico: il primo se vuoi vedere meglio, il secondo se vuoi vedere di più (relativamente al cielo ovviamente).
Ora sta a te...buone notti insonni.......
PS: il tuo buon vecchio miya non ti hai mai fatto condensa perchè sono sì spaziati in aria, ma tropicalizzati con piccole guarnizioni per cui tengono anche una pioggerella fine. Il riempimento con azoto o argon lo ritengo secondario alle nostre latitudini, diverso è il caso se abitassi in svezia dove lo strumento lo passi dai -25 ai + 20 in pochi minuti o se navigassi sui pescherecci del mare di bering.