gibsonsg ha scritto:
quindi non è f/ che mi identifica il campo ma, invece, la distanza focale secca? per cui torno alla definizione originaria di f/. cioè serve solo per le dimensioni del telescopio.
Uff, più si cerca di generalizzare e semplificare e meno ci si intende...
La lunghezza focale (f) stabilisce, indipendentemente dal diametro, quanto sono grandi le immagini sul piano focale. Punto.
Data una dimensione fissa utilizzabile, p.e. un cerchio di 2" di diametro corrispondente al bocchettone dell'oculare, questo definisce anche il campo visivo massimo (assoluto) osservabile.
Ora, ipotizziamo di utilizzare un oculare che, dato questo campo visivo "assoluto" lo trasformi in un campo visivo "apparente" di 70° c.a., otteniamo grossomodo un 32-35mm SWA.
Stabilito questo, qual'è il rapporto di luminosità (f/x) che mi consente di osservare dentro quest'oculare sfruttando al massimo la pupilla del mio occhio?
Da notare che sto parlando di rapporto di luminosità, non diametro o lunghezza focale ma il rapporto tra le due. Questo perché ho stabilito "a monte" le condizioni che ritengo ottimali: il massimo campo inquadrato (2") alla massima luminosità (p.u.=7mm, corrispondente all'ingrandimento minimo teorico dello strumento: meno si ingrandisce, più l'immagine è luminosa, meglio si vedranno gli oggetti deboli).
Partendo dall'ingrandimento otteniamo questo sistema di equazioni:
I = Fob./Foc. = D/7
Da cui ricaviamo
Fob./D = Foc./7
Ma Fob./D è il già noto rapporto di luminosità, quindi 35/7=5. Realizzo la condizione che mi sono imposto con un obiettivo da f/5. Qualsiasi sia il diametro.
Il campo realmente osservato varierà di conseguenza (più è grande il diametro, maggiore sarà la lunghezza focale, maggiori le dimensioni degli oggetti sul piano focale, minore il campo assoluto osservabile), ma sarà sempre il
massimo campo osservabile al più basso ingrandimento utile.
Se risolviamo il sistema di equazioni per vari diametri avremo:
-> D=50mm - Fob.=250mm - I=7x
Praticamente un binocolo 7x50...

con circa 10° di campo assoluto (Cass.=Capp./I =70°/7=10°)
-> D=200mm - Fob.=1000mm - I=28x -> Cass.=2,5°
-> D=300mm - Fob.=1500mm - I=42x -> Cass.=1,6° (quasi tre volte il diametro della Luna)
Con un campo visivo così ampio diventa inoltre molto semplice puntare gli oggetti, anche con cercatori "rudimentali" come il Red Dot, dato che un eventuale errore di puntamento non fa uscire dal campo l'oggetto.
Se invece rifaccio i calcoli a parità di oculare per un valore di f/10 ottengo:
-> D=300mm - Fob.=3000mm - I=84x -> Cass.=0,8° con una p.u. di 3,5mm
Lo stesso risultato (...anche migliore, perché su focali più corte potrei usare un UWA da 80° o un Ethos da 100° di c.a.) lo tirerei fuori dal succitato f/5 con un oculare da 17mm.
Per contro, i telescopi con rapporti focali spinti (da f/10 in su) sono leggermente più pratici per lavorare ad alti ingrandimenti.
P.s.: poi, se speri di costringere chiunque di noi ad affermare che il proprio telescopio è meglio di quello degli altri scordatelo... nessuno ha voglia di altre "guerre di religione"
