sono sufficientemente assonnato per portare anche il mio contributo a un topic surreale.
dico solo due cose
1) c'è un problema logico: " l'ho visto quindi è reale" è un'affermazione vaga finchè non ci si intende sul significato del termine reale. reale può voler dire:
a) "l'ho visto lo vedo e so che lo rivedrò" ( e questa in quanto descrizione di una percezione è indiscutibile) oppure
b)"l'ho visto e la mia percezione è coerente con l'emissione elettromagnetica dell'oggetto, ossia corrisponde ad un'attivazione diretta dei recettori della retina ( come succede in condizioni d'illuminazione diurna)e non ad un'interpretazione data dal mio cervello " - e questo invece è diciamo "discutibile" sulla base dei dati scientifici riportati da più fonti ( Daniele Gasparri e Ivan per fare due nomi, non ho letto i contributi di tutti).
Ci sono molti modi in cui si può generare un'immagine illusoria che, nel senso che ho dato al termine in a, ma non in b, è reale: nessuno mette in discusisone le esperienze osservative degli altri! temo che parte del calore della discussione nasca dall'equivoco del supporre che qualcuno stia dando del bugiardo a qualcun altro.
2) dire " si vedono i colori " e non " vedo i colori " in presenza di osservazioni contrarie è semplicemente un'affermazione falsa, perchè opera una generalizzazione laddove la presenza di un elevato numero di osservazioni contrarie non permette di farlo.
questo tipo di generalizzazioni è molto sgradevole perchè:
a) crea enorme attesa in tutti i neofiti e in tutti gli inesperti che si aspettano di vedere poi in technicolor
b) insinua vagamente un qualche tipo di "deficienza" ( osservativa, percettiva, esperienziale) in chi i colori non li vede.
per finire, non ho mai osservato in strumenti con più di 40 centimetri di apertura, ma spero ardentemente che il mio cervello sia di quelli predisposti a interpretare le immagini a colori quando avrà l'opportunità di farlo.
ho detto " il mio cervello sia di quelli predisposti a interpretare le immagini a colori" - il fatto che si tratti di un'interpretazione non toglie nulla alla riccehzza dell'esperienza che non è fatta solo di componenti cognitive/scientifiche, ma anche emozionali/estetiche.
sarò felice di essere "ingannnato"
