Un saluto a tutti i forumisti !
Vorrei condividere con voi - e se no con chi ? – le sensazioni della piacevole serata di ieri.
Indendiamoci , nulla di tecnicamente fantasmagorico o eccezionalmente eclatante .
Semplicemente dopo una burrasca di pioggia grandine il cielo si è aperto verso il tramonto splendidamente limpido e quindi dopo aver trangugiato una rapida cena ho imbracciato treppiede e binocoloni e mi sono precipitato in auto su per il “bricco” a circa 800 mt di altitudine, cimentandomi tra l’altro in una sessione di cross a causa dello straripamento di alcuni rigagnoli lungo la strada. Ma già lungo il tragitto avevo il faro di Venere a guidarmi.. : prima osservazione del pianeta nebbioso quest’anno (terza uscita in assoluto del 2010 , ed ora che è in arrivo il Nagler il trend potrebbe peggiorare

) ma soprattutto sesta, per me, osservazione di Mercurio, il vero obiettivo della serata. Data la rarità che si verifichino contemporaneamente tutte le condizioni affinché questa avvenga ( elongazione serale, tempo meteorologico e disponibilità personale ), l’osservazione del più interno dei pianeti mi affascina in modo particolare anche semplicemente ad occhio nudo. Del resto personalmente trovo che anche osservato con il dobson o con l’80 ED non è che riservi grandi emozioni visive, oltre all’individuazione della fase, stesso discorso direi che vale anche per Venere. In una condizione di seeing pessimo come quello di ieri sera poi, con vento forte ( e gelido) e con il luccichìo di Mercurio che pur nel cielo limpidissimo talvolta spariva per qualche frazione di secondo, diciamo che non ho rimpianto troppo la mancanza del telescopio . Quindi già lo spettacolo dei due pianeti relativamente vicini nella luce del tramonto è stata per me particolarmente appagante : al binocolo ho potuto al massimo individuare la non perfetta rodondità della sagoma di Venere mentre Mercurio non era una luce comatosa. Mentre l’oscurità lentamente avanzava, volgendo lo sguardo verso sud si passava per le Pleiadi che affioravano nel crepuscolo insieme alla figura di Orione, lungo i Gemelli su fino su a Marte per poi scendere ad est accarezzando il Leone fino a Saturno: che sensazione di immersione di appartenenza a tutto quel mondo celeste! Ho atteso il tramonto di Mercurio dietro le cime delle Alpi Cozie rese fumose dal vento che sollevava la neve ed concluso la breve uscita (impreparato alle condizioni di temperatura prossime allo zero stavo congelando …) con una maestosa luna che incendiava le nubi ancora presenti ad Est .
Cieli sereni!