Renzo ha scritto:
E come lo deve fare? Comprando a caso? O parlando con gente che è esperta, che gli spiega come si usa uno strumento e come si comincia ad usarlo?
L'esperienza si fa con il tempo ma se qualcuno ti da una mano a camminare picchi meno grugnate a terra (anche se poi il terreno lo bacerai lo stesso qualche volta).
Io credo di capire quello che intende Alessandro e non credo non volesse arrivare a questi estremi.
Più che altro da parte mia vedo che l'astronomia
moderna è su di un piano diverso rispetto a quella di 10 anni fa: adesso un 114/900 è uno strumento da ridere, alcuni addirittura non sanno neanche cosa sia. Si parte spesso e volentieri da riflettori da 130, maksutov da 127, montature con GO-TO che fanno tutto loro. Con 2 milioni delle vecchie Lire (moneta che addirittura alcuni hanno appena intravisto) si parte con una strumentazione che 10 anni fa era impensabile (o neanche ancora inventata).
Insomma, la filosofia del tutto e subito è arrivata anche all'astrofilia.
Io ho letto tutti i numeri di Coelum dove hanno pubblicato quegli articoli "La crisi dell'astronomia amatoriale" e ho letto alcune cose che ho trovato agghiaccianti, per esempio, ci sono astrofili che minimamente non si preoccupano dell'inquinamento luminoso, dei programmi osservativi automatici, dell'avere un telescopio per guardare il cielo: prendono le foto da internet, le elaborano, cercano supernove e calcolano le variabili.

Bellissimo eh, molto scientifico, ma per me l'astronomia non è questa.
Allo stesso modo, sono stato allo Star Party di Saint Barthelemy e, nonostante sia stata una bella esperienza (erano anni che non riuscivo a osservare per così tanto tempo sotto un cielo così bello), ci sono state alcune cose che mi hanno lasciato quantomeno perplesso:
- Di fianco a me c'era un dob da 50 in vendita. Ora, astrofilo sconosciuto (che forse è pure iscritto qui), capisco che lo vendi, ma un giro a quel bestione potevi farlo fare! Mi ha veramente intristito vedere quel mostro montato con il telo sempre sopra
. - Laser verdi a manetta. Altro che star party d'oltre oceano (come dice Plinio
) in cui se accendi un laser ti chiedono di andartene; il mio vicino aveva sto laser e si è pure risentito quando gli è stato chiesto di spegnerlo. - Il sabato sera passa uno con la luce bianca a LED, io ero nei casini con le foto ma cercando di apparire più gentile possibile gli ho chiesto di spegnere la luce bianca, mi ha risposto: "Se la spengo sbatto contro i telescopi". Gli ho risposto: "Agli star party si viene con la luce rossa". Mi ha mandato a quel paese e ha anche aggiunto "io sono dell'organizzazione". Complimenti.
Quello che voglio dire è che ci sono sempre stati astrofili più attenti alla cultura astrofilica e altri meno, ma negli ultimi anni, con i prezzi abbattuti, il tutto e subito, un sacco di persone si sono avvicinate alla astronomia senza dover affrontare quegli ostacoli che hanno portato i più vecchi a farla diventare una passione.
Quindi, quando Alessandro dice che forse non è un bene spianare la strada ai neofiti, mi trovo d'accordo perché interpreto
alcuni ostacoli come formativi.
Comunque non credete, io frequento anche i gruppi di utenti Linux e da quando è arrivata Ubuntu (dove tutto è facile, tutto è un click, sembra windows...) anche quella passione è stata (brutto termine)
inquinata: ora Linux ce l'hanno tutti, però sono molto pochi quelli che lo conoscono davvero e, togliendo i vecchi che hanno fatto gavetta a suon di terminale, pochi dei nuovi si appassionano davvero.
Simone
PS: Mi sento vecchio a fare certi discorsi
