La sensazione era che sarebbe stata una grande serata astronomica; gli ingredienti di base infatti c'erano tutti: Dobson 16” finalmente collimato a puntino, una bella riunione di amici dell'associazione di cui faccio parte e l'arrivo dall'umbria del mitico Marco Mattorre, con il suo fidato Dobson GSO 16”!
Naturalmente non poteva mancare la classica e bene augurante pizza pre-osservazione, in un ristorante della zona.
Verso le 22 eravamo finalmente sul posto, nei pressi delle colline di Senigallia, quindi sotto un cielo non certo eccezionale, ma comunque in grado di regalare più di qualche soddisfazione, specie con 40cm di specchio, finalmente pronti a “cantare”, dopo i problemi di collimazione avuti nel mese di Luglio!!
Nel giro di pochi minuti, sia io che MarcoMatt eravamo pronti con i nostri “cannoni”, allo stesso tempo Piergiorgio e Giorgio avevano già montato rispettivamente il Vixen 200/800 e il binocolone 25x100; chiudevano le fila Corrado di Noto, impegnato in una sessione di fotografia con rifrattorini, e Sergio Fabini, con il suo 80ino (detto anche macinino da caffè)!
E così, piuttosto emozionato, potendo considerare questa la prima vera luce del mio 16”, ho iniziato la serata gustandomi uno splendido Giove!
Il Gigante del Sistema Solare, è davvero imbarazzante osservato in un 40cm, per dettagli e definizione. Mai visto nulla del genere: pur con un seeing mediocre, lo spettacolo che si poneva dinanzi ai miei occhi era veramente impressionante!
L'ho dapprima osservato a 114x con il 16mm SWA Meade, e già prometteva molto bene, ma salendo progressivamente con gli ingrandimenti (200x e poi 365x) il pianeta dava il meglio di se, mostrando una quantità sconcertante di dettagli! Non solo la NEB (banda equatoriale Nord) perfettamente visibile, con tanto di festoni e striature al suo interno, ma pure una quantità di bande più sottili, e sotto quella che era la SEB (ora nascosta da uno strato di nuvole più alte e chiare) alcune righe scure, testimoniavano dettagli che solitamente avevo intravisto soltanto in fotografia!
Con un seeing migliore e meno vento, a tratti davvero fastidioso, son sicuro che avrei ammirato anche qualche ovale bianco e peccato per l'assenza della grande macchia rossa...ma ci sarà modo di rifarsi!!

Altra cosa impressionante, a 365x, era constatare come i satelliti di Giove, non fossero stelline, ma dischetti veri e propri, quindi con una consistenza fisica tale da discernerli come effettivi pianeti!
Stupendo!
Restando nei pressi del Gigante, poco sopra, ho poi ammirato il remotissimo pianeta Urano: per quanto piccolo possa apparire persino a 365x, con un dischetto che per dimensioni mi ricorda quello di Marte quando si trova lontano dall'opposizione, è comunque una grande emozione riconoscere questo pianeta e il suo inconfondibile color verde-azzurrino!
L'idea di stare osservando qualcosa di così lontano, circa 19 Unità Astronomiche (1 UA = 150 milioni di Km) e di ben più piccolo di Giove, è sufficiente ad instillare più di un'emozione nel cuore di ogni astrofilo che si rispetti!
Ma come si sa, il Dobson nasce per ben altri obiettivi, per scandagliare le profondità del cosmo, alla ricerca di oggetti diafani ed evanescenti, nebulose, ammassi globulari, planetarie e quant'altro; così, dopo aver iniziato con un po' di planetario, anche per testare la bontà delle ottiche e della collimazione, cambio decisamente target, andando ad ammirare uno dei miei tesori: la splendida Nebulosa Anulare della Lira, M57!
Già a 115x è stupenda, luminosissima ed immersa in un mare di stelle di campo, a 365x è qualcosa di incredibile, immensamente grande, tanto da sembrare una vera e proprio ciambella. Si nota benissimo come l'interno della stessa non sia scura, ma come vi sia materia, più rarefatta, ma comunque espulsa dalla nana bianca morente, presente nel centro della nebulosa.
Stellina centrale che comunque ieri non sono riuscito a vedere, ma essendo una variabile, ci riproverò, sperando prima o poi di essere fortunato e di riuscire a scorgerla!

Dopo aver fatto ammirare codesto spettacolo agli amici del gruppo, mi sono spostato su un M13 ormai piuttosto basso, ammirandolo comunque a 115x già discretamente sgranato.
Ovviamente quest'oggetto meritava di essere osservato un paio di mesi fa, ben alto in cielo, e anche a 300x....ma sarà per il prossimo anno!!

Immancabile poi il meraviglioso ammasso aperto del Doppio Perseo (NGC884 e 869), osservato a 65x con l'oculare da 2” da 28mm (SWA Meade), da 70° di campo apparente.
A tale potere, l'ammasso non stava comunque tutto nel campo inquadrato, costringendomi a muovere leggermente il dobson per ammirarlo nella sua interezza.
La visione comunque era decisamente elettrizzante, con un'infinità di stelle molto luminose, raggruppate in questi due ammassi decisamente vicini nello spazio!
Non molto distante dal Doppio Perseo, ho poi osservato per la prima volta, su suggerimento del grande MarcoMatt, un altro bellissimo ammasso aperto: NGC457, detto anche ammasso Civetta.
Nonostante io non sia un grande estimatore di questo classe di oggetti, devo dire che questo ammasso mi ha invece colpito molto: è bellissimo!!
Trovarlo è semplicissimo, molto vicino al primo vertice basso della W di Cassiopea (RuchBah); l'ho osservato a 115x, potere al quale la figura della civetta è assolutamente inconfondibile! Sembra davvero di trovarsi dinanzi ai due occhi dell'animale intenti a scrutarci, con le ali aperte pronte a spiccare il volo! Da vedere per credere!!
Dopo questa piccola chicca, ho poi ammirato qualcosa di molto famoso e inflazionato, il celebre tripletto di galassie M31, M32 e M110.
Riosservarle però con un nuovo strumento, dona sempre agli oggetti come una nuova vita!
M31 era imbarazzante per dimensioni, persino a 65x, con un estesissimo alone che si allungava tutt'intorno al luminoso nucleo centrale!
M32 e M110 erano li a farle compagnia, la prima decisamente più concentrata e luminosa della seconda, che però è decisamente più grande, in un abbraccio all'apparenza eterno, nello spazio e nel tempo!
Ho poi ammirato anche M76, la Little Dumbell, a 65x essa si presenta già abbastanza luminosa e allungata. Ricorda veramente la ben più famosa M27 nella Volpecula, ma ovviamente con proporzioni ben ridotte!
A 200x nel 16” di MarcoMatt, M76 è decisamente un bello spettacolo. Meriterebbe l'uso del filtro OIII; ci riproverò la prossima volta!

Sempre nel Dobson di MarcoMatt, ho poi ammirato NGC7331 nel Pegaso, bella e luminosa, di forma decisamente allungata, e M15, ben sgranato a 200x.
Nel mio Lightbridge 16”, sono poi andato a caccia della famosa M33, la galassia del Triangolo, scovandola a 65x. Essa appare piuttosto debole ed evanescente, complice anche il cielo del luogo, non proprio impeccabile, ma ad un occhiata più attenta, manifesta comunque le proprie imponenti dimensioni e un accenno di materiale tutt'intorno al nucleo, che sono ovviamente le braccia a spirale di questa stupenda galassia. Ben visibile poi è la zona HII, che si trova all'interno di M33, NGC604, e che appare come un nodulo luminoso, situato su un braccio della galassia!
Infine, per ultimi, ma non certo per ordine d'importanza, potevo esimermi dall'ammirare per la prima volta nel mio 40cm, la splendida nebulosa Velo e la Crescent NGC6888? Ovviamente no!!
Non disponendo di un filtro OIII da 2”, ho dovuto per forza di cose limitarmi ad usare l'oculare da 16mm SWA e quindi ad osservare questi due oggetti ad un potere di 115x!
A tali ingrandimenti, La velo appariva di dimensioni spropositate, e costringeva a muoversi parecchio con il Dobson per ammirarne tutti i suoi particolari!
Ho indugiato moltissimo su entrambi gli “archi”: dapprima NGC6960, quella nei pressi della stella 52 Cigni, meravigliosamente visibile in tutta la sua spettacolarità! Sembrava veramente una fotografia, colori a parte, e la sensazione che ho avuto, era di una tridimensionalità pazzesca!
Il “baffo” che da un lato si allungava più luminoso e compatto, sembrava realmente avere profondità. Non riesco nemmeno a spiegarlo bene, penso che solo la visione diretta possa raccontare l'emozione che si prova nell'ammirare una cosa simile...
Per non parlare dell'altra parte di “arco”, NGC6992/6995, forse anche più bello del precedente e davvero mastodontico. Meraviglioso nelle sue infinite frastagliature e chiaro scuri.
Ammirare la Nebulosa Velo in questa maniera, varrebbe da solo l'intera serata!
Visto che ero nel Cigno, ho poi voluto gettare uno sguardo anche alla Nebulosa Crescent, NGC6888! L'ho beccata quasi subito, ovviamente sempre con l'ausilio del solito filtro OIII e a 115x. La forma, che a me ricorda il guscio di una medusa, era perfettamente avvertibile e distinguibile, e a tale potere, riempiva quasi completamente il campo dell'oculare!
Osservando in distolta e restando li con lo sguardo, essa si staccava sempre più dal fondo cielo, in una visione davvero magnifica!
Nel frattempo, si erano già fatte quasi le 2.30, e così abbiamo iniziato a smontare il tutto, complice anche un fastidioso vento di bora, e alcune nuvole che a tratti coprivano parzialmente il cielo!
Alle 3.15 ero a casa, contento e soddisfatto, sia per gli oggetti osservati con il mio splendido 16”, ma anche e soprattutto per la bella serata in compagnia di splendidi amici e del grande MarcoMatt, che si è fatto per noi ben 400km (tra andata e ritorno!).
Cieli sereni!
Andrea Curzi