il JPEG (Joint Photographic Experts Group) nasce come formato "data lossy", ovvero consente di perdere informazione in fase di compressione per ridurre lo spazio occupato (effetto pixel "sgranati"). Si può definire il livello di qualità desiderato, e conseguentemente ridurre la perdita di dati a scapito delle dimensioni. (in verità esiste nel jpeg anche un metodo di compressione "lossless", che non sacrifica informazione, ma non è quello normalmente usato). Il TIFF (Tagged Image File Format) invece è un formato complesso, nativamente lossless (non perde alcuna informazione), ed inoltre ha il vantaggio di poter inserire altre informazioni sull'immagine, oltre ai valori dei "pixel", quali dimensione della pagina (si pensi alla pagina scandita da uno scanner), la risoluzione in DPI, informazioni sulla calibratura del colore e così via. Il TIFF quindi normalmente ha più informazioni del JPEG, tuttavia esistono varie specifiche TIFF e non tutti i lettori le implementano (e a quanto ne so, nemmeno tutti le implementano allo stesso modo, portando sempre ai medesimi risultati, per quanto riguarda i dati aggiuntivi). Il TIFF ha quindi più informazione e questa è più precisa (o al LIMITE uguale) di quella portata dal JPEG.
Tuttavia, come altri hanno già osservato prima di me, dipende da quanta informazione hai (pixel), dalle dimensioni che vuoi ottenere in stampa, e dalla profondità di colore stampabile. Probabilmente i limiti "fisici" della stampa (sia in risoluzione -questo dipende dalla dimensione di stampa- che in colore) non faranno apprezzare differenze concrete tra due stampe effettuate a partire dai due formati (ammesso ovviamente che il JPEG non sia compresso tipo al 10%, o che non stampi su formati enormi, piuttosto che altre variabili di questo tipo).
_________________ Mi piace guardare lontano.
|