Ciao a tutti, ciò che scriverò per molti di voi potrà sembrare ovvio o banale, e me ne scuso in anticipo.
Dopo alcuni mesi di inattività, però, ieri sera sono tornato ad osservare e con notevole soddisfazione, e avrei quindi piacere di condividere la mia pur semplice esperienza.
Ho utilizzato un telescopio Meade ETX 125 PE, configurazione ottica Maksutov-Cassegrain in montatura altazimutale a forcella e sistema go-to, con 127 cm di diametro e 1900 di focale (f/15).
La Luna, ovviamente, era la padrona incontrastata del cielo e quindi mi sono concentrato su di essa e sui pianeti visibili.
Venere, osservato subito dopo il tramonto del sole, appariva come una stella di brillantezza meravigliosa, ed a 211 ingrandimenti (oculare da 9mm) presentava la sua faccia biancastra e la sua fase (3/4 circa).
Più tardi un breve passaggio su Marte: a 211 X mostrava pochi dettagli superficiali, sfumatore di vario colore (depressioni più scure, bagliore della calotta polare) apparivano invece a 345 X... a questi ingrandimenti era difficile mettere a fuoco il pianeta, che solo a momenti appariva nitido.
Il protagonista della serata è stato invece Saturno: il "fratellone" della famiglia ETX, a parer mio dotato di ottime ottiche, reggeva i 345 X ( oculare da 5,5 mm), rendendo un immagine scura, ma in grado di mostrare alcuni dei satelliti del pianeta (oltre allo scontato Titano, visibile anche ad ingrandimenti molto minori). Anche a questi ingranimenti la linea degli anelli, praticamente di taglio, era nettissima, mentre più difficile era mettere afuoco il disco del pianeta, con solo alcuni momenti di nitidezza.
Infine la Luna... che dire? Abbagliante, quasi inosservabile a bassi ingrandimenti anche con l'ausilio dell'apposito filtro... A 345 X l'immagine era ancora nitida, anche se risentiva dalle correnti in quota (escludo un errato acclimatamento del tubo, rimasto fuori diverse ore prima dell'osservazione). Mi sono soffermato a lungo sul meraviglioso cratere Copernicus, e sulla sua raggera di canali dovuti all'impatto... infine ho spazzolato il bordo lunare al limite della zona d'ombra, con grande sodisfazione e dovizia di particolari.
Che dire... finalmente un ritorno sotto le stelle (i pianeti, dovrei dire) con grande piacere... anche aiutato dal calduccio finalmete in arrivo, sperando che ne seguano a breve molti altri.
