Stasera ho portato il mio Mak 127mm dal GAC (Gruppo Astrofili Catanesi) in quanto il mio ex prof di Astrofisica che è membro appartenente mi aveva chiesto di portare il telescopio lì in modo che ci avrebbe dato un'occhiata.
Inizialmente hanno controllato il tubo ottico con oculari particolari, tipo bucati per controllare la collimazione ed il tele è perfettamente collimato e al suo posto.
Non trovando una spiegazione alle mie difficoltà hanno fatto una osservazione veloce - usando il Mak 127mm - su Giove, nonostante la coltre di nubi ed il seeing penoso. Così, senza far acclimatare il telescopio.
Non hanno neanche usato il cercatore. L'hanno allineato subito. Hanno messo a fuoco e col 25mm Giove è magicamente apparso come una meraviglia, come non l'avevo mai visto dal mio Mak 127mm. Ne ho visto le bande con tutti i particolari, i satelliti definiti con un contrasto che non sono mai riuscito a raggiungere.
Le dimensioni erano quelle che erano, ma sicuramente più grande rispetto a come l'avevo visto io.
Appena ha messo il fatidico 10mm e poi l'Ortho da 7.7mm il colore è proprio tornato impastato come l'avevo visto.
Hanno messo l'occhio all'oculare molti componenti, esperti, e mi hanno confermato che ha una qualità eccellente, è un gioiello di telescopio nonostante i suoi 127mm e che Giove in questo si vede meglio di un 200mm.
Ah, il prof mi ha detto di buttare il prisma e l'oculare da 10mm perché fanno veramente schifo. L'Orto mi ha detto di tenerlo per quelle serate particolarmente buone, perché userò spesso ingrandimenti molto bassi.
Morale della favola: devo abituare il mio occhio all'osservazione, devo avere più perseveranza, devo osservare sia quando il seeing fa schifo che quando non per tenermi in allenamento e devo cambiare accessori, ma soprattutto devo abbassare le pretese da immagini da Hubble.
