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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Il senso di un SC oggi
MessaggioInviato: lunedì 26 ottobre 2009, 14:09 
wide ha scritto:
oh cosa mi tocca leggere..... proprio tu che me l'ha demolito quel bel esemplare di c8 del ferri che volevo prendere a fine anno scorso :twisted:


Si, ma tu mica sei ridotto ad osservare da dentro una cabina del telefono...
lo hai visto il mio balcone sud... fra i barbeque, la serra, le piante "aromatiche" e lo stenditoio, ci sto a malapena col Borg in un angolino...
:D :D :D


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 Oggetto del messaggio: Re: Il senso di un SC oggi
MessaggioInviato: lunedì 26 ottobre 2009, 15:24 
photallica ha scritto:
[b]Ha ancora senso comprarsi un C11+CGEM quando con la stessa cifra si prende un GSO 16" + un 100ED e relativa montatura?


Si, il senso era quello, poi contornato dal resto, comunque interessante...
fra cui anche le "strane interpretazioni" che vedono un C8 "perfetto per il deep" mentre un Dobson da 20cm "inutile nel deep" tanto da non volerlo nemmeno considerare un Dobson, eppure son sempre 8"... :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: Il senso di un SC oggi
MessaggioInviato: lunedì 26 ottobre 2009, 16:01 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16961
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Premetto che ho avuto due sc (Meade 8" e Celestron 9,25") e li ho venduti entrambi.
A parità di costo lo specchio batte la lente, non c'è dubbio. Una lente da 6" buona costa svariate migliaia di euro. Uno specchio buono da svariate migliaia di euro è almeno un 20" newton (o se ci fermiamo agli SC un 14"). E ciò che si vede in un 14" o in un 20" non ha paragone come definizione, luminosità e contrasto con un 6".
Il 6" può piacere di più ma si va sui gusti personali.
La lente è comoda, ovviamente, se non si usa per piantare i chiodi non necessita di collimazione. In fotografia da immagini secche e piacevoli.
Ma oltre non va. Oltre certe dimensioni la lente si ferma. E' antieconomica, in primo luogo, e difficile da gestire a livello costruttivo (sia ottico sia meccanico)
Per questo oltre un certo limite si passa allo specchio.
E la "battaglia" va fra gli SC e i newton a questo punto.
Il newton su equatoriale è scomodo da gestire oltre un certo limite. E' la verità. In osservazione visuale a volte devi fare le contorsioni oppure devi usare una sedia. E' vero che si può ruotare ma allentare gli anelli, evitare che il tubo caschi, ruotarlo, restringere gli anelli è poco comodo specie per certi diametri e, soprattutto, non fa bene agli ingranaggi della montatura. Montatura che oltre un certo limite diventa anche costosa.
Il vantaggio dello SC è di permettere sempre una visione comoda tipo rifrattore, spesso comodamente seduto (e sappiamo che comodità e osservazione dovrebbero andare di pari passo) con ridotti pesi e ingombri e un prezzo aoncra abbastanza accessibile.
Insomma è uno strumento pluriuso che va benissimo per coloro che fanno osservazioni o riprese amatoriali senza voler investire tempo e denaro in una pluralità di strumenti. C'è sempre lo strumento che fa meglio di uno SC in qualcosa e che costa di meno ma il massimo della versatilità con un rapporto prezzo prestazioni favorevole è appannaggio degli SC.
Poi chi vuol fare certi tipi di osservazioni, riprese o altro, cioè chi tende a specializzarsi in qualcosa, tenderà a scegliere uno strumento ad hoc ma tenendo presente i vantaggi e gli svantaggi a cui andrà incontro ma il classico tuttofare è e resta, almeno per ora, lo SC.
Io, personalmente, come ho detto sin dall'inizio, li ho venduti perché ho preferito avere strumenti dedicati. Ma è stata una scelta voluta e ponderata, la mia, e basata sulle mie personali necessità.

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Cieli sereni da Renzo
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 Oggetto del messaggio: Re: Il senso di un SC oggi
MessaggioInviato: lunedì 26 ottobre 2009, 16:03 
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Iscritto il: martedì 22 agosto 2006, 17:02
Messaggi: 84
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Da possessore di C8 dal 2005, felice possessore per tutte le cose che sono state scritte in positivo in questo topic, posso solo dirvi questo:
non sempre la scelta migliore è una fuoriserie, io ho avuto in gioventù supercar sportive, bellissime, andavano un casino, tenevano la strada alla perfezione, pennellavi le curve con la precisione di un chirurgo ... ma poi dovevi avere sempre una station wagon per andare in giro con la famiglia, un'utilitaria per la moglie, lo scooter per non restare bloccato nel traffico di milano, ecc. ecc.

Risultato, o usavi la supercar per andare a fare la spesa, per portare il bimbo all'asilo oppure la usavi poco ... la stessa cosa è con il C8.
Non è una supercar ma non fa schifo, anzi se lo si mette a fianco di altri pari diametro, si difende egregiamente (cosa provata dal sottoscritto in varie uscite con l'associazione).

Il telescopio migliore è quello che riesci ad usarlo + di frequente ... il C8 è questo.

Quindi dopo 5 anni, avendo provato molti tele, dal mitico dobson da 67cm di bertucci ai vari superapo compatti , mi tengo stretto il mio C8 perchè è quello che mi permette di guardare il cielo + spesso ;-)

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Ciao, Davide


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 Oggetto del messaggio: Re: Il senso di un SC oggi
MessaggioInviato: martedì 27 ottobre 2009, 1:38 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
Messaggi: 6502
Località: Roma
Cita:
Insomma è uno strumento pluriuso che va benissimo per coloro che fanno osservazioni o riprese amatoriali senza voler investire tempo e denaro in una pluralità di strumenti. C'è sempre lo strumento che fa meglio di uno SC in qualcosa e che costa di meno ma il massimo della versatilità con un rapporto prezzo prestazioni favorevole è appannaggio degli SC.



Cita:
Il telescopio migliore è quello che riesci ad usarlo + di frequente ... il C8 è questo.

Quindi dopo 5 anni, avendo provato molti tele, dal mitico dobson da 67cm di bertucci ai vari superapo compatti , mi tengo stretto il mio C8 perchè è quello che mi permette di guardare il cielo + spesso


Sia Renzo che Davide mi sembra abbiano sintetizzato in modo esemplare la filosofia degli SC

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Fulvio Mete
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Siti web:

http://www.lightfrominfinity.org

http://www.pno-astronomy.com


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 Oggetto del messaggio: Re: Il senso di un SC oggi
MessaggioInviato: giovedì 4 febbraio 2010, 17:22 
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Iscritto il: martedì 6 maggio 2008, 11:59
Messaggi: 9269
Località: San Francesco al Campo [TO]
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Premessa1: cercavo indicazioni sui 3A Fiss per il mio C8, visto che ieri sera impazzivo a mettere a fuoco Marte sulla Magzero MZ-5C.
Premessa2: l'argomento è stato così appassionante che mi sono letto tutte le 8 pagine del 3D e adesso vorrei portare anche la mia esperienza.

Quando nel 2000 cominciai ad osservare con il 114/910 sentivo spesso nominare questo fantomatico C8, C8 di qui, lo strumento per la vita, va bene su tutto, bah... Mi passò per le mani uno stupendo Vixen 150/750, ma ormai il danno psicologico era bello che fatto, quel benedetto SC mi si era insidiato nella mente come un parassita del cervello. Nel 2002 abbandonai l'acquisto del Vixen (che poi comprai per il Gruppo Astrofili appena 2 anni dopo) e strappai (più che altro vidi strappare dal venditore) da una montatura monobraccio un NexStar 8". I primi mesi furono una vera e propria tragedia, passare da 114F8 a 203F10 fu decisamente difficile, soprattutto a causa del ridottissimo campo (a confronto del 114) che mi fece buttare nella spazzatura tutte le tecniche di star-hopping a cui ero abituato.
Con gli anni il rapporto di amore-odio fu notevole: a confronto di un newton 200 (ho avuto il SW200F5) ho sempre trovato il C8 molto inciso sui pianeti e la luna (anche se patisce di più la turbolenza), mentre per quanto riguarda il profondo cielo, il guadagno di luce del 200 era accompagnato ad una sorta di vacuità delle immagini. Il C8 sul profondo cielo a F10 è parecchio scuro, però i soggetti si vedono e con questo voglio dire che una galassia (mettiamo M66) non si deve intuire; ho venduto il 200 (dopo averlo ristrutturato: http://autocostruttite.wordpress.com/ca ... i/sw200f5/) proprio perché mi permetteva sì di vedere tante cose, ma non con l'incisione del Celestron.

Il paragone con il Vixen 150 invece è decisamente più sbilanciato verso il newton. Trovo questo strumento veramente eccezionale, si adatta anche a condizioni molto difficili tanto che riuscii a vedere con facilità M33 immersa nel chiarore lunare (mentre a 5 kilometri sparavano fuochi artificiali durante una festa di paese). Nonostante il 150 sia F5, anche il confronto con i pianeti non è abissale, anche se la corta focale lo penalizza alquanto.

In fotografico sul profondo cielo il 150 è decisamente divertente, facile da utilizzare, da guidare; in questo campo il C8, anche con il riduttore F6.3, fa decisamente penare, soprattutto per la messa a fuoco e l'acclimatamento.

Considerazioni sul peso: per mia esperienza il Vixen150 e il C8 hanno la stessa maneggevolezza (più o meno 4.5KG tutti e due), il primo è facilmente accoppiabile ad un telescopio guida (sopra) mentre per il secondo ho dovuto usare una barra doppia. Però il C8 a confronto del 200F5 è un'antilope messa davanti ad un ippopotamo: 4.3KG contro 8.3KG, 43cm contro 90cm; il 200F5 l'ho venduto proprio perché era praticamente ingestibile a livello fotografico e comunque ingombrante sulla HEQ5 anche in visuale.

Ora, non voglio far questioni di religione, ma per quel che ho visto, penso che il C8 sia un ottimo 200 che si adatta a molte situazioni, ha dei limiti molto netti a differenza degli altri strumenti: un newton va ottimamente sul deep sky e degenera piano piano sul HI-RES, un rifrattore (ho provato il Vixen 102 di un amico e ho un Bresser R90, che uso come guida) con una piccola ottica si comporta bene sui pianeti, ma sugli oggetti deboli ci vuole l'immaginazione.

Il C8 non fa schifo su nulla e non è eccezionale su nulla, va bene per tutto e non va male per niente. Se fossi ricco probabilmente avrei un rifrattore apo, un newton da 250F4.5 e un RC per la fotografia, tutti sulle loro montature in pianta stabile in una (o più) specola. Visto che non sono ricco, ho un C8 su HEQ5 per far foto e a volte su Vixen SP per le uscite rapide.

;-)

Simone

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Simone Martina
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autocostruttite.wordpress.com


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 Oggetto del messaggio: Re: Il senso di un SC oggi
MessaggioInviato: giovedì 4 febbraio 2010, 17:45 
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Riporto la mia piccola esperienza.

Avevo un rifrattore 100mm f10 da usare sul balcone e un dobson per le uscite.

Il rifrattore dal balcone è la cosa più scomoda che ci sia, forse seconda solo al dobson sul balcone.
Se punti in alto ti devi sdraiare, se punti basso ti devi schiacciare contro il muro alle tue spalle. Hai solo 10 cm per osservare, con relativo potere risolutivo.

Ora ho venduto il rifrattore e ho preso un lx90 usato. Volevo un telescopio elettrodomestico da mettere sul balcone.

Ora, non l'ho ancora provato, però so senz'altro che:
1- ha il goto
2- è compatto
3- se punto vicino allo zenit non mi devo sdraiare per terra
4- non ho fili in giro
5- per "smontarlo" stacco la pulsantiera e ci metto sopra il sacco.

Insomma per usarlo in visuale per osservare doppie, pianeti e luna da casa penso che sia imbattibile, PER ME.

Capisco che chi ha altre esigenze, altri balconi, giardini o terrazzi, possa desiderare altro.

Poi per dirla tutta: non prendiamoci troppo sul serio. Per passare qualche momento di relax a contemplare il cielo non c'è mica bisogno di guerre di religione :D

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De kappellatis non disputandum est

Stelle già dal tramonto ci confondono il cielo a frotte, nubi meticolose nell'insegnarti la notte
Telescopi: Reginato Supermaser 20", CPC11, pentax 105 e 75.
Oculari: pentax xw, Nagler, Delos, takahashi tpl, zoom Svbony 3-8 e 8-20
Torretta binoculare maxbright 2 e televue binovue.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il senso di un SC oggi
MessaggioInviato: giovedì 4 febbraio 2010, 17:54 
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Messaggi: 27066
Località: 41°N 16°E
Tipo di Astrofilo: Visualista
La cosa fantastica per uno nella tua stessa situazione è che lascia il tubo fuori è che è già bello acclimatato.
Non lo sposti e quindi neanche si scollima.
Hai la binoculare e non hai neanche bisogno dei correttori -volendo-

Insomma, ottimo acquisto ;)

_________________
volpetta.com
Astrofilo sul campo dal 1997


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 Oggetto del messaggio: Re: Il senso di un SC oggi
MessaggioInviato: giovedì 4 febbraio 2010, 19:31 
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Iscritto il: giovedì 23 marzo 2006, 19:41
Messaggi: 2031
Località: Quel Di Castelvecchio Pascoli
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
davidem27 ha scritto:
La cosa fantastica per uno nella tua stessa situazione è che lascia il tubo fuori è che è già bello acclimatato.
Non lo sposti e quindi neanche si scollima.
Hai la binoculare e non hai neanche bisogno dei correttori -volendo-

Insomma, ottimo acquisto ;)



e io invece voglio questo !! http://www.orionoptics.co.uk/CT/ctrange.html
Orion UK CT12 300mm F5,3 ca 3700€


A parte gli scherzi agli inzi , anzi quando mi e ricominciata la passione per l'astronomia il primo acquisto (non sono partito male :D)
e' stato un Meade LX200 con montatura altazimutale . L'ho preso chiaramente usato e lo usavo da casa pensando fosse trasportabile ,
Beh non era cosi .. Lo tenevo ne suo Baule in garage quando dovevo piazzarlo a pochi metri dalla porta del garage portavo fuori il treppiede poi con uno sforzo notevole (sono 1.85x9o e passa kg) prendevo per le maniglie il tubo e la forcella e iniziavo il calvario di centrare la vite di fissaggio del cavalletto nel foro della montatura . Una volta fatto questo collegavo il telescopio alla presa elettrica ed iniziavo ad osservare ...... no perche il tubo andava acclimatato e dovevo aspettare almeno un oretta per non vedere le stelle come palloni oppure piume di calore , osservando oggetti deep dal cielo che ho da casa mia li vedevo ma li vedevo scuri e slavati le stelle anche dopo un ora non erano belle puntiformi , con il ccd senza filtro Ir erano palloni e se muovemo lo strumento da basse latitudini allo zenith addio fuoco. Insomma era uno strumento tuttofare ma che non mi soddisfaceva in pieno a parte la comodita del goto che trovavo eccellente.Altro Passo ceduto il meade e amante dell'apertura ho perso un kit completo orion usa netwon 10" f4,8 e montatura Atlas EQG. anche qui goto il tubo anche se ingombrante pesava moolto meno del meade 10" con forcella . L'eq6 e il cavalletto (senza contrappesi) era facilmente spostabile , acclimatamento molto meno influente , oggetti deep veramente godibili e "Luminosi" anche con filtri cosa che se li metti sul meade non vedi piu nulla , chiaramente avevo grossi problemi di bilanciamento e vibrazioni , infatti per l'astrofotografia non avendi neanche correttori di coma e' stato un disastro. L'ottica chiaramente lasciava il tempo che trovava essendo un cinesone ma cmq sul deep dava buoni risultati . i Per passare alla astofotografia mi sono dotato di un astrografo vixen f4 da 8" che posso dire e' un ottimo strumento che anche in visuale nel deep mi da qualche soddisfazione ma moolto lontane dai 10" del newton precedente. Ho anche un apo cinese 80 ed che uso come guida perche anche se mi da stelle leggermente piu puntiformi del vixen e non ha coma risulta con un apertura troppo piccola per godermi osservazioni sia planetarie che deep sky.
Chiaramente parlo di cio' come esperienza personale e utilizzando gli strumenti anche per scopi per cui non sono nati .

Saluti Roberto

_________________
* <---- O LO CHIAMAVANO K63
Astrofilo da sempre E con fratello scopritore di SASSI


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 Oggetto del messaggio: Re: Il senso di un catadiottrico oggi
MessaggioInviato: giovedì 4 febbraio 2010, 20:59 
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Iscritto il: domenica 13 agosto 2006, 20:35
Messaggi: 504
Località: Vicenza
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
fede67 ha scritto:
Vale75 ha scritto:
O qui si parla solo di SC celestron e meade?


Fondamentalmente parlo dei Celestron, che ho provato ed usato nella "forma" di C8 di vari generazioni, C9.25 e C11.
Tutti soffrivano di un terribile mirror shift, chi più chi meno, tanto da rendere necessaria su alcuni una correzione del GoTo osservando ad ingrandimenti "interessanti" nella fuocheggiatura.


il CPC11 non ne' soffre per niente, diciamolo meglio, quasi, quasi niente e quasi niente allo zenit. Un bel mistero

_________________
Celestron CPC1100 - Megrez 90mm W.O. - Atik Titan - efw2 - Atik 383L+
Baader Hyperion 8/17mm, Burgess/TMB Planetary 4/9mm
Feather Touch Focuser - Diagonale Maxbright 2" - Canon 350D - Binocolo Bresser 10x50


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