1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

Il primo forum di astrofili per astrofili, nato nel 2000!
Oggi è domenica 3 agosto 2025, 12:46

Menu

* Home
* Iscriviti
* La Bacheca
* F.A.Q.
* Cerca
* Login/Logout 

Login

Nome utente:
Password:

 Ho dimenticato la password

In Linea

Visitano il forum: Nessuno e 11 ospiti

Regolamento

regolamento

Links

*
Astrocafè

Segnala bolide
* Meteoblue.com
* Previsioni seeing
* Il Meteo.it
Help Forum
 

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 22 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3  Prossimo
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: L'ingrandimento ottimale
MessaggioInviato: giovedì 18 novembre 2010, 11:59 
Non connesso
Amministratore
Avatar utente

Iscritto il: venerdì 10 febbraio 2006, 0:42
Messaggi: 27058
Località: 41°N 16°E
Tipo di Astrofilo: Visualista
Soltanto empiricamente dico che sono innamorato del mio Nagler 9mm che, guardacaso, produce 200x con il mio telescopio che sarebbero i 0.5*D...
La visione delle galassie è la migliore: bilanciamento dell'oggetto con il fondo cielo ottimo e esaltazione dell'alone di una galassia o dei dettagli più minuti che si possano osservare in relazione all'oggetto e alla qualità della serata.

Salire d'ingrandimento mi richiede un seeing perlomeno accettabile.

Antonio, in base a cosa quel libro dice che in condizioni di seeing scarso 150mm è il limite strumentale? :?

_________________
volpetta.com
Astrofilo sul campo dal 1997


Top
  Profilo   WWW  
 
 Oggetto del messaggio: Re: L'ingrandimento ottimale
MessaggioInviato: giovedì 18 novembre 2010, 12:01 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: sabato 10 gennaio 2009, 20:23
Messaggi: 3327
Località: Jesolo
Tipo di Astrofilo: Visualista
photallica ha scritto:
tuvok ha scritto:
ma la cosa "sconvolgente" è che "per seeing pessimo il diametro ottimale" (per la risoluzione dei dettagli) è 150mm!


Motivo per cui il quale i rifrattoristi hanno sempre un posticino in prima fila nelle osservazioni planetarie

perchè se la prima fila fosse composta da grossi diametri loro da dietro non vedrebbero nulla? :lol: :lol:
Comunque 150mm vengono indicati come ottimali per la risoluzione con seeing pessimo, in sostanza dai 150mm in su...

_________________
Dob 16" JB

---> DOBSONIANI <---


Top
  Profilo   WWW  
 
 Oggetto del messaggio: Re: L'ingrandimento ottimale
MessaggioInviato: giovedì 18 novembre 2010, 12:32 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23667
davidem27 ha scritto:
...Antonio, in base a cosa quel libro dice che in condizioni di seeing scarso 150mm è il limite strumentale? :?


stasera faccio una scansione del grafico in cui viene mostrato il diametro ideale al variare del parametro seeing ;)

_________________
qa'plà!
Radical chic certified


Top
  Profilo    
 
 Oggetto del messaggio: Re: L'ingrandimento ottimale
MessaggioInviato: giovedì 18 novembre 2010, 13:03 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: sabato 28 novembre 2009, 19:31
Messaggi: 1098
Località: Pontecagnano (SA)
Tipo di Astrofilo: Visualista
Quoto la Catalanata

tuvok ha scritto:
L'ingrandimento al telescopio per un dato dettaglio è ottimale quando la "visibilità" di tale dettaglio diminuisce sia a minori che a maggiori ingrandimenti.


E' il migliore metodo perchè è adattivo.
Ci sono troppe variabili in gioco (seeing, tipo di oggetto, luminosità, contrasto, tipo di strumento, inseguimento manuale o automatico, ecc.) per decidere a tavolino il migliore ingrandimento.
Si prova e si valuta.

L'altra sera, con condizioni di seeing particolarmente buone dal balcone di casa (ne abbiamo parlato anche sul forum) mi sono spinto sulla Luna (l'oggetto con più contrastato) fino ad un oculare da 2,5 mm per provare 600x, cioè 2D, ma per motivi vari, tra cui, oltre l'eccessivo tremolio dell'immagine, secondo me anche il campo ridotto dell'oculare, sono dovuto tornare indietro a 440x circa (7mm + barlow 2x) perchè era l'ingrandimento che mi restituiva maggiori dettagli.
Normalmente non vado oltre i 200x.

_________________
Alfonso Noschese

Immagine

Dobson Ariete Europa ECF 20" - C9,25 XLT su EQ6
Oculari Nagler 31 mm - Celeston Axiom LX 15mm e 10mm - ES 9mm 100°, camere Moravian G2 1600, DFK21 e ASI 120 MM


Top
  Profilo    
 
 Oggetto del messaggio: Re: L'ingrandimento ottimale
MessaggioInviato: giovedì 18 novembre 2010, 13:22 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: mercoledì 18 marzo 2009, 13:26
Messaggi: 2226
Tipo di Astrofilo: Visualista
Premessa: l'argomento non è semplice ed è piuttosto lunghetto. Mi sono promesso di fare un articolo con l'intento di semplificare aiutandomi con un'altra persona e che dovrebbe poi essere pubblicato anche su un nuovo sito in arrivo (non mio) ma di cui non vi posso anticipare nulla. Aimè nei prossimi giorni probabilmente non parteciperò al forum avendo per la prossima settimana 3 scritti, ne parleremo meglio dopo.

tuvok ha scritto:
L'ingrandimento al telescopio per un dato dettaglio è ottimale quando la "visibilità" di tale dettaglio diminuisce sia a minori che a maggiori ingrandimenti.

Sembra paradossale ma è così, purtroppo quel testo non spiega a fondo queste considerazioni invece presenti in altri testi.
Il concetto è che ingrandendo l'immagine diventa più grande ma anche più scura, perciò esiste una particolare soglia che tiene conto dei due fattori.
L'occhio vede meglio più l'immagine è grande, ma se ingrandendo l'immagine si scurisce allora esiste un momento in cui il guadagno che abbiamo dall'avere una immagine grande "passa in secondo piano" a quello di una immagine più luminosa. Proprio in quel momento, in questa fase di transizione, si ha l'ingrandimento ottimale.
E come dice quella frase, a ingrandimenti superiori ed inferiori la nostra capacità di percezione diminuisce.

Esistono in letteratura diverse pubblicazioni a riguardo, in particolare ci sono due modelli di riferimento, uno è più adatto ad oggetti di piccola dimensione angolare, l'altro invece è più adatto ad oggetti di grande estensione angolare.
Avremo modo di parlarne con chi vorrà ascoltare. :wink:

tuvok ha scritto:
In particolare, riporto dal testo, traducendo per i piu' pigri :D ...In condizioni di seeing scarso, strumenti piu' grandi sono relativamente svantaggiati a causa del fatto che l'influenza delle correnti di aria aumentano con il quadrato del diametro della pupilla di ingresso... e
... per ogni valore di seeing esiste un diametro ottimale. Per seeing pessimo è 150mm; per buon seeing da 500 a 600mm. Per seeing eccezionale (inteso pari a 0.3"-0.5") l'apertura ottimale è fuori range del grafico. Notare che per l'osservazione dei dettagli planetari strumenti con aperture maggiori di 300mm sono utili solo in condizioni di seeing buone. .

Si sta parlando di risoluzione e della capacità di leggere un dettaglio sul disco di un pianeta o sulla luna, questo è bene tenerne conto.
In particolare parlando di diametri si riferisce solo ed esclusvamente alla loro "forza" nel mostrare dettagli, non dice assolutamente che aperture grosse sono in generale inutili, sono solo inutili ai fini del dettaglio più piccolo osservabile in condizioni di seeing non buone, ma se consideriamo che l'immagine di un pianeta è fatta anche di dettagli superiori al seeing allora questi saranno visibili meglio nel diametro superiore, colori più saturi e sfumature contrasti più netti.

ciao

_________________
Dobson RP Astro Phoenix 16" equipaggiato con TS SWA 38mm 70°, ES 24mm 82°, ES 14mm 82°, Televue Ethos 8mm 100°, Astronomik 2" UHC, torretta Baader Maxbright con correttore di coma+tiraggio da 1.7x e coppia di Vixen NPL 30mm.

Binocolo Nikon EDG 8x42, Canon 10x30 IS


Top
  Profilo    
 
 Oggetto del messaggio: Re: L'ingrandimento ottimale
MessaggioInviato: giovedì 18 novembre 2010, 13:39 
Non connesso

Iscritto il: lunedì 9 marzo 2009, 13:44
Messaggi: 6525
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
ivan86 ha scritto:
Aimè nei prossimi giorni probabilmente non parteciperò al forum avendo per la prossima settimana 3 scritti, ne parleremo meglio dopo.
ciao


Champagne??? :mrgreen:



































scherzo Ivan, lo attendiamo con ansia, sto scritto, anche se qui la pratica è meglio di 1000 teorie :wink:

_________________
Cieli sereni, Elio.
visita il mio sito di Astrofotografia reflex


Ultima modifica di Elio il giovedì 18 novembre 2010, 17:27, modificato 1 volta in totale.

Top
  Profilo    
 
 Oggetto del messaggio: Re: L'ingrandimento ottimale
MessaggioInviato: giovedì 18 novembre 2010, 15:57 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: venerdì 21 dicembre 2007, 13:49
Messaggi: 4574
Località: Roma / Amelia (TR)
Tipo di Astrofilo: Visualista
davidem27 ha scritto:
Soltanto empiricamente dico che sono innamorato del mio Nagler 9mm che, guardacaso, produce 200x con il mio telescopio che sarebbero i 0.5*D...
La visione delle galassie è la migliore: bilanciamento dell'oggetto con il fondo cielo ottimo e esaltazione dell'alone di una galassia o dei dettagli più minuti che si possano osservare in relazione all'oggetto e alla qualità della serata.

Salire d'ingrandimento mi richiede un seeing perlomeno accettabile.



Che sarebbero 2 mm di pupilla di uscita

Ma secondo voi questo potrebbe essere valido per tutti i diametri (voglio dire, si potrebbe traslare a 125X nel mio 10") oppure anche la pupilla ottimale è funzione del diametro? Centra anche l'ingrandimento in senso assoluto?


Nel deep, intendo; lasciando fuori per il momento doppie e pianeti.

_________________
Ci sedemmo dalla parte del torto, visto che tutti gli altri posti erano occupati.

Dobson GSO 10" con Telrad - Celestron CPC800 - Meade ETX-70
Panoptic 24mm - FF 19 mm - Hyperion zoom 8-24 mm - Genuine Ortho 5mm - Barlow Televue 2X - Astronomik OIII
Zwo ASI 120 MC


Top
  Profilo    
 
 Oggetto del messaggio: Re: L'ingrandimento ottimale
MessaggioInviato: giovedì 18 novembre 2010, 16:17 
Non connesso
Amministratore
Avatar utente

Iscritto il: venerdì 10 febbraio 2006, 0:42
Messaggi: 27058
Località: 41°N 16°E
Tipo di Astrofilo: Visualista
Quella pupilla d'uscita è ottimale anche per eliminare i problemi d'astigmatismo dell'occhio.

_________________
volpetta.com
Astrofilo sul campo dal 1997


Top
  Profilo   WWW  
 
 Oggetto del messaggio: Re: L'ingrandimento ottimale
MessaggioInviato: giovedì 18 novembre 2010, 19:55 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16149
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
Diciamo che il discorso aperto da Tuvok sull'ingrandimento ottimale è utile per avere un'indicazione di massima, del resto concordo con chi dice che ci sono troppe variabili in gioco per avere un valore che si possa definire attendibile statisticamente (inteso per un'ampia porzione di casistiche), ad esempio io avendo degli occhi men che perfetti, ho notato che rispetto ad altri astrofili, devo a parità di oggetto e strumento, sempre ingrandire un poco di più.
Devo ammettere che per queste cose gli oculari zoom sono una "mano santa". :mrgreen:
Ultima cosa se vi può essere utile, sul numero 22 de L'Astrofilo di settembre 2010 (rivista gratuita on-line in formato PDF) nella prima parte dell'articolo riguardante il "canali" di Marte, a pagina 29 ci sono delle formule tratte dal libro di Argentieri "Ottica industriale", che mettono in relazione l'ingrandimento ottimale o/e l'angolo minimo risolto (una sorta di risoluzione effettiva di un dato strumento) con il diametro utilizzato e la lunghezza d'onda presa in esame, nel testo si prla di una formula empirica (molto complicata) da cui si ricavano quelle presenti in detto testo; ora se qualcuno avesse la possibilità di leggere l'articolo originale di Argentieri (io non possego il libro, e non sono riuscito a trovarne in internet), penso sarebbe di grande utilità a questa discussione.

_________________
Il Cielo a domicilio
AstroMirasole

Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


Top
  Profilo   WWW  
 
 Oggetto del messaggio: Re: L'ingrandimento ottimale
MessaggioInviato: giovedì 18 novembre 2010, 21:44 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23667
ma naturalmente è un discorso di massima e, nessuno, ne sono certo (forse addirittura nemmeno ivan :lol:) comprerà un solo unico oculare per il suo telescopio che fornisca esattamente l'ingrandimento ottimale!

anche perchè, senza voler considerare tutte le "critiche serie", resta un fatto tanto semplice quanto disarmante, l'ingrandimento ottimale del mio telescopio è, per dire, 287X... pero' a me le pleiadi piace osservarle a 30X, mica faccio peccato? :lol:

insomma, a mio avviso è interessante studiare e conoscere i lavori di questo tipo sia in senso assoluto sia perchè aprono la mente (e gli occhi) ad approfondimenti spesso molto interessanti.

comunque, come promesso a davide, ecco il grafico che mostra l'apertura "ideale" al variare del seeing ;)

Allegato:
grafico.jpg
grafico.jpg [ 91.31 KiB | Osservato 1484 volte ]


aggiungo le seguenti considerazioni (da vedere come ulteriore contributo alla discussione):
...Secondo Texerau, un osservatore di pianeti di grande esperienza, il valore ottimale della pupilla di uscita per l'osservazione di dettagli planetari è 0.8mm. Cio' implica un ingrandimento di 1.25*D. Cio' è in accordo con i risultati di Coleman per oggetti a basso (10%) contrasto...

_________________
qa'plà!
Radical chic certified


Top
  Profilo    
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 22 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3  Prossimo

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora


Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 11 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Powered by phpBB © 2000, 2002, 2005, 2007 phpBB Group
Traduzione Italiana phpBBItalia.net basata su phpBB.it 2010