Ciao e grazie a tutti...
@Pippo: in teoria lo so del sovracampionamento ma vivendo come "non sapendolo" mi migliora la vita.
E' proprio un mio pallino e ci sto provando per verificare su lunga distanza.
Ho ripreso Marte anche con focali normali pochi minuti prima del Martone e in seguito elaborerò pure quelle.
Per combinazione però quasi sempre i migliori risultati mi vengono in sovracampionamento anche se poi la vita si fa dura per altri problemi perchè l'elaborazione si fa lunga e difficile.
Come anticipavo nel post uno dei problemi che non permette una verifica a
"pari opportunità" è che per sovracampionare così devi andare a pochi fps e col guadagno tirato al massimo (seeing mal congelato + gran rumore).
Anche per colpa di questi due grossi handicap si perdono tanti possibili vantaggi del sovracampionamento.
Per quello auspicavo una camera che permettesse di andare a 30fps senza rumore anche a quei bassi livelli di luce: allora sì che potremmo fare un vero paragone!
Ieri sera mentre scorrevano le immagini che riprendevo a f.90, ogni tanto vedevo un frame o due da spettacolo su un Martone enorme.
Pensa ad esempio ad avere la ipotetica camera supersensibile (30 fps) + Barbados e allora anche un f.90 si puo provare.
Ammetto che il C11 in mie mani sembra promettere bene e ieri ho super-collimato con 25 metri di focale su Sirio che è troppo luminosa e bassa sull'orizzonte ma non avevo voglia di andare a cercarne un'altra. Allego il disco di Airy ottenuto sommando i frame con meno turbolenza:
Allegato:
Airy-25metri-sirio.jpg [ 15.46 KiB | Osservato 655 volte ]
Anche Mobberley nel suo libro lascia spiragli ottimistici sul sovracampionamento anche "software" ingrandendo i filmati in fase di allineamento e stacking per rivalutare i subpixels e ...aumentare la risoluzione!
Il ragionamento su migliaia di frames sommati ed elaborati probabilmente non è esattamente lo stesso che per lo scatto singolo per via dei particolari che possono apparire e scomparire lasciando spazio ad altri particolari.
Sembra abbastanza appurato che quasi tutti hanno superato (almeno di un po') i limiti teorici degli strumenti, ora si tratta di capire "fino a dove si può" tentare la spinta.
Ricordo (non da astrofilo ma da apneista) che negli anni 50 i calcoli teorici per l'immersione in apnea davano morte certa sotto i 30 metri... poi portati a 60, poi a 90.
Chi non lo sapeva però non moriva!
Oggi siamo a -200 e si comincia sì a morire più spesso ma non per la profondità in se stessa quanto per i margini e le misure di sicurezza ormai esilissime.
A questo punto un po' di sana e strana sperimentazione (al limite anche buttando via le serate ) mi intriga.
Unica lamentela la DMK31 proprio non ce la fa... e il recente aumento di miodesopsie negli occhi che mi stanno rendendo penosa la messa a fuoco del telescopio sullo schermo del computer come pure l'elaborazione

Alla prossima!
Ciao
Alberto