speedking80 ha scritto:
Ciao, le tue domande ce le siamo fatti in molti! Personalmente ho trovate molte risposte sul sito della UAI al seguente link:http://astrofotografia.uai.it/articoli/Calibrazione_CCD.pdf
Grazie per il link, se avessi letto questo testo, decisamente molto approfondito, non avrei fatto questa domanda. Grazie.
Renzo ha scritto:
Se duplichi il dark duplichi anche il suo rumore casuale col risultato che non hai alcun guadagno
Ciao, è questo che non sapevo e per cui ho fatto la domanda

, grazie.
roberto_coleschi ha scritto:
No, non saranno tutti uguali, altrimenti nessuno impiegherebbe una buona metà della serata fotografica a riprendere molti frames di calibrazione (specialmente se si utilizza una fotocamera digitale, che non è raffreddata né termostatata).
Grazie per il sito, è proprio per questo motivo che mi sto organizzando al raffreddamento della mia Canon con una coolbox, che dapprima volevo comprare, ma ora ho deciso di costruirmi. Sto aspettando mi forniscano un controller per celle di peltier in modo da poter farte light, dark, flat, ecc. sempre ad una temperatura precisa. Magari dico una scemata, ma ad avere la certezza di lavorare ad una temperatura precisa, forse i dark, flat, ecc si possono anche archiviare ed etichettarli con la temperatura con cui sono stati ripresi. Ho detto una stronzata?

GHISO983 ha scritto:
Cmq ribadisco il concetto, il dark non deve sottrarre il tempo alle riprese, si può fare in altri momenti, la cosa principale e più importante è integrare molto segnale!
i dark falli nei tempi morti (per quello sarebbe importante raffreddare e termostatare la camera così puoi farli come e quando vuoi..)
Questa è una cosa che non avevo intuito, in quanto ho letto da più parti che dai light ai dark, i flt, ecc. andavano ripresi tutti la stessa sera/notte delle riprese. Non avevo ancora realizzato bene che è la temperatura con cui si riprende che conta. Grazie della spiegazione.