Cari Amici ... finalmente l’incubo è finito! Ma eccovi la cronaca della giornata. Ieri pomeriggio, con incredibile puntualità, alle 15 sono arrivati a casa mia, partiti dal Piemonte, Franco Bellincioni ed Antonio Citati, rispettivamente il costruttore della mia montatura ed il tecnico di Astrometric, l’elettronica che equipaggia la montatura. Dopo una breve chiacchierata bevendo una tazza di caffè, ci siamo spostati al piano superiore, nella zona osservatorio e, senza indugio, Franco ha aperto la sua valigetta di attrezzi ed ha scrupolosamente iniziato le verifiche sulla meccanica della montatura, mentre Antonio ha aperto il software di Astrometric ed ha iniziato a leggere l’enorme quantità di dati inseriti nelle varie pagine del programma. I primi controlli sulla meccanica sono durati una buona ora e Franco non ha rilevato alcunché di anomalo, allentando soltanto la tensione della vite sf sull’asse di declinazione e rilevato un leggero sbilanciamento, in posizione critica, sullo stesso asse, ma giudicandolo ininfluente sul problema in esame. Nel frattempo Antonio, che normalmente ha una frizzante loquacità, trascorreva lo stesso tempo in assoluto silenzio ed assorto in estrema concentrazione nella lettura dei dati. Esaurita questa fase preliminare di verifiche, abbiamo aperto il tetto scorrevole ed abbiamo acceso l’elettronica ed i motori della montatura. Dopo pochi spostamenti il cui input è partito dalla tastiera virtuale, improvvisamente e senza alcun comando si è azionato il motore di AR e la montatura ha iniziato a muoversi a velocità elevata, costringendoci a spegnere i motori e la centralina. L’anomalia si è ripetuta 3 o 4 volte, dopodiché Antonio si è nuovamente concentrato nella lettura dei dati a video. La sua attenzione è stata attirata da un numero strano inserito in una casella che serve per indicare alla montatura una modifica dei dati normalmente usati per l’inseguimento siderale. La precisa e fluida logica matematica di Antonio lo ha velocemente portato alla conclusione che quel numero non aveva alcun senso e che, in ogni caso, andava a modificare in modo illogico il comportamento della montatura ed il movimento siderale. Per spiegarmi meglio, quel numero non aveva senso, non poteva né ritardare né accelerare il movimento in AR, e non si capiva né cosa potesse causare con precisione, né come fosse finito lì. Prima che Franco mi consegnasse la montatura era stato proprio Antonio a inserire le informazioni richieste nelle videate del software ed a me non è mai passata per l’anticamera del cervello l’idea di “giocare” con le ”sacre” informazioni inserite dal tecnico. Abbiamo ipotizzato che quel numero strano fosse finito lì per l’interferenza con qualche software di guida che nel tempo abbiamo provato o forse per uno strano virus. Così Antonio, per non lasciare nulla al caso, ha azzerato quella casella; inoltre ha pensato di azzerare un’altra lunga serie di dati, predisposti per altre funzioni opzionali, perché per ora non utilizzate. Abbiamo riacceso i motori e la centralina; i movimenti che mano a mano Antonio richiedeva alla montatura attraverso la tastiera virtuale non hanno più causato movimenti autonomi dei motori. Abbiamo ripetuto ciò fino alla nausea. Nel frattempo il sole è calato e, prima di scendere a cena, Enrico (che nel frattempo ci ha raggiunto, sebbene reduce da una lunga giornata a Milano) ha attivato la camera ccd ed ha iniziato la procedura di raffreddamento. Durante la cena ci ha intrattenuto la iper-attiva loquacità di Antonio, ricca di cultura astronomica e grande simpatia, mentre Franco appariva serenamente ma seriamente concentrato, in attesa di verificare sul campo il comportamento dell’intero setup. Appena arrivato il buio siamo risaliti in osservatorio e, in compagnia dei proiettori del campo di calcio dove si allenano scapoli ed ammogliati, abbiamo iniziato una prima serie di pose da 300 secondi non guidate, seguendo una zona di cielo prossima al meridiano ed all’equatore celeste. Ad un primo esame non sono più apparsi gli spostamenti anomali che con Enrico avevamo rilevato nelle notti del 15, 18 e 21 aprile; ora l’immagine mostra stelle più o meno allungate, senza quegli strani picchi in declinazione che apparivano nelle notti precedenti. Abbiamo ripetuto le riprese ed abbiamo rilevato sempre lo stesso spostamento in AR, sempre più accentuato mano a mano che la zona ripresa si spostava verso ovest, evidenziando , insieme al periodismo, un leggero dirft dovuto ad un non preciso allineamento al polo (che poi giudicheremo trascurabile in presenza di una guida). Abbiamo ripetuto le esposizioni non guidate in altre zone del cielo rilevando sempre lo stesso spostamento lineare. Dunque, le strane anomalie delle notti precedenti non si sono più verificate; la benedizione della mano magica di Franco che ha passato tutte le brugoline delle pulegge e l’eliminazione da parte di Antonio di quel maledetto numero non intelligente o di quegli altri settaggi per accessori che non esistono, insomma, la loro coagenza hanno eliminato i movimenti illogici. Ora non ci resta che procedere alla verifica dell’errore periodico, ultimo atto di un processo di verifiche che, spero, mi restituirà la serenità astronomica. Dall’analisi a video delle immagini riprese nella serata, la valutazione di Antonio conferma le mie precedenti, rilevando un EP pari a +-6/7; Franco, con grande disponibilità ed incredibile umiltà, riconosce l’imprecisione della vite sf e conferma l’intenzione di portarsi in officina la montatura per la sostituzione, non prima di aver verificato il periodismo effettivo tramite una sofisticata attrezzatura di cui si è dotato che gli permette di certificarne autonomamente il risultato. Ma prima decidiamo di effettuare il controllo sul campo con il software PemPro. Ci troviamo su M81, a +69° di dec. Lasciamo che si compiano tre cicli completi e procediamo all’elaborazione del risultato che ci lascia senza parole: - 1,9 / + 2,3 ! Ripetiamo nuovamente tre cicli ed il risultato cambia: - 3 virgola qualcosa (ora sono in Studio e non ho sotto mano i dati)/ + circa 5. Ci spostiamo verso sud ovest, a circa +20° e ripetiamo il controllo, restando molto delusi: l’errore è di +-7 circa. L’estremo spirito critico e la grande logica di Antonio ed Enrico dicono che qualcosa non funziona. E trovano l’inghippo: senza spiegazioni il software Maxim, al quale era stato chiesto di effettuare le immagini di riferimento in binning, ha invece ripreso a pixel singolo, mentre il calcolo dell’errore è stato rilasciato in 2x2. Quindi il risultato è dimezzato, +-3,5. Corretta l’anomalia generata da Maxim ripetiamo i tre cicli per un paio di volte ed abbiamo la conferma che il periodismo è quello. Per avere una informazione ancora più sicura ci spostiamo su altra zona del cielo per ottenere un ulteriore risultato da mediare. Alla fine il risultato conferma quanto assicurato dal buon Franco, il periodismo si attesta intorno ai +- 3. Sono le 4 di stamattina ed andiamo tutti a dormire. Poco prima delle 8 la riunione in cucina per la colazione; dopo i saluti ed i miei doverosi ringraziamenti, Franco ed Antonio ripartono per Biella. Credo che difficilmente dimenticherò questa esperienza e questa giornata-nottata conclusiva, ma soprattutto non dimenticherò la grande umiltà di Franco, che ha sin dall’inizio messo in discussione la precisione del suo lavoro e che, una volta concluse le verifiche, non ha minimamente accennato a sottolineare le responsabilità esterne, prime fra tutte la fatalità per cui il software si è fatto abbindolare da un numero senza logica e il mio essere precipitoso nel trarre conclusioni negative. Già, proprio questo; e proprio per questo gli chiedo umilmente (questa volta tocca a me) scusa per non aver atteso le verifiche per le quali lui si è sempre dichiarato disponibile. E non dimenticherò la grande semplicità con cui Antonio spiega i numeri e la sua simpatia. Farò tesoro degli insegnamenti e dei suggerimenti per migliorare il piacere di praticare la nostra passione; mi riprometto di aprire nuovi confronti nel forum sulle questioni di cui lui stesso ha accennato più sopra in questa stessa discussione, rilevando il disappunto di molti di voi. Per chiudere, ancora una prova di grande amicizia da parte di Enrico, che ha voluto dare il suo importante e direi fondamentale contributo in questo lungo tour de force, nonostante una già pesante ed intensa giornata. Grazie di cuore a Franco Bellincioni, ad Antonio Citati e, naturalmente, al mio Grande Amico Enrico.
Geppe
_________________ "Nessuno può estinguere gli astropoeti" "Viva gli astropoeti, vivi, morti, ma non certo estinti"
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